Tuttoscuola: Riforme e materie sacrificate
Se, per esempio, le ore di laboratorio negli istituti tecnici e professionali saranno ridotte, quelle di diritto ed economia nel biennio iniziale dei licei saranno del tutto escluse
I regolamenti di attuazione della legge n. 133/2008 intervengono sugli ordinamenti, e in particolare sugli orari di funzionamento delle scuole ai vari livelli, riducendo non tanto il tempo di studio per gli studenti (dato che le ore saranno di 60 minuti) quanto il numero delle materie insegnate e/o delle ore assegnate alle singole materie.
L'alleggerimento dei piani di studio è più forte e visibile nella scuola secondaria superiore, sia sul versante liceale (30-31 ore settimanali), sia su quello degli istituti tecnici e professionali (32 ore), ma è sensibile e avvertito anche nella scuola primaria, il cui organico sarà assegnato sulla base di 27 ore anziché di 30, e nella scuola secondaria di primo grado, con l'eliminazione delle ore facoltative e il ridimensionamento del tempo prolungato.
Ma mentre nelle scuole del primo ciclo la riduzione del personale riguarderà il numero complessivo degli addetti, senza colpire gli insegnanti di specifiche materie (salvo che, in parte, quelli di tecnologia), per il secondo ciclo la situazione è diversa, perché alcuni insegnamenti saranno ridotti ed altri - previsti soprattutto nelle sperimentazioni - addirittura soppressi.
Se, per esempio, le ore di laboratorio negli istituti tecnici e professionali saranno ridotte, quelle di diritto ed economia nel biennio iniziale dei licei saranno del tutto escluse dai nuovi piani di studio (erano presenti nei molti istituti che adottavano i programmi Brocca). Di qui le vivaci proteste degli interessati, che in una lettera aperta se la prendono con le dichiarazioni del ministro Meloni, riportate da Tuttoscuola, che si congratula con la collega Gelmini per aver posto fine alle " innumerevoli sperimentazioni, figlie della cultura sessantottina, introdotte all'interno del sistema educativo a discapito di nozioni basilari per la crescita culturale e civile degli studenti italiani".
Ma tra queste nozioni basilari, si chiede nella lettera, non dovrebbero esserci anche il diritto e l'economia?