Un esercito di 330 mila studenti ma adesso le iscrizioni sono in calo
Da qualche anno è in atto una crisi della scuola paritaria: ogni anno infatti si registra la chiusura di decine di scuole e l'assenza di migliaia di iscritti.
Per alcuni rappresentano una scelta educativa, per altri una necessità. Le scuole paritarie, con migliaia di sedi in tutta Italia, rientrano a pieno titolo nel sistema della pubblica istruzione e, negli anni, hanno diviso la politica e le famiglie tra pareri favorevoli e polemiche sui fondi che gli vengono destinati. Si tratta di una realtà presente sul territorio, in tutte le regioni, con un esercito di studenti che ogni giorno segue lezioni e laboratori: in base al portale unico dei dati della scuola, si rivolgono infatti alla scuola paritaria dalla primaria alle superiori oltre 330 mila studenti, circa 20 mila classi, a cui si sommano poi tutti gli asili nidi e le scuole materne che rappresentano la parte più consistente delle scuole paritarie.
LE CIFRENell'anno scolastico 2016/2017, infatti, le paritarie erano 12.966 e gli studenti 903.871: tra questi, le materne erano 9.284, frequentate da oltre 560 mila bambini. Il resto rientra nella scuola dell'obbligo e per loro sono previste le stesse modalità di svolgimento degli esami di Stato, sia in terza media sia alla maturità, e gli stessi titoli di studio delle scuole statali. In base ai dati del portale unico del ministero dell'istruzione relativi al 2017, per la scuola dell'obbligo sono 337.830 i ragazzi iscritti in una scuola paritaria dalle elementari alle superiori, quelle cioè che rientrano nell'obbligo scolastico. La fetta più grande, pari ad oltre 170 mila ragazzi, frequenta la scuola elementare. Vale a dire circa 34 mila ragazzi per ogni anno di scuola primaria. La quota scende nella scuola secondaria: sono infatti 60 mila i ragazzi delle scuole medie e 105 mila quelli che invece scelgono la scuola paritaria anche alle superiori. Si tratta quindi di circa 20 mila studenti l'anno dalla prima media all'ultimo anno delle superiori. Fra questi, oltre 6 su 10 vanno al liceo, meno di un ragazzo su dieci invece sceglie gli studi professionali. Il calo di iscritti dalla primaria alle superiori probabilmente rientra nel criterio della scelta educativa e delle necessità da parte delle famiglie che, per scelta personale o per bisogni organizzativi, cercano orari flessibili, attività extra scolastiche differenti o semplicemente sedi scolastiche vicine al posto di lavoro di mamma e papà. La scelta della scuola paritaria riguarda soprattutto le regioni del nord Italia: più di un ragazzo su due, fra quelli che si iscrivono alla paritaria, vive al nord. Il 37,1% infatti frequenta una scuola nel nord ovest e il 15,7% una nel nord est. Seguono con il 20% le regioni del centro Italia e del sud, mentre Tra la Sardegna e la Sicilia frequentano una scuola paritaria meno del 7% del totale dei ragazzi che hanno fatto questa scelta sull'intero territorio nazionale. Del resto la scuola paritaria ha un costo per le famiglie che non tutti, pur volendo, possono sostenere. La retta annuale per le famiglie, infatti, va dai 2000 ai 5000 euro.
LA DIFFICOLTÀDa qualche anno è in atto una crisi della scuola paritaria: ogni anno infatti si registra la chiusura di decine di scuole e lassenza di migliaia di iscritti. Sempre in base ai dati forniti dal portale unico del Miur, dal 2016 al 2017 le iscrizioni dalle elementari alle superiori sono diminuite di 8mila unità. Per quanto riguarda i fondi alle paritarie, nel mese di marzo scorso l'allora ministra dell'istruzione, Valeria Fedeli ha firmato il decreto per l'assegnazione delle risorse che per l'anno scolastico 2017-2018 ammontavano a 493.562.302 euro. Circa 500 euro a iscritto. Il Miur ha inoltre previsto che le scuole paritarie possano accedere ai fondi Pon, come previsto dalla legge di stabilità per il 2017, e possano aderire a progetti come Scuole al centro per aprire gli istituti in orari extrascolastici sia di pomeriggio che nei mesi estivi.
Lorena Loiacono