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N. 102, 5 maggio 2003
SOMMARIO
1. Riforma, ai blocchi di partenza il primo decreto
2. Contratto: ma c'e' tempo per la consultazione?
3. Licei tecnologici, percorsi professionali, alternanza. Un forum di
Confindustria
4. Il docente tutor e l'eccesso di delega
5. "Indicazioni nazionali"/1: alla Cisl-scuola non piacciono
6. "Indicazioni nazionali"/2: anche l'Anci le critica
7. Il voto di condotta: oggi e ieri
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.6/102:
Stipendi appiattiti in attesa del contratto europeo. Ecco quanto
La psicosi della Sars nelle scuole
Dopo feste e ponti, ancora uno stop alle lezioni
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': https://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Riforma, ai blocchi di partenza il primo decreto
Il primo decreto legislativo di attuazione delle riforma Moratti
(legge 53/2003), riguardante la scuola dell'infanzia e il primo ciclo
di istruzione, e' ormai pronto e potrebbe essere presentato al
Consiglio dei ministri del 9 maggio prossimo.
Nei primi giorni di questa settimana dovrebbe avvenire il previsto
"concerto" del Miur con i ministri dell'economia, della funzione
pubblica, e del lavoro, e poi venerdi' prossimo dovrebbe cominciare,
con l'approvazione in Consiglio dei ministri, il cammino del primo
provvedimento attuativo della nuova legge: l'obiettivo del governo e'
che esso venga approvato in tempo per consentire alla riforma di
partire a settembre in tutte le scuole dell'infanzia e nelle prime due
classi della scuola elementare (primaria).
Ma perche' cio' avvenga altri passaggi sono necessari: infatti, se il
Consiglio dei ministri approvera' lo schema senza obiezioni (che
potrebbero venire questa volta dai ministri dell'Udc), il testo verra'
sottoposto al parere della Conferenza unificata Stato-Regioni e a
quello delle Commissioni parlamentari che avranno 60 giorni di tempo
per esprimersi.
I pareri non hanno valore vincolante ma, se ci fossero richieste di
emendamenti sostanziali, il governo non potrebbe non tenerne conto. In
tal caso i tempi si allungherebbero e l'approvazione del decreto,
attesa per fine giugno/primi luglio, potrebbe slittare, mettendo a
rischio l'avvio della riforma sin dal prossimo settembre.
Sara' interessante vedere come il decreto ha affrontato alcuni nodi
che negli ultimi tempi hanno acceso il dibattito sulla riforma, come,
ad esempio, la questione del docente tutor, il problema del tempo
pieno, il potenziamento dell'organizzazione scolastica in funzione
degli anticipi. Su questi temi sono state date delle anticipazioni
negli ultimi numeri di TuttoscuolaNEWS e di TuttoscuolaFOCUS.
Sara' interessante anche seguire la procedura consultiva di questo
primo decreto, perche' dara' la misura della coesione della
maggioranza e dell'incidenza del rapporto con le Regioni.
2. Contratto: ma c'e' tempo per la consultazione?
In settimana riprendono le trattative tra Aran e sindacati per il
rinnovo del contratto scuola, dopo la pausa di riflessione richiesta
dall'Aran per elaborare una nuova bozza di accordo che possa superare
i contrasti insorti sul precedente documento. Il principale punto di
disaccordo riguarda l'intenzione governativa di intervenire sulle
relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica. Su questo il
sindacato non intende trattare, e ora la palla e' nelle mani
dell'Aran, che gia' oggi potrebbe avanzare una proposta gia' esaminata
in sede di Governo.
Su un punto Agenzia e sindacati hanno un forte interesse in comune:
chiudere presto. E questo potrebbe anche portare a chiudere il
contratto sin dalla prossima settimana.
Se non ci fosse una chiusura in tempi stretti, i sindacati, in
particolare, rischiano di arrivare all'ipotesi di verifica con la
categoria in fase di smobilitazione per la sospensione delle lezioni
(ci sono le consultazioni elettorali) e la chiusura anticipata
dell'anno scolastico.
Contrattare ancora a lungo potrebbe comportare che alle successive
assemblee di consultazione vi sia una ridotta presenza di personale o
che addirittura insorgano difficolta' nell'organizzare le assemblee
stesse.
Vi e' un rischio peggiore: proclamare la mobilitazione della categoria
e trovarla gia' "smobilitata".
A meno che, forzando le regole della legge sullo sciopero nei servizi
pubblici, non si voglia andare al blocco degli scrutini, come ha gia'
fatto intendere il sindacato della Gilda (anche se il termine
"blocco" e' improprio perche' per legge gli scrutini rinviati per
sciopero vanno comunque effettuati entro 5 giorni).
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3. Licei tecnologici, percorsi professionali, alternanza. Un forum
della Confindustria
Martedi' 6 maggio potrebbero delinearsi con maggiore chiarezza gli
orientamenti del governo, delle principali forze sociali e di alcuni
soggetti istituzionali decisivi (in primis le Regioni) sull'intricato
tema della struttura e della portata del sistema di istruzione e
formazione professionale varato dalla riforma Moratti.
Mentre infatti al Miur un apposito schema di decreto legislativo -
previsto dall'art. 4 della legge n.53/2003 - e' gia' in corso di
elaborazione, Confindustria ha organizzato per quel giorno un Forum a
inviti, che si conclude con l'intervento del sottosegretario on.
Valentina Aprea, e che chiama a discutere di "Impresa, cultura e
professionalita'" un qualificato gruppo di esperti e di addetti ai
lavori, sindacalisti, politici ed esponenti del mondo della
produzione.
I nodi sono noti: ci sara' un solo liceo tecnologico? In che misura e
in che modo istituti tecnici e professionali saranno trasferiti alle
Regioni? Il sistema dell'istruzione e formazione professionale sara'
ampio, articolato e plurale (il 50% del secondo ciclo), o si
restringera' a poco piu' dell'attuale formazione professionale
regionale (basterebbe prevedere licei tecnologici ed economici con
molti indirizzi)? In quale forma e con quale estensione l'alternanza
scuola lavoro riguardera' i licei?
Forse il Forum non potra' dare risposte definitive a problemi cosi'
complessi, anche perche' sulla materia in discussione potrebbero
influire in modo notevole le ulteriori modifiche al titolo V della
Costituzione contenute nel disegno di legge La Loggia, che ingloba
anche l'altro disegno di legge, quello sulla cosiddetta
"devolution", predisposto dal ministro per le riforme, Umberto
Bossi.
4. Il docente tutor e l'eccesso di delega
C'e' un dubbio che attraversa il dibattito sulla riforma e che anche
il sindacato scuola della Cisl ha ripreso recentemente: l'introduzione
del docente tutor nel sistema scolastico italiano risponde alle
indicazioni della legge 53 oppure e' fuori delega e, pertanto,
illegittimo?
In effetti, se si scorre l'intero comma dell'articolo 2 della legge 53
che tratta di struttura e di finalita' dei diversi settori del
sistema, non si trova nemmeno un accenno di delega per ridefinire la
funzione docente, nessun mandato per delineare i criteri di
riorganizzazione didattica dell'offerta formativa. Vuoi vedere che
l'invenzione del tutor e' fuori delega e regolamentarlo, al di la' del
merito, potrebbe costituire eccesso di delega con rischio di
invalidare i decreti legislativi di attuazione?
Se pero' si legge l'articolo 5, dove si parla di formazione
universitaria del personale docente, si rinviene questo passaggio: le
strutture universitarie ".curano anche la formazione in servizio degli
insegnanti interessati ad assumere funzioni di supporto, di tutorato e
di coordinamento dell'attivita' educativa, didattica e gestionale
delle istituzioni scolastiche e formative".
Gli insegnanti, dunque, vanno formati per svolgere funzioni di
supporto, di tutorato e di coordinamento. Se debbono essere formati
per svolgere queste funzioni, si direbbe che le funzioni stesse vanno
previste.
Se tutto questo puo' bastare a giustificare il docente
tutor-coordinatore, prevederne l'istituzione all'interno dei decreti
legislativi di attuazione della legge di riforma dovrebbe essere
conforme alla delega.
La risposta alle preoccupazioni sindacali potrebbe venire dalla
costituzione, in parallelo all'emanazione della normativa attuativa
della legge, di una commissione mista presso l'Aran con il compito di
analizzare le possibili ricadute sull'organizzazione del servizio e
sul lavoro degli insegnanti.
5. "Indicazioni nazionali"/1: alla Cisl-scuola non piacciono
Il ministro Moratti ai primi di aprile ha inviato a circa 300
testimoni privilegiati i testi delle "Indicazioni nazionali sui piani
di studio personalizzati", relativi alla scuola dell'infanzia, alla
scuola primaria e alla scuola secondaria di I grado, per riceverne
osservazioni e proposte.
La Cisl-scuola ha reso nota la propria risposta al ministro (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_102-1.doc ), che contiene
valutazioni di dissenso sul merito e sulla metodo delle principali
innovazioni proposte.
Dopo aver premesso che ritiene prioritaria la predisposizione del
Piano programmatico di interventi finanziari, la Cisl-scuola
rivendica, sia per la scuola dell'infanzia sia per la scuola primaria,
all'ambito contrattuale la competenza nella definizione delle nuove
funzioni di docenza (tutor e coordinatore), affermando che "la sede
contrattuale e' l'unica preposta a definire carichi di lavoro ed
aspetti organizzativi collegati, non stimando il provvedimento
delegato strumento atto a regolamentarne gli aspetti ed assetti
lavorativi ne' tanto meno a costituire premessa di un'ipotetica figura
di sistema". E , comunque - sostiene la Cisl - la figura del docente
tutor-coordinatore non e' prevista esplicitamente dalla legge delega.
E, a proposito del docente tutor nella scuola primaria, la Cisl
afferma che c'e' "il rischio di un ritorno all'insegnante
"tuttologo" e la conseguente messa in crisi di un modello
professionale ormai interiorizzato dagli insegnanti".
Le osservazioni su tempo pieno e orari, e la riconferma
dell'irrinunciabilita' delle condizioni per gli anticipi nella scuola
materna (nuove figure professionali, riduzione del numero di bambini
per sezione) fanno capire che il ministro non avra' sconti dal
sindacato maggioritario della scuola.
E anche tra i dirigenti scolastici non mancano le perplessita', in
particolare sul docente tutor: l'Andis rispondendo alla richiesta di
parere del ministro ( https://www.tuttoscuola.com/ts_news_102-3.doc )
sottolinea che "i docenti della scuola elementare, in questi anni, si
sono costruiti bagagli di competenze professionali sugli ambiti
disciplinari e hanno trovato soluzioni funzionali ai percorsi
progettati: un patrimonio di esperienze che andrebbe sprecato con il
ritorno al maestro " tuttologo" e la conseguente gerarchizzazione
delle figure docenti".
La strada verso il tutor e' ancora lunga.
6. "Indicazioni nazionali"/2: anche l'Anci le critica
Anche l'Associazione dei Comuni italiani (Anci) non e' tenera nei
confronti delle "Indicazioni nazionali" per le quali il ministro
Moratti ha richiesto valutazioni e proposte.
L'Anci, alla luce del recente disegno di legge proposto dal Governo
per una nuova devoluzione che affiderebbe competenze di organizzazione
e gestione scolastica alle Regioni, si chiede (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_102-2.doc ) come possa esserci un
intervento legislativo ministeriale che faccia "invasione di campo",
come quello imminente di attuazione della legge di riforma.
L'Anci chiede chiarimenti sui decreti e sul piano programmatico
finanziario per avere un quadro complessivo che consenta di capire
meglio l'insieme.
Nel merito delle indicazioni e di taluni aspetti organizzativi e di
funzionamento l'Associazione dei Comuni esprime forti riserve in
quanto "in generale, l'orario annuale evidenzia l'opzionalita' e
l'idea individuale del servizio. Pare che la scuola non privilegi piu'
un progetto per propria comunita', ma che sia un luogo in cui i
singoli accedono a quote piu' o meno ampie (comunque discrezionali) di
un servizio".
Un altro grido di allarme lanciato dall'Anci riguarda l'autonomia
scolastica: "mancano precisazioni sulle competenze delle autonomie
scolastiche - afferma il documento inviato al ministro - .. E si parla
di autonomia "regolata" e "vincolata" alle indicazioni, con poca
attenzione ai margini di autonomia didattica e organizzativa. Alcuni
"livelli essenziali" sono indicati con un livello di dettaglio piu'
"centralista" che essenziale, come e' il caso del tempo annuale del
maestro tutor in una classe, senza consentire alle scuole quanto
costituzionalmente loro garantito: l'autonomia didattica e
organizzativa. E' necessario che alcuni livelli essenziali non
diventino soglie vincolanti."
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7. Il voto di condotta: oggi e ieri
Nel numero di maggio di Tuttoscuola, proseguendo nei servizi di
approfondimento della riforma, viene presentato uno speciale sulla
valutazione con particolare attenzione al ritorno del voto sul
comportamento degli alunni, la cosiddetta condotta.
Ci sembra interessante, con l'occasione, dare uno sguardo al passato,
alla scuola di un secolo fa, rileggendo un passo della relazione
finale del maestro elementare Benito Mussolini, futuro duce del
governo fascista, alla sua prima esperienza di insegnante, quando,
giovane diciannovenne, fu nominato supplente nella scuola elementare
di Pieve Saliceto di Gualtieri (Reggio Emilia), dal febbraio fino agli
esami della prima sessione del giugno 1901, nella seconda e terza
classe (una pluriclasse) con 35 alunni, tutti maschi.
Era certamente un maestro severo: dopo un mese di supplenza sospende
per tre giorni un ragazzo "di carattere manesco bilioso e bugiardo";
due settimane dopo ne caccia un altro e, qualche giorno prima degli
esami sospende un altro ragazzo "per indisciplinatezza".
Nella relazione finale, a proposito della disciplina, scrive "la
disciplina l'ho sempre ottenuta con mezzi semplicissimi: destando
l'allettativa, l'interessamento; vigilando. Non e' disciplina quella
che si ottiene con mezzi coattivi. Comprime l'individualita' infantile
e genera tristi sentimenti. Il maestro deve prevenire le cause del
male, per non dovere poi dolorosamente reprimere".
Il futuro duce avrebbe poi rivisto decisamente quel suo concetto
giovanile di disciplina e dell'inopportunita' di ottenerla con mezzi
coattivi.
Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.5/101:
Stipendi appiattiti in attesa del contratto europeo. Ecco quanto
Gli stipendi dei docenti? Appiattiti (verso il basso), quasi uguali
per tutti - giovani o anziani, maestri o prof. Un quadro che un po'
provocatoriamente si potrebbe definire da "economia socialista",
quello delle progressioni stipendiali della carriera docente.
Alla vigilia di un accordo contrattuale frenato (.)
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La psicosi della Sars nelle scuole
Da diverse parti d'Italia, soprattutto nelle citta' dove c'e' la
maggiore presenza di alunni cinesi, giungono notizie della psicosi da
Sars che sta colpendo alcune scuole, soprattutto dell'infanzia ed
elementari.
La psicosi e' tanto forte quanto irrazionale, e cosi' succede che (.)
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Dopo feste e ponti, ancora uno stop alle lezioni
Si e' chiuso ieri un periodo di feste e "ponti" di rara lunghezza, che
hanno tenuto lontani gli studenti italiani dalle lezioni per molti
giorni.
Da oggi si ricomincia nelle aule a studiare e a preparare il "rush"
finale in vista degli scrutini di fine anno. Almeno cosi' dovrebbe
essere. Ma e' in vista una nuova, doppia interruzione (.)
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E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
ORGANICO DI DIRITTO scuole secondarie superiori
rilevazione dati obbligo formativo
ORGANICO DI DIRITTO scuola primaria
MODELLI 730/2003: ancora pochi giorni per la consegna
MOBILITA': ancora possibile presentare domanda di REVOCA
concorso europeo di LINGUA FRANCESE
COMANDI per l'attuazione dell'autonomia scolastica
scadenze amministrative relative al mese di maggio
Presentazione domande ON LINE per aggiornamento graduatorie permanenti
PENSIONI: trasmissione dati per il pagamento
Attivita' preliminari per gli Esami di Stato
Corsi di PERFEZIONAMENTO in Europa per docenti italiani di lingue
straniere
sciopero LSU/ATA comparto scuola
Domande per GRADUATORIE PERMANENTI dei docenti
Presentazione domanda di trasferimento personale ATA inidoneo
adozione libri di testo
Termine ultimo domande per INCARICHI DI PRESIDENZA
Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti SECONDARIA II GRADO
Borse di studio per AGGIORNAMENTI ALL'ESTERO
Bandi ENAM per l'assistenza scolastica
Termine per iscrizione a CORSI PER ADULTI (differito al 15 settembre)
Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale EDUCATIVO
Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti di SCUOLA dell'INFANZIA
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