Tuttoscuola: Oltre Berlinguatti. Fine di un ciclo
Il singolare neologismo e' risuonato la scorsa settimana nell'austera aula 1 della Facolta' di Scienze della Formazione dell'universita' Roma 3, proposto con qualche malizia dal prof. Cipriani, preside della Facolta' ospitante e conduttore del dibattito
La sensazione e' che con l'avvento alla guida del MPI di Giuseppe
Fioroni, uomo concreto e pragmatico, e con la serie di interventi
settoriali decisi dal governo la scorsa settimana, si sia conclusa
un'intera stagione politica, un ciclo caratterizzato dal tentativo,
operato da entrambe le coalizioni alternatesi al governo, di riformare
con un unico megaprovvedimento l'intero sistema scolastico e formativo
italiano.
Il fatto che entrambi i disegni avessero in comune, oltre al carattere
macroscopico, la licealizzazione dell'istruzione tecnica, e anche
alcuni altri elementi di affinita', ha fatto nascere, a meta' strada
tra l'ironia e la contestazione, il vocabolo "Berlinguatti", derivante
dalla fusione tra i cognomi dei due ministri di legislatura che hanno
dominato la politica scolastica degli ultimi dieci anni.
Il singolare neologismo e' risuonato la scorsa settimana nell'austera
aula 1 della Facolta' di Scienze della Formazione dell'universita'
Roma 3, proposto con qualche malizia dal prof. Cipriani, preside della
Facolta' ospitante e conduttore del dibattito svoltosi in quella sede
tra il viceministro della P.I. Mariangela Bastico e alcuni esperti,
tra i quali Luciano Benadusi e Aureliana Alberici, ex responsabili
nazionali scuola del PSI e del PCI-Pds negli anni precedenti l'avvento
della "seconda Repubblica" e la fase politica ispirata alla logica
bipolare.
La sensazione di essere in presenza della fine di un ciclo, quello
delle megariforme, e' stata rafforzata dall'ampio intervento svolto
dal viceministro Mariangela Bastico, che ha insistito sulla necessita'
di andare oltre la loro logica verticistica, centrata sugli aspetti
giuridico-formali e sul primato dei contenitori rispetto agli
obiettivi e ai contenuti. A questa logica, fallita due volte, occorre
sostituirne un'altra, fondata sulla processualita' e sulla
partecipazione delle scuole autonome, sulla flessibilita' dei
percorsi, sui livelli di competenze, sul primato dei risultati e dei
punti d'arrivo rispetto agli itinerari compiuti per raggiungerli. In
qualche modo, come e' stato notato da alcuni dei partecipanti (ma non
in chiave nostalgica), va recuperato quell'approccio all'innovazione
piu' duttile, pragmatico e graduale che aveva caratterizzato il
dibattito sulla politica scolastica prima dell'inizio del ciclo.
Berlinguatti.