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Tuttoscuola-Secondo ciclo/1. Un dibattito povero di contenuti

. Secondo ciclo/1. Un dibattito povero di contenuti Contabilita' dei posti in organico persi o guadagnati, graduatoria delle ore settimanali per verificare le discipline che conterebbero di p...

28/02/2005
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Tuttoscuola

. Secondo ciclo/1. Un dibattito povero di contenuti

Contabilita' dei posti in organico persi o guadagnati, graduatoria
delle ore settimanali per verificare le discipline che conterebbero di
piu' o di meno, difesa di privilegi percepiti o reali di particolari
categorie di docenti, collocazione alle dipendenze dello Stato
piuttosto che delle Regioni, aumento o contrazione di qualche
indirizzo dei Licei, pretesa di avere Licei 'prevalentemente'
propedeutici all'universita' pur di poter sottrarre alle Regioni gli
attuali istituti tecnici e professionali: non si puo' dire che il
dibattito sulla bozza di decreto relativo al secondo ciclo abbia
finora volato alto.
Pochi hanno tentato, ad esempio, di indagare quale immagine di futuro
e di Paese sia sottesa alle proposte di Indicazioni nazionali avanzate
dal Ministero, e se e quanto esse (non) tengano conto di fenomeni come
la globalizzazione, la multiculturalita', la rivoluzione tecnologica
(banalmente ridotta all'uso del computer), le sfide delle culture e
delle economie dei Paesi emergenti. Ancora meno commentatori si sono
soffermati sull'analisi e l'approfondimento degli Osa (obiettivi
specifici di apprendimento) presentati dal Ministero.
Sono passate quasi inosservate scelte culturali certamente
discutibili: la filosofia che mantiene il tradizionale impianto e la
cui assenza dai licei tecnologici non solleva critiche; il mancato
confronto con la linguistica testuale e intertestuale in italiano e
nelle lingue straniere; il latino, confinato in quattro licei su otto,
presentato come l'indice di un vecchio libro di testo; l'assenza di
uno sforzo per integrare, senza giustapporle, le 'grammatiche' della
lingua italiana, delle lingue straniere, delle lingue classiche, dei
linguaggi non verbali, dei linguaggi scientifici; l'impostazione molto
disciplinaristica, anzi tecnicistica, della matematica e delle
scienze. Insomma, un dibattito culturalmente davvero deludente.

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