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Tuttoscuola: Tagli alla scuola: crescono i timori.

potrebbe essere proprio la scuola - il settore statale con il maggior numero di addetti - a sopportare maggiormente il peso degli interventi finanziari per la manovra del Governo da 30 miliardi di euro.

04/09/2006
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Tuttoscuola

Come da programma, sembra che la prossima Finanziaria non portera'
fiori per la scuola. "La scuola ha gia' dato", ha ripetuto in questi
mesi piu' volte il ministro Fioroni; "ci opporremo in tutti i modi ai
tagli di posti" hanno minacciato i sindacati della scuola, ma potrebbe
essere proprio la scuola - il settore statale con il maggior numero di
addetti - a sopportare maggiormente il peso degli interventi
finanziari per la manovra del Governo da 30 miliardi di euro.
L'eventuale contrazione del numero di posti non inciderebbe sulla
situazione del personale di ruolo attualmente in servizio (fatta salva
qualche mobilita' d'ufficio per perdita di cattedra), ma graverebbe
pesantemente sul personale precario, che avrebbe meno posti a
disposizione sia per le promesse immissioni in ruolo sia per le nomine
annue.
La politica dei tagli operati sugli organici della scuola negli ultimi
15 anni dai diversi Governi di centro-sinistra o di centro-destra ha
fatto ricorso sostanzialmente a due meccanismi di riduzione:
l'innalzamento del rapporto medio di alunni per classe oppure la
riduzione percentuale del numero di posti (o del personale di ruolo e
non di ruolo in servizio).
Attualmente il numero medio di alunni per classe vede la scuola
dell'infanzia con il rapporto piu' alto (22,9 bambini per sezione, ma
era 23,4 dieci anni fa); questo settore, da anni in espansione, non e'
quasi mai stato toccato da riduzione di organico.
Nella scuola primaria il rapporto e' di 18,6 alunni/classe (era 17,4
un decennio fa); l'innalzamento di un punto, per ipotesi, del rapporto
porterebbe alla chiusura di oltre 7 mila classi e alla riduzione di
quasi 13 mila posti. Nella scuola secondaria di I grado il rapporto e'
di 20,9 alunni/classe (era 20,1); l'innalzamento di un punto del
rapporto porterebbe alla chiusura di circa 3.500 classi e alla
riduzione di 7.800 posti. Nel secondo grado il rapporto attuale e'
mediamente di 22 studenti/classe (era 21,7); l'innalzamento di un
punto porterebbe alla chiusura di 5.100 classi e alla riduzione di
10.100 posti docente. Poi c'e' tutta l'area degli Ata.


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