Tuttoscuola: Più del merito, la "voglia" di vittoria elettorale
A due settimane dal voto, tra dimissioni calcolate e qualche incarico non rinnovato, al Miur cade la "manna" di tre, forse, nuovi direttori generali.
A due settimane dal voto, tra dimissioni calcolate e qualche incarico non rinnovato, al Miur cade la "manna" di tre, forse, nuovi direttori generali.
Le nomine si collocano tra chiara appartenenza politica e funzionalità a sostegno della campagna elettorale del ministro Moratti, aspirante sindaco di Milano.
Eppure la Moratti dichiarava nei giorni scorsi al "Corriere della Sera" che nella prossima giunta milanese non esclude la presenza di assessori di centrosinistra, anche perché ai suoi diretti collaboratori non ha mai chiesto per chi votassero.
Affermazione che desta qualche dubbio solo se si sofferma l’attenzione sul massiccio ricorso allo spoils system, per oltre il 50% dei direttori generali, che ha praticato da Ministro dell’istruzione per un pregiudizio politico: essere stati nominati dal precedente Governo.
Anche per gli ultimi tre neo nominati non sembra che abbiano "contato" solo le competenze per la funzione a cui sono stati destinati. E’ probabile che questi nuovi dirigenti generali in caso di vittoria del centro sinistra non debbano mai avere incarichi operativi.
Non sarebbe certo un’inversione di rotta nelle cattive abitudini di una politica che ha prodotto la nefasta conseguenza di considerare amici i sostenitori della sua politica e nemici chi viceversa non ne condivide i motivi ispiratori. Ma non sarebbe neanche un bell’esempio: se questa patologia dovesse consolidarsi, spingerebbe le due coalizioni a ripetere gli stessi errori. Altro che merito.
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