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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com **************...
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.
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N. 104, 19 maggio 2003
SOMMARIO
1. Riforma/1: ancora un rinvio in Consiglio dei ministri. Che succede?
2. Riforma/2: verso un maxi-sperimentazione a settembre?
3. Riforma/3: non basta l'informazione, serve il coinvolgimento
4. Contratto/1: la firma a luglio e i soldi ad agosto
5. Contratto/2: un esercito di beneficiari
6. Contratto/3: dirigenti ingabbiati
7. Alla ricerca di una soluzione per l'obbligo scolastico abrogato
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.8/104 sul nuovo contratto:
Gli arretrati lordi: da un minimo di 795 euro a un massimo di 2.437
Quello che il contratto non dice
Il sindacato che non firma e' escluso dalla contrattazione
Come la mettiamo con l'orario d'insegnamento nella primaria?
La spartizione del potere tra dirigente scolastico e Rsu
Gli effetti del conglobamento dell'indennita' integrativa speciale
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': https://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Riforma/1: ancora un rinvio in Consiglio dei ministri. Che succede?
Venerdi' 16 maggio sembrava destinata ad essere una giornata quasi
storica per la scuola: la firma del contratto da una parte e l'avvio
del primo decreto di riforma dall'altra.
L'intesa per il contratto, come si sa, c'e' stata, ma quella per il
decreto legislativo sul primo ciclo di istruzione non si e'
concretizzata: la trattazione dell'argomento non e' stata nemmeno
inserita all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio.
Lo schema di decreto sembra sia riuscito ad evitare l'insidia delle
coperture finanziarie per le quali il ministro Tremonti aveva
richiesto chiarimenti, ma e' tornato in alto mare proprio quando era
vicino all'approdo: scoglio insuperabile la nuova formula
organizzativo-didattica della scuola primaria.
La formula Moratti prevede il superamento dei moduli didattici nati
nel 1990, con l'introduzione della figura del docente tutor
coordinatore. A questo docente verrebbero affidate almeno 18 ore
d'insegnamento settimanali in presenza degli alunni affidati,
modificando l'attuale rapporto sostanzialmente paritario tra i docenti
del team.
L'Udc non e' d'accordo su questa piccola rivoluzione e ha puntato i
piedi, determinando l'impasse.
2. Riforma/2: verso un maxi-sperimentazione a settembre?
Non facilitano questo passaggio ne' la genericita' della legge ne' i
numerosi ordini del giorno, che hanno evidenziato i molti nodi che la
formulazione del decreto legislativo - almeno nella versione fino ad
oggi nota - ancora non dirime. Resta tutta aperta la questione della
quantificazione della quota da riservare alle Regioni, decisione che
permette poi l'emanazione del regolamento relativo alla materia del
nucleo fondamentale nazionale dei piani di studio (discipline, orari,
flessibilita').
Questioni, dunque, determinanti e che andranno a caratterizzare il
nuovo sistema.
La riforma pero' non puo' permettersi il lusso di un ulteriore
slittamento nella partenza, che avrebbe ripercussioni a catena sui
tempi dell'intero sistema da riformare. A meno che non si rinunci a
partire con le prime classi a settembre e si parta direttamente con
piu' classi nel 2004/05.
Alla vigilia delle elezioni amministrative il Governo, dopo aver
incassato l'accordo sul contratto, sperava insomma di fare altrettanto
per la riforma, che sta diventando invece una pericolosa mina vagante.
Difficile a questo punto sapere se e quando il Consiglio dei ministri
affrontera' nuovamente la questione. E ancora piu' difficile capire
cosa succedera' a settembre: e' alle porte, invece dell'avvio della
riforma, la prosecuzione, ed eventualmente l'ampliamento, della
sperimentazione nella scuola primaria?
3. Riforma/3: non basta l'informazione, serve il coinvolgimento
Prime impressioni registrate da chi ha partecipato ad alcune
iniziative di informazione sulla riforma promosse sul territorio dal
MIUR: sembra prevalere un atteggiamento di "disimpegno" della scuola
reale.
Insomma i rischi per la riforma non sono solo quelli organizzativi,
strutturali ed economici, al centro del conflitto della Moratti con
Tremonti e l'Udc. Il rischio maggiore potrebbe essere la condizione
psicologica dei docenti, che non essendo forse stati adeguatamente
coinvolti sulle motivazioni allo stop dato ai processi di riforma gia'
avviati, ne' sull'attuazione della nuova legge, potrebbero ora non
sentirsi motivati ad assumere un protagonismo attivo e responsabile.
Se le cose stanno cosi', dove sta il problema: nella carenza di
strategia di comunicazione o nella mancanza di condivisione sui valori
e sugli interessi in campo?
Poiche' i segnali fanno propendere per la seconda ipotesi, si ritorna
a un concetto ben noto: le leggi sulla scuola possono anche essere
approvate in tempi contenuti, ma i processi di attuazione e ancor piu'
i risultati hanno bisogno di tempi distesi. E cosi' si avvalora anche
l'altro concetto, quello della necessita' del coinvolgimento, e del
confronto piu' ampio possibile. Per l'approvazione della legge 53/2003
non c'e' stato il dialogo con l'opposizione, per la fase attuativa e'
indispensabile che non manchi quello con la scuola reale e non sia
sostituito da indagini campionarie.
Il rischio, confermato da questi primi segnali raccolti sul
territorio, e' che una riforma non conosciuta a fondo dalla maggior
parte dei docenti e percepita come fonte di maggiori compiti e di
tagli agli organici, possa incontrare nella base una resistenza, anche
inconsapevole, ai prossimi cambiamenti.
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"TRIS" PER LA RIFORMA
Il numero di maggio del mensile Tuttoscuola affronta e spiega i
principali aspetti della legge n. 53/2003 (riforma Moratti).
Lo speciale sulla riforma segue quelli pubblicati sullo stesso tema
nei precedenti numeri di aprile e marzo, attraverso i quali si
delineano con chiarezza, punto per punto, i cambiamenti rispetto alla
situazione esistente (anche con l'ausilio di tabelle comparative).
Molte scuole ci hanno richiesto delle copie aggiuntive di questi
numeri, trovando particolarmente efficace il nostro lavoro per
comprendere le novita', le problematiche e i nodi da sciogliere del
progetto.
Per informazioni sulle modalita' di richiesta del "Tris per capire la
Riforma", come abbiamo denominato la piccola raccolta, cliccate qui:
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4. Contratto/1: la firma a luglio e i soldi ad agosto
Venerdi' 16 maggio Aran e sindacati hanno raggiunto l'intesa al
termine di un lungo negoziato che si era aperto circa sette mesi fa
per rinnovare il contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2001.
Il rinnovo riguarda l'aspetto normativo che avra' durata quadriennale
(1° gennaio 2002-31 dicembre 2005) e l'aspetto economico di durata
biennale (1° gennaio 2002-31 dicembre 2003). Cio' vuol dire che tra
sette mesi Aran e Sindacati dovranno nuovamente ritrovarsi per
trattare la parte economica del biennio 2004-2005. Nulla vietera',
come e' gia' successo in passato, che nell'occasione si possa mettere
mano anche alla parte normativa.
L'intesa del 16 maggio non e' ancora il contratto vero e proprio, ma
ne costituisce l'ipotesi sostanziale che i sindacati sottoporranno
alla consultazione della categoria. Vediamo l'iter che portera' alla
sottoscrizione formale.
Nelle prossime settimane e comunque prima di entrare in zona scrutini
ed esami, si terranno in tutte le scuole le assemblee consultive di
contratto.
Poi i sindacati ritorneranno all'Aran e convalideranno il testo, con
eventuali modifiche (e saremo oltre la meta' di giugno). Il testo
costituira' l'accordo formale che l'Aran inviera' prima al Comitato di
settore presso la presidenza del Consiglio (che avra' cinque giorni di
tempo per esaminarlo) e poi, se non verranno richieste precisazioni o
correzioni per adeguarlo alle linee direttive emanate, verra' inviato
alla Corte dei conti per l'autorizzazione definitiva.
Dopo l'autorizzazione della Corte (esplicita o con il silenzio-assenso
dopo quindici giorni), il testo sara' pronto per essere sottoscritto
formalmente dalle parti, prevedibilmente intorno al 10-15 di luglio.
Solamente dopo la sottoscrizione del contratto sara' possibile
corrispondere gli aumenti e gli arretrati che, anche nella migliore
dell'ipotesi, difficilmente potranno essere corrisposti prima di
agosto.
5. Contratto/2: un esercito di beneficiari
Questo e' il primo contratto della scuola nel quale non sono
rappresentati i capi d'istituto e il personale delle Accademie e dei
Conservatori, che hanno un contratto a parte.
Sono rimasti quindi nel contratto del comparto scuola "solamente" i
docenti e il personale Ata.
Ma non sono pochi. Anzi, sono quasi un esercito, nonostante le
riduzioni di organico che da anni, anche prima dell'avvento del
ministro Moratti, venivano operate dalle varie leggi finanziarie.
I posti di insegnante, coperti da personale di ruolo o a tempo
indeterminato, sono in tutto attualmente 747.155, di cui 83.626 nella
scuola dell'infanzia, 252.266 nella scuola elementare, 176.358 nella
scuola media e 234.905 negli istituti secondari superiori.
Se a questi docenti se ne aggiungono altri 20 mila operanti su posti
in deroga per il sostegno, altrettanti e piu' insegnanti di religione,
oltre ai 18 mila fuori ruolo o distaccati dalla scuola per svolgere
altri incarichi, si arriva a superare le 800 mila unita', senza
contare le migliaia di supplenti che lavorano per contratti brevi e
che, calcolati in persona/anno, sono piu' di 50 mila.
Il personale Ata si e' arricchito, come si sa, degli organici del
personale gia' dipendente dagli enti locali. Mettendo insieme una
squadra (tra bidelli e impiegati) che sfiora le 200 mila unita'.
Con questo milione di addetti il contratto della scuola e'
indubbiamente quello di maggior rilievo all'interno dei comparti
pubblici. Comprensibile quindi la soddisfazione dei sindacati
firmatari e, soprattutto, del Governo che incassa un buon risultato
politico proprio alla vigilia di una tornata elettorale.
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IN EDICOLA IL NUMERO DI MAGGIO DI TUTTOSCUOLA
Tra i principali articoli:
- Riforma Moratti, i nodi ancora da sciogliere
- La valutazione e la condotta: come cambiano
- La via emiliana alla riforma, il modello Bastico
- Contratto: gli stipendi europei restano una chimera
- Le occupazioni nelle scuole: continua il dibattito
- L'educazione interculturale: a scuola, in casa e sul territorio
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6. Contratto/3: dirigenti ingabbiati
La figura del dirigente scolastico non esce certamente rafforzata dal
contratto della scuola sottoscritto dal quartetto CGIL-CISL-UIL-SNALS.
Non e' che l'ANP (che ora si chiama "associazione nazionale dirigenti
e alte professionalita' della scuola") non se lo aspettasse, come
mostrano sue prese di posizione anche recentissime (www.anp.it). Era
perfino circolata l'ipotesi che il vicario sarebbe stato scelto dal
collegio dei docenti in una rosa di cinque (tre per i convitti)
proposti dal dirigente: il perfetto rovesciamento della regola, in
vigore da moltissimo tempo, che consente al dirigente di scegliere tra
i docenti votati dal collegio. Il vicario sarebbe diventato il
rappresentante del collegio anziche' la persona di fiducia del
dirigente, del quale era chiamato a esercitare le funzioni vicarie in
caso di assenza o impedimento.
Alla fine l'accordo al tavolo contrattuale e' stato raggiunto, ma con
una soluzione inattesa: il rischio dell'attenuazione della figura del
vicario, o vicepreside (alcune sue attribuzioni dovrebbero ora essere
definite dal collegio docenti, art. 35), proprio la piu' emblematica
tra quelle figure ad "alta professionalita'" alle quali l'ANP aveva
rivolto le sue proposte di collaborazione e rappresentanza con il suo
convegno del 7 maggio 2003.
Pur non essendo esplicitamente richiamata nel testo contrattuale la
figura del vicario (ma c'e' un rinvio all'art. 37 del CCNI del
21/8/99), resta comunque la disposizione del Testo unico (art. 7) che
prevede la conferma di questa funzione, di un docente collaboratore
che "sostituisce il direttore didattico o preside in caso di assenza o
impedimento". Il decreto legislativo 165/2001 consente al dirigente di
scegliere collaboratori di sua fiducia, ai quali delegare "specifici
compiti", nell'ambito delle "proprie funzioni organizzative e
amministrative", ma per due di loro dovra' discuterne prestazioni e
compensi con le RSU, che non escono affatto indebolite da questo
contratto, come mostra il lungo elenco delle materie di contrattazione
ad esse attribuite (art. 6).
Un altro organo che non esce ridimensionato dal contratto e' il
collegio dei docenti, al quale spetta tra l'altro di identificare con
propria delibera le "funzioni strumentali" alla realizzazione del POF
e di individuare i docenti che le svolgeranno. Se l'intenzione dei
sindacati era quella di ingabbiare i dirigenti scolastici, e di
contrapporsi all'ANP sul piano della rappresentanza delle figure
professionali intermedie, sembrano voler fare sul serio.
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7. Alla ricerca di una soluzione per l'obbligo scolastico abrogato
La legge di riforma Moratti, all'ultimo comma dell'ultimo articolo, ha
disposto l'abrogazione della legge n. 9/1999 che aveva innalzato
l'obbligo scolastico da otto a nove anni.
Quell'anno in piu', come e' noto, e' gia' stato applicato dal 1°
settembre 1999 impegnando annualmente circa 45-50 mila ragazzi che
diversamente, dopo la terza media, avrebbero fatto altre scelte. In
questi quattro anni quell'obbligo, anche se immesso in modo un po'
posticcio, ha prodotto l'effetto di mantenere a scuola migliaia di
quei ragazzi che, dopo il primo anno di superiori, hanno deciso di
continuare gli studi.
La riforma intende fare di piu', prevedendo un diritto-dovere della
durata di almeno dodici anni, ampliando e ridefinendo il "vecchio"
obbligo scolastico.
Ma la fretta di cambiare e' stata una brutta consigliera e
quell'abrogazione tout court rischia di creare fin dal prossimo
settembre un vuoto pericoloso. In assenza di apposita disposizione di
prosieguo dell'obbligo, molti ragazzi che a gennaio hanno dovuto
iscriversi per quel nono anno di obbligo, liberati dal vincolo per
effetto della frettolosa abrogazione, potrebbero infatti abbandonare
(diversi segnali raccolti confermano questo rischio).
Per far fronte a tale rischio, nei giorni scorsi il ministro Moratti
ha incontrato gli assessori regionali e ha concordato con loro la
possibilita' di adottare apposite convenzioni con ciascuna regione per
mettere in atto interventi di mantenimento e prosecuzione dei percorsi
formativi dei ragazzi.
A breve dovrebbe essere resa nota la modalita' delle soluzioni
"salva-obbligo".
Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.8/104:
Contratto: gli arretrati lordi, da un minimo di 795 euro a un massimo
di 2.437
Le tabelle con i nuovi stipendi, gli aumenti e gli arretrati da
incassare. Categoria per categoria, per tutte le fasce di anzianita'
(.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Contratto: quello che il contratto non dice
E' gia' stato giudicato un buon contratto e, sotto diversi punti di
vista, certamente lo e'.
Ma non e' un contratto di svolta, di scelte nuove e innovative. Una
mole di norme che sembra dare risposta a tutto, ma che nasconde invece
alcuni vuoti clamorosi.
A cominciare dal (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Contratto: il sindacato che non firma e' escluso dalla contrattazione
Alla trattativa contrattuale sono stati ammessi solamente i sindacati
"rappresentativi", cioe' quelli che, tra quota di rappresentanza
associativa (gli iscritti con delega) e quota di rappresentanza
elettorale (i voti nelle elezioni delle Rsu) hanno conseguito (.)
https://www.tuttoscuola.com/focus
Contratto: come la mettiamo con l'orario d'insegnamento nella
primaria?
L'orario d'insegnamento dei maestri di scuola elementare non si e'
spostato di un minuto: 22 ore settimanali a cui si aggiungono altre 2
ore di programmazione collegiale. Tutto come prima.
Ma la riorganizzazione della nuova scuola primaria con il docente
tutor (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Contratto: la spartizione del potere tra dirigente scolastico e Rsu
La spartizione del potere dentro la scuola e' passata attraverso la
definizione delle nuove relazioni sindacali, con una soluzione finale
che non ha premiato i dirigenti scolastici ai quali, in un primo
momento, l'Aran aveva proposto (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Contratto: gli effetti del conglobamento dell'indennita' integrativa
speciale
Il contratto ha compiuto un'operazione attesa da anni e destinata a
rendere semplificata la struttura della retribuzione e controllabile
la dinamica degli stipendi. Quanto andra' a percepire, grazie a questo
conglobamento, un docente (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
Presentazione domanda di trasferimento personale ATA inidoneo
adozione libri di testo
Integrazione domande graduatorie permanenti
Termine ultimo domande per INCARICHI DI PRESIDENZA
Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti SECONDARIA II GRADO
Dopo feste, vacanze e ponti, ancora uno stop alle lezioni
Borse di studio per AGGIORNAMENTI ALL'ESTERO
Bandi ENAM per l'assistenza scolastica
Termine per iscrizione a CORSI PER ADULTI (differito al 15 settembre)
Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale EDUCATIVO
Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti di SCUOLA dell'INFANZIA
Presentazione Progetti PON - Misura 6
Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di SCUOLA MEDIA
monitoraggio PIANI DELL'OFFERTA FORMATIVA
Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale ATA
Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di scuola ELEMENTARE
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