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N. 58, 1 luglio 2002 SOMMARIO 1. La riforma accelera, anzi slitta 2. Il ministro fa l'esame "di maturita'" ai dirigenti 3. Tagli meno pesanti per l'Ata 4. Immissioni in ruolo: ecco quante...

01/07/2002
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N. 58, 1 luglio 2002

SOMMARIO

1. La riforma accelera, anzi slitta
2. Il ministro fa l'esame "di maturita'" ai dirigenti
3. Tagli meno pesanti per l'Ata
4. Immissioni in ruolo: ecco quante saranno
5. Aran e sindacati dicono no ai quadri
6. Verso i contratti pubblici: chi entra e chi esce
7. Dov'e' finito il concorso per dirigenti scolastici?
8. Sissini, il Kius non si da' per vinto
9. Un master per formare docenti specializzati in Orientamento

1. La riforma accelera, anzi slitta

La notizia era la stessa ma i titoli dei giornali diversi se non
contradditori: da "accelera la riforma della scuola" a "slitta di un
anno la riforma Moratti". L'inserimento del disegno di legge delega
all'ordine del giorno dei lavori del Senato a partire dalla seduta
d'aula del 9 luglio, con la previsione di votare il testo intorno alla
meta' del mese ha mandato in confusione alcuni quotidiani: qualcuno ha
subito scritto, infatti, "la riforma accelera". Subito dopo il
ministro per i rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi, si e' fatto i
calcoli rispetto ai lavori della Camera e ha affermato che il
provvedimento non sara' approvato in via definitiva prima di ottobre.
Deduzione di altri organi di stampa: la riforma slitta al 2003-2004.
Chi ha ragione?
Il fatto e' che ai fini dell'adozione generalizzata dei nuovi
ordinamenti anche la data del 2003-2004 appare a rischio, in
particolare per il ciclo secondario. C'e' un problema di tempi
tecnici: prima di essere emanati, i decreti legislativi attuativi
della delega devono essere sottoposti all'intesa con le Regioni e al
parere delle Commissioni parlamentari, e anche alcuni dei successivi
regolamenti richiedono a loro volta l'intesa con le Regioni.
C'e' poi il problema dei nuovi piani di studio e della relativa
procedura di adozione. E' arduo pensare che tutti questi atti siano
apprestati in tempo utile per consentire alle famiglie, per esempio,
di scegliere con le nuove regole il percorso di istruzione o
formazione secondaria da far frequentare agli allievi provenienti
dalla scuola media nell'anno scolastico 2003-2004. A meno di pensare
ad un avvio sperimentale e graduale della riforma, attraverso le
intese con le Regioni (apripista Trentino e Lombardia) e l'adesione
delle scuole.

2. Il ministro fa l'esame "di maturita'" ai dirigenti

Negli stessi giorni in cui quasi mezzo milione di studenti e' chiamato
a sostenere il colloquio dell'esame di maturita', anche i dirigenti
piu' importanti del MIUR, quelli di prima fascia con incarichi
centrali, sono stati convocati dal ministro Moratti per una verifica
del loro operato. L'"esame" e' rigorosamente individuale e si svolge
alla presenza di un solo "commissario interno", il capo del
Dipartimento Pasquale Capo. Ma il giudizio di maturita' spettera' al
solo Presidente esterno della commissione, cioe' al ministro Moratti.
La vicenda e' diventata scottante, e tiene in apprensione i dirigenti,
perche' la legge Frattini sulla dirigenza pubblica, approvata
definitivamente dalla Camera la scorsa settimana (testo scaricabile
dal sito www.governo.it ) prevede che tutti i dirigenti di prima
fascia (in totale 35 nel settore dell'istruzione) decadano
automaticamente entro 60 giorni dall'entrata in vigore della stessa
legge. I contratti individuali dovranno percio' essere tutti
rinnovati, senza alcuna garanzia di continuita' nelle funzioni finora
svolte.
Ecco perche' l'esame al quale li sta sottoponendo il
presidente-ministro Moratti acquista per i dirigenti il significato di
una vera e propria prova di maturita'. Pero' senza commissione "amica"
e, in caso di bocciatura, con il solo, avaro paracadute di ricevere un
incarico equivalente o, in mancanza di funzioni disponibili, di essere
assegnato a "compiti di ricerca e studio". Ma solo per un anno.

3. Tagli meno pesanti per l'Ata

Dopo la riduzione di organico dei docenti disposta dalla Finanziaria
2002 e quantificata in un taglio complessivo di 8.500 posti, si temeva
un colpo di scure ancora piu' pesante sugli organici del personale
Ata.
Invece il ministero, con nota del 21 giugno scorso, nel rendere noti,
provincia per provincia, i posti di personale Ata (collaboratori
scolastici, assistenti amministrativi e tecnici), ha presentato un
dato sorprendente: la riduzione di posti di personale Ata ci sara', ma
molto contenuta.
Sara' infatti di 450 posti in meno su un organico che l'anno scorso
era stato di 265.116 unita', una riduzione minima, pari allo 0,17% del
totale esistente.
Saranno soprattutto le regioni meridionali a subire la riduzione piu'
consistente di posti Ata, mentre il nord non ne dovrebbe soffrire.
Il risultato di questa sostanziale conferma degli organici esistenti
l'anno scorso puo' essere la conseguenza della pressione esercitata in
questi mesi dai sindacati che tuttavia non si dichiarano ancora
soddisfatti, perche' di posti da coprire, soprattutto per effetto dei
pensionamenti ce ne saranno pochi: circa 6 mila tra gli insegnanti e
circa altrettanti tra il personale Ata. Ovvero molto meno di quelli
che un sottosegretario del ministero dell'Istruzione pochi mesi fa
quantificava in una cifra piu' che doppia doppia.

4. Immissioni in ruolo: ecco quante saranno

Manca meno di un mese alla scadenza del 31 luglio per procedere alle
immissioni in ruolo di nuovi insegnanti per il prossimo anno
scolastico e i sindacati di categoria premono per l'emanazione delle
disposizioni necessarie all'adempimento ( www.cislscuola.it ). A
cominciare dalla quantificazione dei posti da ricoprire con gli idonei
delle graduatorie dei concorsi (50%) e con gli iscritti nelle
graduatorie permanenti (altro 50%).
Tuttoscuola ha provato a fare una stima dei posti complessivamente
disponibili, tenendo conto della riduzione ufficiale di organico
operata nei diversi ordini di scuola e della vacanza di posti
conseguente al pensionamento del personale scolastico (dati
ufficiosi).
Considerato che i pensionamenti degli insegnanti anche quest'anno sono
stati quantitativamente contenuti (poco piu' di 14 mila), vi
dovrebbero essere circa 6 mila nuove assunzioni, a cui sono da
aggiungere altrettante e piu' per il personale Ata (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_58-1.doc ).
Se le stime sono attendibili, dovrebbero pertanto esserci in tutto
12.786 nuove assunzioni, cioe' molto meno delle 30 mila attese, come
denunciano ambienti sindacali (temendo anche qualcosa di peggio) (
www.cgilscuola.it ).

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FACCIAMO UN GIORNALE

La prima guida al giornalismo scolastico.
Un manuale per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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un'inchiesta o un'intervista, etc.: tutto cio' che bisogna sapere
prima di ideare, organizzare o migliorare un giornale a scuola.

www.tuttoscuola.com

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5. Aran e sindacati dicono no ai quadri

Da diversi mesi i direttori dei servizi generali e amministrativi
delle istituzioni scolastiche rivendicano, attraverso la loro
federazione nazionale ( www.fnada.it ), un riconoscimento particolare
per le loro funzioni: chiedono che anche nella scuola vengano
riconosciuti i "quadri", come figure intermedie di alta
professionalita', come da anni avviene anche nei settori privati.
Il Tribunale di Milano, dopo un contenzioso promosso da un direttore
amministrativo, ha ritenuto fondata la richiesta, ma ha rimandato la
definizione di tale riconoscimento all'interpretazione autentica del
contratto nazionale della scuola.
Aran e sindacati firmatari del CCNL 26.5.99 hanno quindi affrontato la
questione, ed emesso il responso: il contratto non prevede quadri
intermedi. I direttori amministrativi delle scuola (Dgsa) non hanno
gradito e l'ANQUAP (Associazione nazionale Quadri della Pubblica
Amministrazione) ha proclamato lo stato di mobilitazione della
categoria.
La nuova legge di riordino della dirigenza pubblica prevede all'art. 7
la nuova figura del vicedirigente che i contratti di comparto possono
applicare. Questa previsione normativa faciliterebbe, contratto
permettendo, il riconoscimento della qualifica di quadro a circa 10
mila dgsa della scuola.

6. Verso i contratti pubblici: chi entra e chi esce

Il 26 giugno l'Aran e le confederazioni sindacali hanno definito il
contratto quadro per i rinnovi dei contratti per il quadriennio
2002-2005.
Tutto il personale del comparto scuola, docenti e personale Ata, viene
compreso in un unico contratto, come ormai si sapeva, dopo che il
ministro Frattini aveva stoppato la proposta del ministro Moratti che
avrebbe voluto per i docenti un contratto separato.
Al margine dell'accordo tuttavia l'Aran ha dichiarato, con separata
posizione a verbale, la propria intenzione di volere individuare
distinte sezioni per il personale docente e non docente. Potrebbe
essere, sindacati permettendo, l'avvio di una futura contrattazione
separata per i docenti, come desidera il ministro e come auspicano
alcune associazioni dei docenti.
L'accordo quadro ha anche modificato la precedente collocazione nel
comparto scuola del personale dell'ex-Bdp ed ex-Cede, che nella
prossima contrattazione verra' inserito nel comparto della Ricerca
come personale rispettivamente dell'Indire e dell'Invalsi.
Dopo l'emanazione degli atti di indirizzo del Governo - c'e' di mezzo
anche qui il Dpef (Documento di programmazione economica e
finanziaria) - i contratti dei comparti pubblici, compreso quello
della scuola, dovrebbero formalmente partire (poi se ne parlera'
sostanzialmente in autunno).

7. Dov'e' finito il concorso per dirigenti scolastici?

Che fine ha fatto il corso-concorso per dirigenti scolastici riservato
ai presidi incaricati? Annunciato piu' di un mese fa dal ministero
come imminente, se n'e' persa ogni traccia.
Sara' la Corte dei Conti, come succede per tutti i concorsi, a dare il
via libero definitivo, intanto sul ritardo si possono solamente
avanzare alcune ipotesi.
La prima riguarderebbe la copertura delle spese necessarie. Se, come
sembra, il concorso e' rimasto senza la vecchia copertura finanziaria
gia' disposta, occorrera' un nuovo provvedimento (Dpef?) che dia
certezze anche per la Corte che deve autorizzare. Occorrerebbe altro
tempo, dunque.
La seconda ipotesi potrebbe riguardare la natura del concorso
riservato; puo' esistere un riservato che copre il 50% dei posti senza
che sia bandito contestualmente l'ordinario per la copertura
dell'altro 50%? Anche qui, si tratterebbe di attendere l'indizione di
entrambi i concorsi, l'ordinario e il riservato.
L'ultima ipotesi e' piu' complessa: una sentenza della Corte
costituzionale (v. TuttoscuolaNEWS n. 52 del 20 maggio) ha ritenuto
illegittimo in una pubblica amministrazione (ministero delle finanze)
prevedere, per il passaggio a qualifiche superiori, bandi di concorso
solamente interni. Nel comparto scuola i concorsi che si annunciano
(l'ordinario e il riservato) per posti di dirigente scolastico
potrebbero essere considerati tutti interni, in quanto riservati
solamente a personale docente appartenente al comparto. Se la Corte
dei Conti, che gia' ebbe in proposito un dubbio al momento della
registrazione del primo contratto dei dirigenti scolastici nel
febbraio scorso, ne chiedesse l'accesso aperto anche ad altro
personale non del comparto, quando potrebbero essere pubblicati i
primi bandi?

8. Sissini, il Kius non si da' per vinto

Il Kius, Coordinamento InterUniversitario Specializzati e
Specializzandi Ssis, non si rassegna a veder ridotto il punteggio per
servizio prestato dai cosiddetti 'sissini' per le supplenze durante la
frequenza della scuola di specializzazione, come sentenziato dal Tar
del Lazio e recepito dal ministero dell'Istruzione.
Ce l'ha con tutti il Kius: con il Tar che ha emesso una sentenza
ritenuta priva di fondamento giuridico, con il ministero che avrebbe
accettato incoerentemente quella sentenza dopo aver ignorato il parere
analogo del CNPI, con l'Avvocatura dello Stato che non si e' nemmeno
presentata all'udienza del Tar rinunciando a difendere la posizione
dell'Amministrazione pubblica, e infine con i sindacati, ritenuti
colpevoli di essersi schierati dalla parte del piu' forte (perche'
piu' numeroso) anziche' di chi aveva ragione (in minoranza rispetto
alla totalita' dei precari).
Il Kius ha deciso di affidare alle vie legali la difesa dei docenti
precari 'sissini' e ha annunciato di aver impugnato la sentenza del
Tar davanti al Consiglio di Stato.
La storia rischia ora di diventare infinita e di mettere in
discussione molte delle nomine in ruolo di tanti docenti precari che
devono essere effettuate entro il prossimo 31 luglio.

9. Un master per formare docenti specializzati in Orientamento

L'ufficio scolastico regionale del Lazio, in collaborazione con
l'universita' di Roma 1 (La Sapienza) e con altre sedi universitarie
del Lazio, promuove un Master di secondo livello denominato "Mediatore
per l'orientamento", riservato a 300 docenti delle scuole secondarie
superiori laziali con incarico a tempo indeterminato. Il corso, della
durata complessiva di undici mesi (in orario extrascolastico), avra'
inizio nel mese di novembre 2002, e terminera' nell'ottobre del 2003.
Il titolo di "mediatore dell'orientamento" sara' rilasciato
congiuntamente dalle universita' coinvolte, e avra' il valore di 60
crediti formativi.
I 300 corsisti ammessi potranno usufruire di altrettante borse di
studio. La pubblicazione del bando di partecipazione al corso e'
prevista per il mese di settembre, ma la domanda di preiscrizione deve
essere spedita entro il 10 luglio 2002 alla prof.ssa Maria D'Alessio
presso l'universita' di Roma "La Sapienza" (
maria.dalessio@uniroma1.it ). L'ufficio della Direzione regionale del
Lazio che promuove l'iniziativa e' quello della dott.ssa Marilena
Novelli, tel. 06.57068348 ( mnovelli@istruzione.it ).

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