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Tuttoscuola-Secondo ciclo. Cauti i sindacati e Confindustria

Secondo ciclo. Cauti i sindacati e Confindustria "Non vogliamo al momento cadere nel tranello di cominciare a discutere di un testo che ufficialmente non esiste" (CGIL scuola); "non si conosce la...

29/12/2004
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Tuttoscuola

Secondo ciclo. Cauti i sindacati e Confindustria

"Non vogliamo al momento cadere nel tranello di cominciare a discutere di un testo che ufficialmente non esiste" (CGIL scuola); "non si conosce la provenienza né la serietà della bozza da qualche giorno disponibile su vari siti Internet" (CISL scuola). Anche la Gilda parla di "incertezze e ambiguità". La UIL, lo SNALS e l'ANP per il momento non commentano.
Le prime reazioni dei sindacati sono caute. Ma una certa differenza tra la posizione della CGIL e quella della CISL la si coglie nel fatto che la CGIL dichiara di attendere un testo ufficiale, mentre la CISL "rivendica l'apertura urgente di un tavolo di confronto con il MIUR" su tutta la decretazione delegata. Insomma, la CGIL preferirebbe prendere posizione a valle dei testi ufficiali, mentre la CISL vorrebbe intervenire a monte, prima della ufficializzazione. Una sfumatura non da poco, ma forse la Moratti metterà d'accordo tutti se, come pare intenda fare, presenterà i testi che saranno resi noti a gennaio (si dice il 13) come un punto di partenza per il dibattito pubblico, e non come punti di arrivo di un processo già compiuto.
Anche la Confindustria appare cauta. L'organizzazione degli industriali sembrerebbe aver incassato, stando ai si dice, un successo nella sua lotta per mantenere gli istituti tecnici, o meglio la formazione tecnica, all'interno del sistema liceale (ci saranno da 9 a 11 indirizzi), ma sembrerebbe assai perplessa di fronte ai piani di studio che si vanno profilando. Va bene l'incardinamento liceale, ma non quella pioggia di ore di latino, filosofia, seconda lingua straniera (a scapito dell'inglese) e quant'altro toglie spazio ai laboratori e alla cultura tecnologica. Il rischio paventato dal mondo delle imprese è che la "licealità" sia interpretata essenzialmente in chiave umanistico-gentiliana. In tal caso l'aver portato l'istruzione tecnica nell'area dei licei si rivelerebbe una vittoria di Pirro.


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