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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com **************...
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.
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N. 96, 24 marzo 2003
SOMMARIO
1. La guerra non c'e' (nelle scuole americane)
2. Esame di maturita', si ricambia
3. Dopo il secondo canale della Moratti, ecco il terzo
dell'Emilia-Romagna
4. L'ulivista Bastico piu' leghista di Bossi
5. Il contascioperanti
6. Stop and go sulle gite scolastiche all'estero
7. Andis: il "triangolo delle Bermuda" del dirigente
8. Docet: in esposizione la qualita' nel settore scuola
1. La guerra non c'e' (nelle scuole americane)
La guerra in corso in Iraq non provochera' danni o dolori ai bambini
americani, ai loro genitori, ai loro amici. Avviene in luoghi lontani,
non tocchera' affatto il territorio degli Stati Uniti d'America e
finira' presto. Gia' da settimane il tema della guerra e del suo
"trattamento" scolastico, soprattutto in presenza di bambini molto
piccoli (da 3 a 10-12 anni), viene ampiamente affrontato dai media
americani in questi termini rassicuranti e un po' elusivi.
Un gran numero di siti specializzati, rivolti agli educatori e ai
genitori (se ne possono raggiungere molti navigando per esempio nel
sito www.aol.com), offre argomenti, consigli, approfondimenti di vario
tipo. Molto diffuse sono le liste di Faq (frequently asked questions),
con centinaia di domande e di risposte sui temi maggiormente
avvertiti. La preoccupazione, in questo caso, e' soprattutto di tipo
psicologico: come evitare shock traumatici di fronte agli spettacoli
di violenza e di morte trasmessi dalla TV e dagli altri media.
Per gli allievi piu' grandi si prevede, invece, un approccio piu'
esplicativo e analitico, e l'utilizzazione della "civic education"
per spiegare le ragioni della guerra. Negli USA questa materia non ha
mai avuto un carattere astratto e teorico: si e' sempre fondata sulla
discussione di casi concreti, anche di cronaca, per poi risalire ai
grandi principi, in particolare a quelli che ispirano la Costituzione
americana e la "mission" degli USA nel mondo.
In Italia invece Telefono Azzurro mette a disposizione il numero
199443201. Psicologi e pedagogisti assisteranno 24 ore su 24 bambini e
adolescenti bisognosi di aiuto per affrontare l'angoscia della guerra.
Genitori e insegnanti possono anche accedere ad appositi vademecum sul
sito www.azzurro.it per avere suggerimenti su come rispondere alle
domande e alle paure dei minori, e per proteggerli dalla sovra
esposizione alle immagini traumatiche trasmesse in televisione.
2. Esame di maturita', si ricambia
Almeno tre prove, due (o piu') preparate dalla commissione interna - e
quindi diverse da scuola a scuola, e una (o piu') predisposta
dall'Istituto nazionale di valutazione. E fine, con tutta
probabilita', del "toto-tema" e del "toto-versione" nazionali.
Ecco come potrebbe essere il nuovo esame di maturita' a partire dal
2004. Per l'anno scolastico in corso invece non cambia niente. Se ne
e' parlato poco, ma in effetti anche l'esame di maturita', gia'
ritoccato d'urgenza dal ministro Moratti con una norma inserita nella
Finanziaria 2002, sara' modificato dalla legge di delega votata dal
Parlamento.
Contestualmente cambiera' anche l'esame conclusivo del primo ciclo
(terza media). In entrambi i casi le commissioni per le scuole statali
e paritarie continueranno ad essere interne, con presidente esterno,
ma le prove saranno stabilite in modo nuovo. L'art. 3 della riforma
(https://www.tuttoscuola.com/ts_news_96-1.doc
) prevede infatti che tali esami si svolgano "su prove organizzate
dalle commissioni d'esame e su prove predisposte e gestite
dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di
istruzione".
Per l'esame di licenza media la novita' sarebbe costituita in pratica
solo dall'aggiunta di una o piu' prove "predisposte e gestite"
dall'INVALSI, che dovrebbe quindi curarne anche la valutazione. Per la
maturita' si andrebbe invece ad una soluzione che capovolge quella
attuale: le prime due prove, ora nazionali e stabilite dal Ministero,
sarebbero decentrate e affidate alle Commissioni d'esame (potrebbero
anche essere piu' di due prove), mentre la terza, attualmente
preparata dalle Commissioni, sarebbe centralizzata e affidata
all'INVALSI anche per quanto riguarda la valutazione (anche in questo
caso potrebbe trattarsi di piu' prove).
Riguardo alle prove interne non e' da escludere che il Ministero ne
indichi, attraverso apposite linee guida, le caratteristiche
essenziali alle quali le commissioni interne dovranno attenersi.
Non poche le criticita' per la realizzazione di questo nuovo modello
di esame, prima tra tutte l'individuazione di forme efficaci, e
soprattutto rapide, di collegamento tra la valutazione "interna" e
quella esterna, che dovrebbero comunque confluire in un'unica
certificazione. E soprattutto l'istituzione del servizio nazionale di
valutazione del sistema scolastico, cui spettera' il compito di
effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e
abilita' degli studenti e sulla qualita' complessiva dell'offerta
formativa delle istituzioni scolastiche.
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3. Dopo il secondo canale della Moratti, ecco il terzo
dell'Emilia-Romagna
Un titolo non tacitiano per un testo con 56 articoli, suddivisi in
sette capi e in svariate sezioni: "Norme per l'uguaglianza delle
opportunita' di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della
vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione
professionale, anche in integrazione tra loro". Cosi' si presenta la
proposta di legge approvata lunedi' scorso dalla giunta regionale
dell'Emilia-Romagna, e consultabile anche nel sito www.scuolaer.it.
Per diventare operativa la proposta dovra' essere approvata dal
Consiglio regionale, cosa che dovrebbe avvenire, nelle intenzioni
dell'assessore Bastico, in tempi brevissimi, tanto da avviare almeno
una prima sperimentazione gia' a settembre, con l'inizio dell'anno
scolastico 2003-2004.
Si fa cosi' concreta la possibilita' che l'Emilia-Romagna offra ai
suoi allievi quattordicenni, in uscita dalla scuola secondaria di
primo grado, un terzo canale, rispetto ai due previsti dalla riforma
Moratti. Accanto al canale liceale e (presumibilmente) a quello
professionale, costituito dalla formazione professionale regionale
(che la riforma Moratti rilegittima ai fini dell'assolvimento
dell'obbligo formativo dopo la terza media), ci dovrebbe essere il
canale "integrato", cogestito dalle scuole e dai centri regionali di
formazione professionale.
L'obiettivo e' quello di rinviare di due anni la scelta definitiva del
percorso di studi, evitando in tal modo scelte precoci e
discriminanti. I tempi non brevi della riforma Moratti (si parla del
2005 per l'avvio del nuovo ciclo secondario), e l'abrogazione della
legge n. 9/1999 sull'obbligo scolastico, disposta dalla stessa riforma
con effetto immediato, hanno creato un vuoto di almeno due anni
scolastici, che la Regione Emilia-Romagna cerca di riempire con la sua
iniziativa. Si andra' verso un contenzioso Stato-Regione, come alcuni
prevedono? Oppure il vento federalista, che spira trasversalmente
all'interno degli schieramenti politici di maggioranza e
d'opposizione, portera' l'Italia verso sistemi formativi regionali
differenziati, un po' come avviene nella Repubblica federale di
Germania?
4. L'ulivista Bastico piu' leghista di Bossi
A ben vedere la proposta approvata dal Consiglio regionale
dell'Emilia-Romagna contiene degli elementi piu' radicali della stessa
devoluzione voluta da Bossi. Il disegno di legge costituzionale
proposto dal ministro per le riforme istituzionali prevede infatti che
le Regioni, con proprie leggi, curino l'organizzazione scolastica,
strutturino l'offerta dei programmi educativi, garantiscano la
gestione degli istituti scolastici. Allo Stato, secondo la proposta
leghista condivisa dal Governo e gia' approvata in prima seduta dal
Parlamento, compete la definizione esclusiva delle norme generali
quali: l'ordine degli studi, gli standard di insegnamento, le
condizioni per il conseguimento e la parificazione dei titoli di
studio.
La legge della regione Emilia-Romagna proposta dall'assessore Bastico
sembra andare ben oltre, proponendo una vera e propria controriforma
nei riguardi della legge Moratti appena approvata dal Parlamento. A
cominciare, ad esempio, dal biennio unitario del dopo scuola media,
dai progetti di continuita' tra scuola materna ed elementare e tra
elementare e media, dall'avvio della stessa riforma regionale gia' dal
prossimo anno scolastico o, comunque, con sperimentazione diffusa.
Tutto questo in quali scuole? In quelle statali, naturalmente. Neanche
Bossi, forse, avrebbe osato tanto.
E vogliamo scommettere che quella dell'Emilia Romagna non restera'
un'iniziativa isolata? A questo punto appare decisivo che il ministro
definisca nel piu' breve tempo possibile i contenuti dei livelli
essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale che devono essere assicurati dalle istituzioni
scolastiche e formative su tutto il territorio nazionale. Prestazioni
che siano appunto uniformi, da Cuneo a Caltanissetta.
5. Il contascioperanti
Sciopero a difesa della pace o sciopero a difesa del contratto:
qualunque sia la motivazione per l'astensione, oggi sara' comunque
sciopero. E, subito dopo, sara' guerra. Guerra solo di cifre, per
fortuna, sull'adesione allo sciopero: per il Ministero un certo
numero, per i sindacati molti di piu'. Basti pensare che l'ultima
volta sciopero' un 40-50% secondo i sindacati e un 16% secondo il
MIUR.
Ma stavolta il ministero potrebbe disporre - si spera prontamente - di
dati complessivi generali, anziche' di dati-campione, come e' sempre
avvenuto in passato. La novita' infatti e' nel compito assegnato alle
istituzioni scolastiche (con nota interna del 18 novembre scorso) di
trasmettere on line i dati di adesione, riferiti al solo personale che
nella giornata di sciopero avrebbe dovuto comunque essere presente.
Con una complicazione. Poiche' quei dati in molti casi non potranno
essere digitati nella stessa giornata dello sciopero, per la
concomitante astensione anche del personale amministrativo,
probabilmente il MIUR nella giornata dello sciopero continuera' ad
avvalersi di dati provvisori sul campione rilevato, in attesa di
quelli finali e generali che arriveranno per via telematica.
Ma forse neanche allora si potra' avere un quadro significativo
dell'effettiva riuscita o meno dello sciopero. Bisognera' tener conto
infatti che probabilmente, soprattutto negli istituti di istruzione
secondaria, le aule si svuoteranno per le assenze degli studenti che
manifesteranno contro la guerra, rendendo impossibile distinguere i
docenti in sciopero da quelli messi in condizione di non insegnare (e
quindi forzatamente assenti).
Il controllo incrociato potrebbe essere fatto solamente con i dati che
gli istituti scolastici dovranno trasmettere per la ritenuta per
sciopero sullo stipendio, ma l'impresa sembra titanica e poi, se resa
nota dopo due o tre mesi dallo sciopero, a cosa servirebbe?
Per il "contascioperanti on line", insomma, sara' piu' che altro un
test di prova. Sperando che in futuro si possa effettivamente, e
tempestivamente, sapere com'e' andata.
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6. Stop and go sulle gite scolastiche all'estero
Trambusto al Miur per una nota sui viaggi di istruzione. Il 20 marzo
e' stata indirizzata alle Direzioni regionali una nota (la n. 950
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_96-2.doc
) che suggeriva "l'opportunita' di sospendere viaggi di istruzione
all'estero, eventualmente anche gia' programmati (.) almeno fino a
quando non saranno fortemente attenuati i pericoli derivanti dal
conflitto in corso". Sembra che il ministro Moratti non ne sapesse
nulla.
Immediata la reazione degli operatori turistici, che hanno fatto
presente che il ministero degli esteri considera a rischio soltanto
pochi Paesi del Medio Oriente, indicati nell'apposito sito
www.viaggiaresicuri.mae.aci.it, indirizzo subito ripreso e segnalato
dal MIUR il giorno dopo in una imbarazzata nota aggiuntiva (Prot.
n.316 https://www.tuttoscuola.com/ts_news_96-3.doc
).
Anche l'Associazione nazionale dei dirigenti scolastici ha preso le
distanze dalle indicazioni ministeriali, attribuendo alla vicenda il
significato di un ritorno di fiamma del tradizionale centralismo
burocratico, diffidente nei confronti dell'autonomia della scuole.
A questo punto, par di capire, il cerino viene lasciato nelle mani dei
dirigenti scolastici e dei consigli d'istituto, i quali, in caso di
rinuncia a viaggi gia' programmati, dovranno far fronte al pagamento
di salate penali: gli sconsolati operatori turistici, gia' colpiti dal
forte calo delle prenotazioni, e che in molti casi hanno gia' dovuto
anticipare i corrispettivi ad alberghi e compagnie straniere, saranno
costretti a riscuoterle.
7. Andis: il "triangolo delle Bermuda" del dirigente
Il dirigente scolastico sempre piu' stretto tra due figure
istituzionali, il direttore scolastico regionale e l'assessore
regionale. A "sparire" in questo triangolo istituzionale potrebbe
essere l'autonomia del dirigente e quindi l'autonomia dell'istituzione
scolastica, nonostante le tutela costituzionale.
Uno scenario per nulla fantascientifico per l'Andis (
https://www.andis.it ), l'associazione di dirigenti scolastici, che vi
dedica il proprio 29mo Convegno nazionale (Montecatini Terme, 27-29
marzo).
Secondo l'associazione dei dirigenti scolastici "le modalita' con le
quali sono stati selezionati gli attuali Direttori regionali sembrano
prevalentemente afferire a consonanze 'fiduciarie' nei confronti della
politica governativa, tali comunque da far temere condizionamenti
impropri nella valutazione del Dirigente scolastico". Preoccupa
l'Andis anche il disegno di legge sulla devoluzione, che "veleggia
diritto verso sbocchi di 'gestione degli istituti scolastici', che,
pur se imprecisati, confliggono con il medesimo ruolo 'gestionale' del
Dirigente all'interno di una scuola autonoma".
Come evitare questi rischi? La ricetta dell'Andis si chiama
"cooperazione. Tra le scuole, nelle scuole, con le scuole".
Un altro importante convegno lo organizza a Torino il Cidi, dal 3 al 5
aprile. "Una scuola grande come il mondo". Per informazioni:
https://www.cidi.it .
Infine sempre a Torino, il 7 aprile: "La laicita': una questione
aperta per l'Europa", a cura del Comitato torinese per la laicita'
della scuola (tel. 011/668.72.58 E-mail: laisc@arpnet.it)
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QUALITA' E VALUTAZIONE nella scuola dell'autonomia
Un volume che promuove una nuova "cultura" della valutazione,
approfondendo il rapporto tra qualita', valutazione e autonomia.
Esempi operativi di progetti sperimentali di istituti scolastici,
questionari per famiglie e studenti, griglie e schede di rilevazione.
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(oppure: 06-6830.7851)
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8. Docet: in esposizione la qualita' nel settore scuola
Docet, la nuova fiera dedicata al mondo della scuola, che si svolgera'
a Bologna dal 3 al 6 aprile 2003, apre i battenti offrendo una
panoramica di grande qualita' per quanto riguarda i protagonisti dei
settori invitati a partecipare. Con oltre 160 espositori presenti, la
manifestazione offrira' un quadro completo di tutte le novita' nei
settori: editoria, motricita', sussidi didattici, arredamenti per le
scuole, informatica e nuove tecnologie, e-learning, formazione
professionale, turismo scolastico. Tutti i piu' importanti esponenti
dell'editoria italiana, educativa e di varia, libraria e multimediale,
saranno presenti a Docet. Anche il mercato di prodotti multimediali di
supporto alla didattica e di e-learning sara' ben rappresentato, con
la presenza di importanti attori, tra cui Intel, che allestisce
un'aula multimediale con venti pc collegati wireless per corsi agli
insegnanti in fiera, e la Compagnia Italiana Computers, presente con
Acer Italy, Symantec e Epson Italia.
Presenza massiccia anche per il settore degli arredi scolastici e
dintorni, con numerose aziende leader, quali Gonzagarredi, F.lli
Bruno, Sarba, Holzhof, per citarne solo alcuni. Per informazioni
https://www.docet.bolognafiere.it
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