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Tuttoscuola-Riforma, il Friuli ricorre alla Consulta

Per l'assessore all'istruzione Antonaz è incostituzionale e lesiva dell'autonomia scolastica Riforma, il Friuli ricorre alla Consulta La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha deci...

23/04/2004
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Tuttoscuola

Per l'assessore all'istruzione Antonaz è incostituzionale e lesiva dell'autonomia scolastica
Riforma, il Friuli ricorre alla Consulta

La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha deciso ieri di chiedere il giudizio di legittimità costituzionale del decreto legislativo 19 febbraio 2004 n. 59 sulla definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione. Lo ha annunciato l'assessore regionale all'Istruzione Roberto Antonaz, specificando che il giudizio viene chiesto sugli articoli 7, 10, 12, 13 e 15 riguardanti le attività educative e didattiche, la possibilità di iscrizione anticipata ed il tempo pieno. Secondo quanto riferito dall'assessore, la Regione vede, negli articoli del decreto legislativo posti al giudizio di legittimità costituzionale, una lesione del principio dell'autonomia scolastica e si attende dalla Corte costituzionale un chiarimento sulla "questione delle competenze dello Stato e della Regione in materia scolastica".

"Ormai della Legge Moratti sulla scuola non si salva più niente". Lo afferma Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, commentando la decisione della regione Friuli- Venezia Giulia di porre, "giustamente", alla Corte Costituzionale questioni inerenti l'incostituzionalità di diversi articoli della Legge 53. "Quando anzichè cercare le intese istituzionali, nel rispetto della Costituzione, il Governo sceglie lo scontro la risposta non può che essere la richiesta di ripristinare il diritto - dichiara - Il consenso verso questa Legge esiste solo nelle fantasie di alcuni esponenti politici, sempre meno per la verità, considerato che ben altro è il giudizio della società, del mondo della scuola, dei sindacati. Intanto, in queste settimane, i sindacati confederali hanno presentato ricorso contro le illegittimità dei provvedimenti applicativi della Legge Moratti ed hanno contestato formalmente al Ministro scelte che invadono competenze contrattuali con atti unilaterali e, pertanto, illegittimi. Contemporaneamente le gravi scelte che riguardano la riduzione degli organici, la limitazione dell'offerta formativa, lo stravolgimento del tempo pieno e del tempo prolungato, la gerarchizzazione del lavoro con l'introduzione di figure inventate ed estranee a qualsiasi considerazione delle scuole (come il tutor) sono oggetto di continue contestazioni, manifestazioni, delibere degli organi collegiali, proteste, mobilitazioni.

"Anche noi abbiamo dubbi sulla legittimità del decreto Moratti sulla scuola, per quanto riguarda l'autonomia scolastica ed il contratto di lavoro. Abbiamo infatti presentato ricorso al Tar con riferimento alla circolare applicativa". Così il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, ha commentato la notizia del ricorso alla Corte costituzionale presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. "Invece mi preoccupa -ha sottolineato Di Menna - un'eventuale definizione delle competenze delle Regioni in materia scolastica, dal momento che la priorità consiste nel mantenere il carattere nazionale dell'istruzione. A tal proposito nutro perplessità sulla possibile iniziativa di definizione delle competenze delle Regioni e dello Stato, poichè ci sarebbe il pericolo di dar vita a tanti sistemi diversi da regione a regione. Ciò sarebbe la fine del sistema nazionale".

"Siamo contrari - ha aggiunto Di Menna - ad un sistema che preveda la competenza esclusiva delle Regioni in materia scolastica, dal momento che prevale il principio dell'istruzione uguale per tutti". "Abbiamo anche evidenziato - ha sottolineato - le difficoltà di coordinamento delle norme del decreto, sollecitando l'intervento del governo. Per il prossimo 6 maggio - ha concluso Di Menna - siamo stati convocati dal ministro Moratti. Si cercherà di mettere ordine sull'autonomia scolastica, per ridare un clima di serenità alla scuola".


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