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Unione Sarda-Cgil e Cobas contro la legge Moratti "Per difendere la scuola pubblica"

Manifestazione. Il direttore Pietrella: protesta politica, i docenti ci sono Cgil e Cobas contro la legge Moratti "Per difendere la scuola pubblica" Sciopero di un'ora il prossimo...

02/10/2004
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L'Unione Sarda

Manifestazione.
Il direttore Pietrella: protesta politica, i docenti ci sono
Cgil e Cobas contro la legge Moratti "Per difendere la scuola pubblica"
Sciopero di un'ora il prossimo 26 ottobre, in contemporanea con i colleghi del Veneto. Poi tutti in piazza a Roma per la manifestazione generale che sarà organizzata, da Cgil, Cisl e Uil, nella prima decade di novembre a livello nazionale. I docenti sardi si preparano per un mese di fuoco, proseguendo la lotta sindacale contro la riforma Moratti, e a difesa della scuola pubblica.
LE TAPPE DELLA PROTESTAL'annuncio è arrivato ieri, durante il sit-in organizzato da Cgil e Cobas, davanti alla direzione scolastica regionale a Cagliari. Un centinaio gli insegnanti che hanno chiesto invano un incontro con il direttore Armando Pietrella. Peppino Loddo, della Flc Cgil regionale, spiega che si arriverà allo sciopero unitario, il 26 ottobre, prima che venerdì 29 ci sia la giornata di mobilitazione su tutto il territorio nazionale (le attività dei lavoratori della scuola saranno quelle strettamente necessarie). Protesta, questa, che sarà preludio allo sciopero generale di novembre (data ancora da decidere) a Roma. "Il 26 contiamo di coinvolgere 20 mila docenti - ha aggiunto Loddo -. Su 32 mila unità nel personale scolastico dovrebbero partecipare allo sciopero il 60-70 per cento".
NO ALLA RIFORMACgil e Cobas hanno ribadito ieri i tre capi saldi della lotta. "Il contratto scaduto - ha ricordato il rappresentante della Cgil -, una finanziaria per il 2005 che taglia risorse economiche e d'organico e il giudizio negativo verso la legge 53". Sul contratto i manifestanti rivendicano l'apertura immediata delle trattative per il rinnovo, un incremento retributivo per il biennio 2004-2005 pari all'8 per cento per il personale docente e Ata. "Chiediamo al Governo di interrompere la politica fatta di tagli e di avviare un periodo di investimenti a sostegno della scuola pubblica", ha sottolineato Loddo. Infine il tasto dolente della riforma Moratti: no al tutor, sì alla salvaguardia degli attuali organici e l'opposizione ferma all'atteggiamento dell'amministrazione scolastica regionale. "Ci sono soltanto tensioni e minacce - ha concluso il sindacalista -. Nessuna scuola ha ancora attuato la riforma". Tra le note negative anche scuole che hanno chiuso e personale insufficiente: "A Montevecchio non hanno aperto, così come a Siliqua - ha spiegato Nunzia porrà, docente alle elementari di via Zeffiro a Cagliari -. Da noi manca ancora un insegnante di sostegno, e rispetto all'anno scorso abbiamo perso cinque unità, costringendoci dunque ad abolire il tempo prolungato, con gli inevitabili problemi per genitori e studenti". "Si va verso la distruzione della scuola pubblica - ha rincarato la dose Angelo Cani, Cobas scuola -. Con il taglio del tempo prolungato molte famiglie sono costrette a iscrivere i loro figli nella scuola privata. Inoltre non si fa niente contro la dispersione scolastica: chiediamo di portare le classi a una popolazione di 15-16 alunni per dare un'istruzione di qualità". Secondo la Cgil sono diecimila gli alunni che non si sono iscritti rispetto allo scorso anno scolastico.
PIETRELLA: PROTESTA POLITICA"Si tratta di una presa di posizione politica - ha commentato Pietrella -. Manifestazioni e cortei vanno fatti quando c'è il dibattito in Parlamento. Inoltre bisogna ricordare che la legge tra 18 mesi potrà essere ridiscussa, come stabilito dalla stessa riforma". Sulle accuse dei sindacati, il direttore regionale non si scompone: "Gli insegnanti sono tutti al loro posto per il quarto anno consecutivo, i ricorsi effettuati dai docenti sono già stati presi in considerazione nelle graduatorie e i presidi stanno predisponendo le ultime nomine per gli insegnanti di sostegno per gli spezzoni d'ore rimasti". Pietrella lancia poi un messaggio ai sindacati: "Il tavolo per un confronto è sempre aperto". Lo sciopero però è alle porte.

Matteo Vercelli


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