Una riforma contro il PArlamento
Al Senato il Governo ha impedito un voto che avrebbe accolto le critiche di studenti e docenti
La riforma della scuola voluta dal governo Renzi e imposta nonostante il parere contrario di tutti i soggetti coinvolti, senza ascoltare nessuno, è stata contrastata con ogni mezzo da tutti i senatori di SEL e dalla stragrande maggioranza dell'intero Gruppo Misto. Allo scontro nel merito del provvedimento si è aggiunto quello, altrettanto importante, nel metodo. Il governo ha fatto di tutto pur di evitare che il Parlamento si esprimesse. La maggioranza si è abbandonata a una sorta di vero e proprio ostruzionismo, impedendo alla commissione Cultura di votare. Il presidente del consiglio non ha esitato ad adoperare i 100mila precari che dovevano essere assunti prima come arma di ricatto contro quanti si opponevano alla sua riforma, poi come alibi per giustificare un ricorso in aula al voto di fiducia, che serviva invece solo a imbavagliare una volta di più il Senato. La manovra è stata denunciata in aula dalla presidente del Gruppo Misto Loredana De Petris: "Si tratta di un disegno di legge che non si è voluto discutere all'interno della Commissione, un disegno di legge che non si è voluto arricchire e confrontare con il mondo della scuola...In Commissione non si è voluto discutere. Si sono trovate mille scuse, trucchi e trucchetti per mettere in scena il solito copione. Per carità, siamo abituati. Ma questa volta avete veramente esagerato". Nel merito della riforma, numerosi senatori del Gruppo Misto hanno evidenziato gli enormi limiti e gi errori della riforma, e sbugiardato il governo. Messia Petraglia, di SEL, ha messo in luce il gioco di prestigio sull'assunzione dei precari: "L'annuncio più atteso ovviamente riguarda l'assunzione dei precari. Il Governo prima annuncia di assumerne 148.000, poi 120.000, ora 100.701. E gli altri? Chiediamo allora cosa accadrà a tutti costoro e non sono ammesse le banalizzazioni che abbiamo ascoltato in questi mesi... Avete annunciato al Paese che con la buona scuola si sarebbe messo fine al precariato, invece avete innescato una guerra tra docenti, tra precari, gli uni contro gli altri. Vi abbiamo proposto uno stralcio delle assunzioni e un piano pluriennale ed è inaccettabile il ricatto con cui avete voluto ostinatamente tenere insieme le due cose". Proprio lo stralcio delle norme riguardanti le assunzioni e il varo di un Al senato il governo ha impedito un voto che avrebbe accolto le critiche di studenti e docenti. Il Gruppo Misto-SEL in prima linea piano pluriennale per la stabilizzazione di tutti i precari costituiva la principale richiesta tanto dell'opposizione quanto dei sindacati. La mano_ vra del governo mirava prima di tutto proprio a impedire che lo stralcio venisse approvato. Il senatore Fabrizio Bocchino, della componente "Italia lavori in corso", ha denunciato la truffa della cosidetta "autonomia": " L'autonomia questo disegno di legge l'ha profondamente tradita: avete confuso autonomia con autarchia. Innanzitutto, perché la chiamata diretta dei presidi viola la libertà di insegnamento e lo stesso pluralismo culturale...La libertà di insegnamento e la realizzazione effettiva di quell'opera di ascensore sociale che è la scuola prevedono di operare al livello del singolo ragazzo. E' il docente, selezionato proprio per la sua capacità di insegnamento e di ricerca, a doversi adattare proprio allo studente, e non il contrario.". Ancora, la senatrice Maria Mussini, della componente "Movimento X" ha criticato puntualmente sia i nuovi criteri di assunzione che la "premialità": " Sono una truffa i criteri di assunzione: li fate cascare dall'alto...Parlate della premialità ai docenti, ma non ve ne frega niente perché, nel momento stesso in cui ponete dei limiti in quel ridicolo comma relativo alla valutazione del merito, non ci sono criteri". La stessa Mussini ha anche denunciato le menzogne alla riduzione del numero degli studenti per classe: "Truffa è la riduzione del numero degli studenti per classe: li si riduce a saldo zero e ciò vuol dire che li si riduce in una classe e li si aumenta in un'altra". Tra le altre iniziatie legislative partite da senatori del Gruppo Misto, particolarmente rilevante, per la sua assoluta attualità, la proposta del senatore Franco Campanella (11c) di inserire in costituzione il diritto a Internet, equiparato a quello alla scuola pubblica, e la tutela del libero accesso alla Rete.