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Tuttoscuola-Obbligo per 12 anni. Per il MIUR si tratta di obbligo 'scolastico'

Obbligo per 12 anni. Per il MIUR si tratta di obbligo 'scolastico' "Tutti a scuola fino a 18 anni", "Aumenta di tre anni (da nove a dodici) l'obbligo scolastico". E' singolare che ad esprimersi i...

24/05/2004
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Tuttoscuola

Obbligo per 12 anni. Per il MIUR si tratta di obbligo 'scolastico'

"Tutti a scuola fino a 18 anni", "Aumenta di tre anni (da nove a dodici) l'obbligo scolastico". E' singolare che ad esprimersi in questo modo non siano solo i giornali, che tendono alla semplificazione e alla "comunicabilità" della notizia, ma il MIUR, che in questi termini si è espresso attraverso un comunicato stampa ufficiale, pubblicato anche nel sito Internet del Ministero (www.istruzione.it).
Non solo nel titolo, ma anche nel testo, il comunicato stampa del MIUR presenta il decreto legislativo approvato venerdì scorso in via preliminare dal Consiglio dei ministri come "quello riguardante l'innalzamento dell'obbligatorietà scolastica fino ai 18 anni". A questo punto è difficile pensare che la cosa sia casuale, o legata all'esigenza di rintuzzare l'accusa di aver ridotto l'obbligo scolastico da 9 a 8 anni attraverso la soppressione della legge n. 9/1999, che appunto di un anno aveva innalzato tale obbligo.
Dietro l'uso insistito del termine "scolastico" si intravede una precisa linea interpretativa della natura del diritto-dovere introdotto dalla riforma: si tratta dell'equiparazione, e riconduzione alla natura di formazione "scolastica", di tutte le esperienze educative che i giovani possono scegliere di fare dopo i primi otto anni, compresi i corsi triennali che portano alla qualifica, quelli in alternanza scuola lavoro, e compreso perfino l'apprendistato. Ma per non restare una mera operazione nominalistica, o peggio propagandistica, questa impostazione esige che la progettazione di sistema del secondo ciclo (norme generali, livelli essenziali di prestazione, standard minimi, crediti) sia realizzata sulla base di un organico disegno unitario, che renda possibile e credibile l'equiparazione, e che lo Stato e le Regioni trovino un pieno accordo in questo senso.
Solo in tal caso il "sistema di istruzione e formazione professionale", sempre che abbia una consistenza paragonabile a quella dei licei, potrà essere considerato "scuola" a pieno titolo.



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