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Unione sarda-Dopodomani incontro a Roma con il ministro

Dopodomani incontro a Roma con il ministro Il trillo della campanella del primo giorno di scuola ieri è coinciso con l'inizio della protesta dei sindacati, sfociata nell'occupazione, pacif...

21/09/2004
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L'Unione Sarda

Dopodomani incontro a Roma con il ministro
Il trillo della campanella del primo giorno di scuola ieri è coinciso con l'inizio della protesta dei sindacati, sfociata nell'occupazione, pacifica, della direzione scolastica regionale. Le sigle federali, insieme con quelle autonome per un'unità d'azione che non si vedeva da molti anni, hanno fatto sentire la loro voce: no alla riforma Moratti, no alla perdita dell'autonomia scolastica, no all'atteggiamento del dirigente regionale Armando Pietrella. Il futuro dipenderà ora dalle scelte del ministro Letizia Moratti: giovedì verrà aperto un tavolo politico di confronto. Se le richieste dei sindacati non verranno prese in considerazione si potrebbe arrivare anche alla forma di protesta più dura: lo sciopero. Intanto per informare i genitori e i docenti Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cobas, Gilda e Css hanno programmato una serie di incontri. La battaglia dunque è solo all'inizio.
OCCUPAZIONEDa sit-in sotto le finestre della sede di viale Regina Margherita, a vera e propria occupazione, con cartelli (Attenzione caduta Pietrelle, il più ironico) e bandiere in mano. Così ieri mattina è capitato un fatto singolare: i sindacati hanno svolto un incontro con i giornalisti nella sede della direzione scolastica regionale. Occupata.
NO ALLA RIFORMA"Siamo uniti per l'eccezionalità di quanto sta capitando - ha spiegato Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil scuola - denunciamo i tagli di risorse e personale, la situazione critica dell'edilizia scolastica in Sardegna, il rischio di una rivoluzione delle graduatorie per i numerosi ricorsi al Tar". Secondo le sigle sindacali in Sardegna sono stati cinquemila i tagli nell'organico nell'ultimo quinquennio, e solo nel 2004 si è arrivati a 500. "La riforma sconvolge il sistema didattico - ha aggiunto Enrico Frau della Cisl scuola di Cagliari - la diminuzione delle ore obbligatorie, da 30 a 27, abbassa il livello di insegnamento e dunque di formazione degli studenti. Inoltre i docenti non hanno accettato la figura del tutor: le famiglie avrebbero un contatto con una sola figura, esiliando il resto degli insegnanti".
AUTONOMIA MINATASecondo i sindacati è possibile tornare al vecchio modello, grazie all'autonomia scolastica: "Il collegio dei docenti è sovrano, può decidere sugli orari e sulla figura del tutor - ha detto Olga Atzori, coordinatrice Gilda - Non si possono usare pressioni, da parte dei dirigenti scolastici e della stessa direzione regionale, sull'applicazione della riforma". "Volevamo una scuola sarda autonoma - ha aggiunto Francesco Casula di Confederazione sindacale sarda - Figuriamoci se accettiamo un'imposizione del genere. Inoltre in Sardegna la situazione della scuola è peggiore rispetto al resto d'Italia: l'istruzione pubblica deve essere garantita anche nei piccoli paesi".
GRADUATORIE DOCENTIPietrella ha assicurato che da ieri i docenti sono tutti al loro posto. "È vero che sono garantite le nomine - ha ricordato Loddo - ma è altrettanto vero che ci sono tantissimi ricorsi al Tar che mettono in serio pericolo le graduatorie. Dunque tra qualche mese molte classi vedranno rivoluzionato il corpo docente".
LE DIVISIONISe i sindacati confederali puntano a stracciare la riforma, qualcuno è più cauto. "Abbiamo partecipato alla discussione sulla legge Moratti - ha sottolineato Angelo Concas, della Snals - Siamo critici, ma secondo noi è possibile cambiare la riforma, senza ripartire da zero". Per Concas la soluzione che dovrebbe prendere il Ministro è semplice: "Basterebbe una circolare che sospendesse la riforma o che le desse carattere sperimentale". Un primo confronto, a livello nazionale, avverrà giovedì a Roma. Sempre giovedì si svolgerà, a Quartu Sant'Elena, il primo di una serie di incontri con docenti e genitori. Appuntamento alle 17 nella sede del circolo didattico di via Inghilterra.

Matteo Vercelli


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