UN FUTURO A TEMPO PIENO.
Arturo Ghinelli
UN FUTURO A TEMPO PIENO.
Durante questa estate si è fatto un gran parlare degli scadenti risultati dei nostri studenti in tutti gli anni delle superiori,dove sono in continuo aumento i debiti e negli esami di stato, dove sono aumentate le bocciature.
A giugno Marcheselli,il direttore del CSA di Bologna,ha proposto di far tornare a scuola prima gli studenti che sono stati promossi ma hanno dei debiti da pagare.
Dopo i risultati delle maturità,lo stesso ministro Fioroni ha proposto di ripristinare gli esami di riparazione. Chi si è detto in linea di massima d’accordo col Ministro,ha però aggiunto che bisognerebbe farli precedere da un serio corso di riparazione per modificare realmente i risultati.
Ho sempre insegnato solo alle elementari,ma mi par di capire che anche alle superiori sta passando l’idea che più tempo a scuola e di migliore qualità è la ricetta vincente contro la selezione,la dispersione e gli scarsi risultati scolastici,che attualmente connotano il nostro sistema scolastico nelle indagini internazionali.
Cosa altro ci vorrà perché passi l’idea che il Tempo Pieno,altro non è se non il miglior tentativo che si conosca per prevenire appunto la selezione,la dispersione e il disinteresse verso lo studio? Tentativo che pur essendo praticato da oltre trent’anni mantiene intatta la sua validità,visto che la selezione mantiene intatta il suo carattere di classe esattamente come 30 o 40 anni fa.
Continua ad essere bocciato chi ha genitori con un basso livello di istruzione e chi ha pochi libri in casa esattamente come risultava dalle indagini dei ragazzi della scuola di Don Milani.
Allora perché lesinare i soldi al Tempo Pieno,perché accanirsi contro l’unico tentativo serio di autoriforma della scuola elementare? Possiamo davvero permetterci di farne a meno per il futuro? Facciamo bene i conti di quanto ci costeranno quei bocciati,quelle centinaia di ragazzi che abbandonano la scuola prima del tempo. Quanti ci costerà cercare di farli entrare nel mondo del lavoro? I ragazzi di Barbiana dicevano che la scuola che boccia è come un ospedale che tiene i sani e manda fuori i malati. Nella sanità però si fanno i conti di quanto ci costa socialmente la malattia e quanto convenga la prevenzione.
La sanità funziona dove si investe nelle ricerche epidemiologiche.
Cominciamo a fare questi conti anche nella formazione e sarà chiaro a tutti che spendere per il Tempo Pieno è sicuramente un investimento per la persona ma anche per la società. Sabato 8 settembre speriamo che qualche relatore dica queste cose ai Ministri Fioroni e Bindi chiamati da CGIL,CISL e UIL a discutere sul futuro del Tempo Pieno nell’ aula magna S.Lucia. Abbiamo a cuore la scuola pubblica per questo vogliamo un futuro per il Tempo Pieno.