Tuttoscuola: Rinviata la stabilizzazione del sostegno?
Avremo, con tutta probabilità, un altro anno con deroga.
C’è anche la questione degli organici degli insegnanti di sostegno da affrontare per il nuovo anno scolastico, dopo che la Finanziaria 2007 ha previsto la revisione della precedente normativa (comma 3 dell’art. 40 della legge 449/1997) che regolava dal 1998 la quantificazione dei posti di sostegno per alunni disabili.
Quel comma 3 da modificare prevedeva che vi fosse un posto di sostegno ogni 138 alunni iscritti: un criterio un po’ troppo automatico, spesso criticato, ma che era contemperato dallo stesso art. 40 che al comma 1 prevedeva la deroga a quel criterio in presenza di situazioni di particolari gravità.
Come si sa, quella deroga è stata usata sempre più frequentemente al punto che quest’anno, degli 86.447 posti di sostegno complessivamente funzionanti, quasi il 44% (37.780 posti) è in deroga.
Purtroppo, su quei 37.780 posti in deroga, lo stesso art. 40 prevede che siano nominati soltanto docenti non di ruolo con contratto fino al termine dell’attività didattica (con negativi effetti sulla continuità e qualità del servizio e con una notevole incidenza sulla situazione del precariato).
Il ministro dell’istruzione Fioroni ha più volte affermato di voler dare stabilizzazione alla situazione (che equivale a dire cancellare il rapporto 1 a 138, come prevede anche la Finanziaria, e rendere stabili molti dei posti in deroga), ma ha aggiunto che tutto deve avvenire mediante una verificata situazione di corrispondenza tra situazioni dei disabili e posti da assegnare (che rimanda alle nuove modalità di certificazioni e alle intese locali tra Asl e amministrazione scolastica).
Tra qualche settimana dovranno essere definiti gli organici di diritto per il prossimo anno scolastico, anche in base ai tagli previsti dalla Finanziaria. Sembra difficile che si riesca anche a definire la nuova quota di organico dei posti di sostegno derivante dal superamento del vecchio meccanismo dell’1 a 138, visto che, ad esempio, la nuova modalità di certificazione dell’handicap non è ancora generalizzata sul territorio nazionale.