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Tuttoscuola-Quota oraria per la funzione tutoriale: più no che sì

Quota oraria per la funzione tutoriale: più no che sì Tra le questioni che accompagnano la vertenza del tutor vi è anche quella della definizione (eventuale) della quota oraria di servizio per...

26/10/2004
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Quota oraria per la funzione tutoriale: più no che sì

Tra le questioni che accompagnano la vertenza del tutor vi è anche quella della definizione (eventuale) della quota oraria di servizio per lo svolgimento della funzione tutoriale.
Nelle Indicazioni nazionali, i cui assetti organizzativi sono stati assunti a tutti gli effetti dal decreto legislativo 59/2004, si prevede che nella scuola primaria il docente incaricato di funzione tutoriale presti nei primi tre anni un orario di insegnamento che può oscillare da un minimo di 18 ore ad un massimo di 21. Poiché attualmente l'orario di insegnamento per i docenti di scuola primaria è di 22 ore, si deduce che può essere ritagliata da quell'orario complessivo una quota oraria che oscilla tra un minimo di un'ora ed un massimo di quattro.
Ovviamente ogni ora dedicata alla funzione viene tolta ad attività di insegnamento in compresenza alla classe. È forse per questo - cioè per non indebolire le risorse orarie per l'offerta formativa - che nell'ipotesi di accordo è previsto, nell'attuale testo provvisorio, che l'orario di insegnamento resti a 22 ore. L'accordo, nel confermare l'orario previsto dal comma 5 dell'art. 26 del Contratto nazionale di lavoro, contrasterebbe con la previsione contenuta nella Indicazioni Nazionali.
Senza una quota oraria specificamente dedicata alla funzione, questa verrebbe esercitata fuori dall'orario obbligatorio in prestazione aggiuntiva, cioè non obbligatoria.
La Snals, per parte sua, si preoccupa del fatto che, senza previsione di quota oraria per la funzione, si appesantirebbero le condizioni di lavoro del personale e afferma (www.snals.it) che "... la conferma dell'istituto contrattuale vigente (orario d'insegnamento) non può essere considerata soddisfacente, perché le nuove responsabilità e i maggiori oneri scaturenti dalla nuova organizzazione del lavoro comportano inevitabilmente la riduzione dell'orario di lavoro".


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