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Unione sarda-Appello all'unità della Cgil sarda: "Nell'Isola manifestiamo insieme"

Scuola Lo sciopero nazionale di venerdì Appello all'unità della Cgil sarda: "Nell'Isola manifestiamo insieme" Anche in Sardegna i sindacati potrebbero organizzare una manifestazione reg...

15/03/2005
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L'Unione Sarda

Scuola Lo sciopero nazionale di venerdì
Appello all'unità della Cgil sarda: "Nell'Isola manifestiamo insieme"
Anche in Sardegna i sindacati potrebbero organizzare una manifestazione regionale unitaria in occasione dello sciopero nazionale della scuola, previsto per il prossimo 18 marzo. Lo auspica la Cgil, che in una nota afferma di aver "raccolto l'appello" delle rappresentanze sindacali unitaria e degli studenti delle scuole superiori dell'Isola, che nei giorni scorsi avevano invocato un'iniziativa a carattere regionale. "La Flc-Cgil sostiene questa manifestazione locale nelle sue caratteristiche di unitarietà - ha affermato il segretario regionale Peppino Loddo - sollecitando in tal senso anche Cisl scuola, Uil scuola e Cobas scuola, con cui si sono già fatte recentemente insieme delle azioni di lotta". La riforma del settore voluta dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti è solo una delle motivazioni della protesta. La manifestazione e lo sciopero, infatti, sono finalizzati - è detto in una nota - a rivendicare anzitutto il rinnovo del biennio economico 2004-2005 del contratto di lavoro scaduto. E in secondo luogo "l'abrogazione della legge Moratti e il ritiro dei decreti applicativi che stanno danneggiando la scuola pubblica; il blocco del disegno di legge sullo stato giuridico degli insegnanti che elimina la contrattazione e prevede la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici; l'immediata immissione in ruolo del personale precario, docente e Ata". I sindacati chiedono anche la fine dei tagli sul sistema scolastico regionale, il riconoscimento del diritto al sostegno per i diversamente abili, una moderna legge regionale sul diritto allo studio e alla formazione nel sistema formativo. E infine "il rispetto del diritto delle scuole sarde, come docenti e genitori, di scegliere la proposta organizzativa e didattica che più ritengono opportuna per le esigenze del territorio in cui sono inserite".

14/03/2005


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