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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.
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N. 103, 12 maggio 2003
SOMMARIO
1. Il primo decreto per la riforma/1: un rinvio imprevisto
2. Il primo decreto per la riforma/2: ce la fara' per settembre?
3. Il primo decreto per la riforma/3: addio ai moduli?
4. Il primo decreto per la riforma/4: servono nuove risorse?
5. Tra federalismo e "devolution"/1. Il ddl La Loggia nella bufera
6. Tra federalismo e "devolution"/2. Competenza esclusiva, o
condizionata?
7. Sindrome da rottura tra i sindacati per il contratto?
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.7/103:
Ecco la mappa degli anticipi per il prossimo anno
Addio primine, la Moratti le "spegne"
Confindustria: 10 indirizzi per i licei tecnologico ed economico
Benito Mussolini maestro - stipendio e carichi di lavoro
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': https://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Il primo decreto per la riforma/1: un rinvio imprevisto
Dovrebbe essere discusso in Consiglio dei ministri venerdi' prossimo
16 maggio, e forse approvato, lo schema del primo decreto legislativo
per l'attuazione della riforma Moratti.
Come anticipato da TuttoscuolaNEWS (v. n. 102 del 5 maggio), il
decreto era stato inserito nell'ordine del giorno del Consiglio di
venerdi' scorso, ma alla fine non se ne e' fatto nulla. La nostra
anticipazione aveva peraltro messo in allarme il mondo della scuola, e
in particolare i sindacati, che si aspettavano di essere prima
coinvolti.
Sul perche' l'approvazione del decreto sia slittata non c'e'
chiarezza. C'e' la versione ufficiale del ministro Moratti, che ha
spiegato il rinvio con l'assenza del premier Berlusconi, che invece ci
teneva ad essere presente all'esame del provvedimento. Si e' pensato
anche che il prolungarsi della discussione a Palazzo Chigi sulla Sars
abbia impedito la trattazione del provvedimento sulla scuola.
Ben diversa la tesi del responsabile scuola della Margherita Giovanni
Manzini, secondo il quale le ragioni del rinvio "vengono
dall'opposizione del Tesoro, che considera il provvedimento privo di
copertura finanziaria, e dalla contrarieta' dell'Udc a introdurre la
figura del maestro prevalente".
Quali che siano i motivi, l'imprevisto rinvio dell'esame dello schema
di decreto pone ora piu' di un dubbio sulla possibilita' che il
decreto venga approvato in tempo utile per il prossimo anno
scolastico, anche se proprio dal decreto dipende l'avvio della riforma
per i primi due anni di corso della scuola primaria. Vediamo come e
perche'.
2. Il primo decreto per la riforma/2: ce la fara' per settembre?
Ecco l'iter necessario per far partire la riforma da settembre (
https://www.tuttoscuola.com/focus ).
Lo schema di decreto, una volta approvato dal Consiglio dei Ministri,
deve essere sottoposto al parere, obbligatorio ma non vincolante,
della Conferenza unificata Stato-Regioni e delle Commissioni di Camera
e Senato. Per il parere di queste ultime e' previsto un tempo di 60
giorni, mentre per quello della Conferenza i termini oscillano tra i
30 e i 45 giorni (che potrebbero essere contestuali a quelli richiesti
alle Commissioni parlamentari).
Se il 16 maggio lo schema di decreto verra' approvato, il testo non
potra' essere inoltrato alle Camere prima di una settimana (23
maggio): i 60 giorni decorrerebbero da quel momento per un parere da
esprimere entro il 23 luglio (e' del tutto improbabile che le
Commissioni possano anticipare la scadenza, considerate le sospensioni
dei lavori parlamentari per le campagne elettorali di maggio-giugno).
Il ministro, ricevuti e valutati i pareri delle Commissioni
parlamentari, potrebbe formalizzare il testo definitivo e sottoporlo
all'approvazione del Consiglio dei ministri non prima della fine di
luglio.
Il decreto, una volta approvato, verrebbe quindi pubblicato in
Gazzetta ufficiale (10-20 agosto) ed entrerebbe in vigore tra il 25
agosto e il 5 settembre. Se poi il parere della Conferenza unificata
dovesse essere necessariamente espresso prima dell'esame alle Camere,
si dovrebbero aggiungere 30-45 giorni in piu'. E il decreto, in questo
caso, entrerebbe in vigore a ottobre, a lezioni gia' avviate.
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"TRIS" PER LA RIFORMA
Il numero di maggio del mensile Tuttoscuola affronta e spiega i
principali aspetti della legge n. 53/2003 (riforma Moratti).
Lo speciale sulla riforma segue quelli pubblicati sullo stesso tema
nei precedenti numeri di aprile e marzo, attraverso i quali si
delineano con chiarezza, punto per punto, i cambiamenti rispetto alla
situazione esistente (anche con l'ausilio di tabelle comparative).
Molte scuole ci hanno richiesto delle copie aggiuntive di questi
numeri, trovando particolarmente efficace il nostro lavoro per
comprendere le novita', le problematiche e i nodi da sciogliere del
progetto.
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Riforma", come abbiamo denominato la piccola raccolta, cliccate qui:
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3. Il primo decreto per la riforma/3: addio ai moduli?
Negli ultimi gironi e' anche circolata su alcuni organi di
informazione una bozza del primo decreto legislativo della riforma. Ma
nel prossimo Consiglio dei ministri del 16 maggio verra' portato
proprio quel testo? Se fossero fondati i dubbi avanzati sulla
copertura finanziaria o se dovessero essere accolte dalla Moratti le
richieste dell'Udc di "stemperare" il superamento dei moduli della
scuola elementare, il testo finale del decreto potrebbe subire delle
correzioni.
Sulla questione dei moduli, che riguarda direttamente circa 250 mila
maestri di scuola elementare, la proposta del Miur, cosi' come e'
stata riportata dalla stampa, prevede che nelle prime tre classi di
scuola primaria il docente con funzioni di tutor svolga per 18 o 21
ore settimanali un'attivita' in presenza degli alunni affidati (su 27
ore complessive di lezione).
Quest'ipotesi, come si sa, non piace all'Udc che vede soprattutto in
quella quantificazione di orario un elemento alternativo all'attuale
organizzazione modulare, con la quale ci sono orari e funzioni
paritari.
Si parla di una controproposta che vorrebbe cancellare la
quantificazione rigida di 18-21 ore (basterebbe parlare di "orario
congruo") senza attenuare la nuova funzione di tutor e referente del
docente coordinatore, che resta comunque un obiettivo primario della
riforma. Inoltre, se la funzione di coordinatore non puo' che essere
riconosciuta ad un solo "coach", nulla vieterebbe di prevedere, per
esempio, la suddivisione delle funzioni di tutor tra i docenti della
classe con affidamento diretto di gruppi di alunni.
4. Il primo decreto per la riforma/4: servono nuove risorse?
Se la questione del conflitto moduli-tutor puo' trovare soluzione,
quella invece adombrata dall'ex-sottosegretario alla P.I. Giovanni
Manzini sulla possibile mancanza di copertura finanziaria, se fondata,
potrebbe avere invece maggiori difficolta' di essere appianata in
tempi brevi.
Da quel che risulta, il decreto legislativo proposto dalla Moratti non
dovrebbe comportare spese aggiuntive (che, in tal caso, avrebbero
bisogno di un'apposita norma preventiva di finanziamento). Tremonti
pero', visti i precedenti dei risparmi per il contratto della scuola,
forse vuol vederci chiaro e potrebbe aver chiesto tempo per
controllare.
La legge di riforma, peraltro, gli da' ragione, perche' proprio uno
dei commi (il n. 8, art. 7) aggiunti in sede di approvazione a
febbraio prevede esplicitamente che "I decreti legislativi . la cui
attuazione determini nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica
sono emanati solo successivamente all'entrata in vigore di
provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse
finanziarie."
Se e' vero che il rinvio a venerdi' prossimo della discussione del
decreto e' motivato anche da questa verifica del ministro
dell'economia, il ministro Moratti non ha da stare allegra, perche'
potrebbe verificarsi un preoccupante allungamento dei tempi di
approvazione o addirittura, se si rendesse necessaria l'approvazione
di un'apposita legge finanziaria di copertura (che difficilmente
potrebbe essere approvata in breve tempo) il rinvio di attuazione
della riforma stessa al 2004-2005. Per evitare il rinvio la Moratti
avrebbe in quel caso due sole possibilita': modificare i contenuti del
decreto o convincere il ministro Tremonti a chiudere gli occhi.
L'attesa del Consiglio dei ministri di venerdi' prossimo si carica
quindi di pesanti preoccupazioni per il ministro dell'istruzione.
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Tra i principali articoli:
- Riforma Moratti, i nodi ancora da sciogliere
- La valutazione e la condotta: come cambiano
- La via emiliana alla riforma, il modello Bastico
- Contratto: gli stipendi europei restano una chimera
- Le occupazioni nelle scuole: continua il dibattito
- L'educazione interculturale: a scuola, in casa e sul territorio
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5. Tra federalismo e "devolution"/1. Il ddl La Loggia nella bufera
Lo Stato esercita la potesta' legislativa esclusiva in materia di:
"(.) norme generali sull'istruzione, sulla formazione e sulla ricerca
scientifica e innovazione tecnologica; ordinamento delle professioni".
Cosi' stabilisce il disegno di legge del ministro Enrico La Loggia,
approvato dal Consiglio dei ministri l'11 aprile 2003.
La novita', rispetto all'attuale art. 117, e' di rilievo, poiche'
inserisce anche la formazione nell'ambito della competenza legislativa
esclusiva dello Stato, che cosi' si occuperebbe non solo di licei ma
anche delle norme generali (nonche' dei livelli essenziali di
prestazione) riguardanti i percorsi dell'istruzione e formazione
professionale.
In questo modo verrebbe rimosso il diverso trattamento "istituzionale"
che l'attuale art. 117 riserva alle due aree, liceale e professionale,
che fanno parte del secondo ciclo della riforma Moratti: tutti gli
ordinamenti resterebbero al centro, mentre tutta l'organizzazione e la
gestione dell'offerta formativa sul territorio sarebbero affidate alle
Regioni per entrambe le aree. Tutto chiaro, dunque?
Pare di no: la Lega ha preso seccamente le distanze dal testo del
ministro La Loggia, accusandolo di voler annacquare le sue proposte in
un mare di "trucchetti" neocentralisti. Si riferiva anche alla scuola
e alla formazione? Vediamo.
6. Tra federalismo e "devolution"/2. Competenza esclusiva, o
condizionata?
Per la verita', il comma successivo del ddl La Loggia, quello che
stabilisce le materie nelle quali le Regioni esercitano la loro
potesta' legislativa esclusiva, fa nascere il dubbio che per l'area
professionale potrebbe ricrearsi quella sovrapposizione di competenze
tra Stato e Regioni che il ddl vorrebbe eliminare: al punto e)
dell'elenco si parla infatti di "istruzione e formazione
professionali".
E riecco i dubbi: in che rapporto si pone questa competenza esclusiva
delle Regioni con quella, altrettanto esclusiva, che lo Stato
eserciterebbe sulle norme generali e sui livelli essenziali di questa
stessa area professionale, oltre che di quella liceale? E perche' al
punto b) si dice che le Regioni hanno competenza esclusiva sulla
"gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia
delle istituzioni scolastiche", e non si dice altrettanto per le
istituzioni formative?
E' vero che si e' soltanto all'inizio di un lungo percorso (lo schema
sara' sottoposto al parere delle Regioni, poi necessitera' di quattro
passaggi parlamentari senza emendamenti, come tutte le riforme
costituzionali), e che quindi c'e' il tempo per riflettere e
migliorare il testo. Ma non e' irrilevante il fatto che esso contenga
gia' in partenza elementi che non vanno in direzione della piena "pari
dignita'" dei percorsi professionali con quelli liceali. Il rischio e'
che in questo modo si vanifichi l'obiettivo piu' ambizioso della
riforma Moratti.
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7. Sindrome da rottura tra i sindacati per il contratto?
Dopo la clamorosa rottura tra i sindacati per il contratto dei
metalmeccanici (con forti tensioni nella categoria e contestazione al
segretario della Cisl Pezzotta), quella sul referendum del 15 giugno
sull'art. 18 e quella gia' annunciata sulle pensioni, si guarda con
attenzione a quello che sta succedendo nella delegazione sindacale per
il contratto del personale scolastico.
Segni di rottura tra i sindacati confederali della scuola non ce ne
sono, per il momento, e le divergenze sono quelle di una naturale
dialettica tra le parti.
Sul fronte negoziale il clima e' sempre teso, a causa dell'intenzione
governativa di intervenire sulle relazioni sindacali a livello di
istituzione scolastica, con l'obiettivo di ridurre a poche materie e
di scarsa rilevanza la contrattazione integrativa d'istituto e di
rafforzare il ruolo e le competenze del dirigente scolastico.
Su questo punto il sindacato non intende trattare, anche se ha
consapevolezza che difficilmente la categoria lo potrebbe seguire
nella mobilitazione annunciata.
Peraltro, i 152 euro di aumento medio lordo mensile di cui si parla,
pur essendo ancora lontani dalle retribuzioni europee, non sono da
buttar via, visto che i ministeriali hanno chiuso con un incremento
inferiore di un terzo di quello annunciato per gli insegnanti.
Di certo non ha contribuito a rasserenare il clima il fatto che i
sindacati abbiano appreso solo dall'anticipazione di Tuttoscuola la
presentazione del primo decreto attuativo della riforma. Il rinvio di
approvazione del provvedimento potrebbe ora essere utilizzato per
riparare lo "sgarbo" e concorrere a creare le condizioni per chiudere
la trattativa. Allo stato delle cose e' pero' improbabile che in
settimana si possa chiudere.
Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.7/103:
Ecco la mappa degli anticipi per il prossimo anno
Anticipi si', ma con prudenza. E' questa la risposta che esce da primi
dati ufficiosi delle iscrizioni anticipate alla prima classe della
nuova scuola primaria.
Sono 23.153 i bambini nati (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Addio primine, la Moratti le "spegne"
Non si potra' accusare il ministro Moratti di favorire le scuole
materne private, ora che si accinge a mettere in atto la cancellazione
delle primine, sin dall'anno prossimo.
Fino a ieri (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Confindustria: 10 indirizzi per i licei tecnologico ed economico
Il Forum organizzato da Confindustria lo scorso 6 maggio non ha
portato l'auspicata maggiore chiarezza sul decisivo e intricato tema
della struttura e della portata del sistema di istruzione e formazione
professionale (.) https://www.tuttoscuola.com/focus
Benito Mussolini maestro - stipendio e carichi di lavoro
Aumenti di stipendio, precariato e carichi di lavoro: un problema
attuale nell'imminenza del rinnovo contrattuale per gli insegnanti, ma
forse non meno importante un secolo fa, quando il giovane maestro (.)
https://www.tuttoscuola.com/focus
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
10 -16 maggio - scadenze amministrative relative al mese di maggio
12 maggio - Presentazione domande on line per aggiornamento
GRADUATORIE PERMANENTI
12 maggio - PENSIONI: trasmissione dati per il pagamento
13 maggio - ORGANICO DI DIRITTO personale ATA
15 maggio - Attivita' preliminari per gli ESAMI DI STATO
15 maggio - Corsi di PERFEZIONAMENTO in Europa per docenti italiani di
lingue straniere
15 maggio - sciopero LSU/ATA comparto scuola
16 maggio - MOBILITA': gli ATA possono presentare domanda di REVOCA
17 maggio - Domande per GRADUATORIE PERMANENTI dei docenti
19 maggio - Presentazione domanda di trasferimento personale ATA
inidoneo
20 maggio/31 maggio - adozione LIBRI DI TESTO
22 maggio - Termine ultimo domande per INCARICHI DI PRESIDENZA
23 maggio - Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti SECONDARIA II GRADO
25-26 maggio - Dopo feste, vacanze e ponti, ancora uno stop alle
lezioni
30 maggio - Borse di studio per AGGIORNAMENTI ALL'ESTERO
31 maggio - Bandi ENAM per l'assistenza scolastica
31 maggio - Termine per iscrizione a CORSI PER ADULTI (differito al 15
settembre)
3 giugno - Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale EDUCATIVO
5 giugno - Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti di SCUOLA dell'INFANZIA
7 giugno - Presentazione Progetti PON - Misura 6
9 giugno - Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di SCUOLA MEDIA
10 giugno - monitoraggio PIANI DELL'OFFERTA FORMATIVA
16 giugno - Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale ATA
25 giugno - Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di scuola
ELEMENTARE
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