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Tuttoscuola-Secondo ciclo. 10 anni e larghe intese per uscire dall'impasse

2. Secondo ciclo. 10 anni e larghe intese per uscire dall'impasse Come si uscira' dalla situazione di grande tensione e incertezza determinatasi nelle scuole coinvolte nell'operazione "sec...

31/01/2005
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Tuttoscuola

2. Secondo ciclo. 10 anni e larghe intese per uscire dall'impasse

Come si uscira' dalla situazione di grande tensione e incertezza
determinatasi nelle scuole coinvolte nell'operazione "secondo ciclo"?
E fino a che punto il dibattito tra le forze politiche, all'interno e
all'esterno della maggioranza, e quello in corso nel mondo della
scuola, alimentato dai sindacati, potranno modificare le decisioni che
il governo e' chiamato a prendere in attuazione della legge 53/2003?
E' difficile fare previsioni. Ma una cosa ci sembra di dover dire,
anzi ripetere: una riforma di questa portata, come insegnano le
esperienze di altri Paesi che hanno realizzato riforme generali
(Spagna, Francia, Regno Unito, Svezia), ha bisogno di almeno 10-12
anni per andare a regime, e di un consenso sociale sufficientemente
ampio, oltre che di regole istituzionali chiare. Occorrerebbe che
anche in Italia si tentasse di avere condizioni simili, azzerando il
confuso confronto-scontro in atto e ripartendo con una piu' lineare e
condivisa successione delle fasi di attuazione della legge, che
potrebbe essere cosi' configurata:
1. Ridisegno generale del secondo ciclo, da realizzare sulla base di
una intesa strategica tra lo Stato, le Regioni e il mondo del lavoro,
volta ad assicurare la competitivita' e la pari dignita' (e
consistenza) dei due sistemi. L'intesa dovrebbe prevedere la
cogestione istituzionale per la durata di almeno 10 anni della fase di
transizione al nuovo assetto del secondo ciclo.
2. Definizione dei percorsi di entrambi i sistemi, per assicurare la
trasparenza dell'offerta e la soddisfazione della domanda sociale di
istruzione e formazione in tutte le sue articolazioni.
3. Definizione dei piani di studio dei licei e dei livelli essenziali
di prestazione per il sistema di istruzione e formazione, individuando
un "nocciolo duro" (anche i francesi sono alla ricerca di un "socle
dur") di conoscenze e abilita' condivise dagli studenti dei due
sistemi, almeno per quanto riguarda il biennio iniziale.
4. Individuazione degli obiettivi di apprendimento disciplinari
("OSA"). Questa operazione dovrebbe porsi logicamente (ma non
necessariamente anche cronologicamente) a conclusione del processo di
implementazione della normativa che riguarda il secondo ciclo.
5. Adozione contestuale del regolamento contenente i nuovi piani di
studio dei licei e dei piani di studio del "sistema di istruzione e
formazione", anche per consentire i passaggi tra i due sistemi.
6. Accordi con i sindacati sulla posizione giuridica dei dirigenti
scolastici e dei docenti che insegneranno nei percorsi del sistema di
istruzione e formazione professionale (classi di concorso, mobilita'
verso e dai licei, contratto nazionale unico).
7. Piano di formazione in servizio dei dirigenti e dei docenti sui
nuovi contenuti e metodi.
8. Predisposizione tempestiva dei nuovi libri di testo e di ambienti
didattici (laboratori ecc.) idonei sia per i licei che per il sistema
di istruzione e formazione.

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