Tuttoscuola: Valutazione dei docenti. Treellle lancia la "reputazione documentata"
A suo avviso occorre decentrare la materia a livello delle singole scuole, affidandola non solo al dirigente scolastico ma anche a "una selezione dei pari cioè dei colleghi) e soprattutto all'utenza, cioè agli studenti maggiorenni usciti dalla scuola".
Il recente accordo per il rinnovo del contratto degli insegnanti ha rinviato ancora una volta la questione della definizione di criteri utili a differenziare il trattamento economico dei docenti in funzione della qualità del lavoro da essi svolto a scuola.
Di ciò si lamenta Attilio Oliva, presidente della Associazione Treellle, in un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 22 ottobre, intitolato "Per i professori italiani gli esami non cominciano mai".
Secondo Oliva non è attraverso regole generali e uniformi (come sono anche quelle che scaturiscono dai contratti nazionali) che può essere risolto il problema della valutazione degli insegnanti. A suo avviso occorre decentrare la materia a livello delle singole scuole, affidandola non solo al dirigente scolastico ma anche a "una selezione dei pari (cioè dei colleghi) e soprattutto all'utenza, cioè agli studenti maggiorenni usciti dalla scuola".
A queste valutazioni si potrebbe aggiungere anche l'esito dei test nazionali sugli apprendimenti degli studenti, "e in particolare sui loro progressi" (una sorta di merit pay, soluzione peraltro già più volte sperimentata e abbandonata negli USA e altrove).
Questa pluralità di approcci, soggetti e punti di vista assicurerebbe, secondo Oliva, "un bilanciamento dei pareri e una valutazione difficilmente discutibile". Treellle propone di chiamarlo "metodo della reputazione documentata".