Tuttoscuola: Secondaria. Taglio di 7 mila posti
Si tratta di stime da verificare con le determinazioni dei nuovi organici che il Miur si prepara a definire per il prossimo anno scolastico
Gli schemi iniziali dei regolamenti, approvati tra maggio e giugno 2009, prevedevano, come si sa, l’avvio della riforma anche per il secondo anno di corso per tutti, ma la critica generalizzata a questo doppio avvio ha convinto il ministro Gelmini a desistere, limitando l’avvio al primo anno.
Chi, invece, non era disposto a desistere era il ministero dell’economia che dal minor orario (= minor docenza) delle seconde classi aveva programmato un cospicuo risparmio di risorse.
Per non incorrere nella clausola di salvaguardia, il Miur ha dovuto trovare altre risorse a compensazione e lo ha fatto riducendo gli orari delle classi successive alla prima (quinte escluse) per i tecnici e l’orario delle seconde e terze per i professionali (i licei sono salvi), con effetto immediato da settembre.
A dir la verità la riduzione dell’orario sulle classi non a riforma era già stato previsto nello schema iniziale, ma per i tecnici, per stare nei conti, il giro di vite è stato maggiore.
Per le classi dei tecnici si passerà dall’orario medio settimanale di 36 ore a 32 ore (sono interessate quasi 24 mila classi), con una conseguente riduzione di docenza pari a circa 5.300 posti di docente (senza contare anche i 400-500 posti di insegnanti tecnico pratici).
L’operazione dimagrimento per i professionali interesserà circa 10.800 classi: per le seconde si passerà dall’orario medio settimanale di 36 ore a 32, per le terze da 36 a 34 ore. La conseguente riduzione oraria dovrebbe determinare un minor fabbisogno di docenza pari a circa 1.800 posti (senza contare anche un centinaio di posti di insegnanti tecnico pratici “a registro”).
Complessivamente, quindi, i posti di docenza nelle classi intermedie dei tecnici e dei professionali si dovrebbero ridurre di oltre 7 mila posti. A questi sono da aggiungere almeno 500 posti degli insegnanti tecnico pratici.
Si tratta di stime da verificare con le determinazioni dei nuovi organici che il Miur si prepara a definire per il prossimo anno scolastico.