"Un tunnel tra Cern e Gran Sasso" la Gelmini scatena l´ironia del Web
Voleva elogiare la scoperta. Il clamoroso errore sul sito del ministero
I laboratori distano 730 chilometri. Il tentativo di rettifica: "Critiche in malafede"
ELENA DUSI
ROMA - In principio fu Berlusconi, con la sua capacità «di creare energia nucleare dalla scomposizione delle cellule». Oggi è Mariastella Gelmini, che di mestiere fa il ministro per l´Istruzione, l´Università e la Ricerca Scientifica, a inciampare sui neutrini. Nel rivolgere pomposamente il suo "plauso e le più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico", la Gelmini rivendica il ruolo dell´Italia, "con uno stanziamento intorno ai 45 milioni di euro" nella "costruzione del tunnel tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l´esperimento".
Il Cern di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso distano 730 chilometri. Anche ignorando che i neutrini attraversano indisturbati la materia e non hanno bisogno di tunnel costruiti dall´uomo, è difficile immaginare una galleria così lunga (il Gottardo arriva a 57 chilometri). «E con i finanziamenti italiani alla ricerca avremmo scavato pochi metri» commenta uno scienziato del Cern divertito ma non troppo. Come se quella dei neutrini fosse poi una corsa a premi (e con i dati dell´esperimento Opera ancora sub iudice), la Gelmini saluta "il superamento della velocità della luce" come "una vittoria epocale per la ricerca scientifica".
Il comunicato del ministero è stato diffuso venerdì alle 18. Ma non era fra gli eventi più attesi della giornata, se le prime risate sono risuonate sul Web sabato all´ora di pranzo. Da quel momento, ogni argine su twitter, facebook e i blog si è sbriciolato e il ministero è dovuto intervenire precisando che "ovviamente" il tunnel "non andava inteso in senso materiale".
La micidiale gaffe potrebbe spiegarsi con l´esistenza al Cern di una galleria orientata verso i laboratori Infn del Gran Sasso da dove i neutrini vengono sparati. Galleria che però è lunga appena un chilometro. Alla sua realizzazione l´Italia ha effettivamente contribuito con alcune decine di milioni, eppure quando ieri sera la Gelmini ha deciso di difendersi ha scelto la linea di un´offesa indignazione: «È in malafede chi ritiene che qualcuno al Ministero possa pensare che esista un tunnel». Anche se, effettivamente, «il comunicato poteva essere più preciso».
Di fronte a questi svarioni, il web però non perdona. E su Twitter #tunnelgelmini si è ingolfato di migliaia di battute: "Ma dov´erano i no-Tav?". "Viaggiando più veloci della luce devono accendere i fari lo stesso?". "Non potevano arrivare a Salerno e Reggio Calabria?". Con un plauso finale a Berlusconi: «Il governo del fare una grande opera l´ha realizzata davvero".