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Tuttoscuola-Le reazioni delle organizzazioni sindacali e quelle dei partiti

Le reazioni delle organizzazioni sindacali e quelle dei partiti I sindacati all'attacco: subito mobilitazione. Scontro tra Polo e Ulivo L'"immediato stato di mobilitazione di tutto il ...

23/01/2004
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Tuttoscuola

Le reazioni delle organizzazioni sindacali e quelle dei partiti
I sindacati all'attacco: subito mobilitazione. Scontro tra Polo e Ulivo

L'"immediato stato di mobilitazione di tutto il personale della scuola" è stato proclamato da oggi da Cgil, Cisl e Uil Scuola in seguito all'approvazione da parte del consiglio dei ministri del Decreto legislativo di attuazione della Legge 53 nella scuola dell' infanzia e nel primo ciclo "senza che ciò - spiegano i sindacati in una nota - sia stato preceduto da alcun confronto con le organizzazioni sindacali, pur in presenza di precisi impegni formalmente assunti dal Governo e di reiterate richieste di incontro e di confronto delle organizzazioni".

"Le ricadute del provvedimento sul funzionamento della scuola, sulle famiglie, sul personale e sull'organizzazione del lavoro saranno molto pesanti e negative" e, prosegue la nota, "di fronte a questo quadro negativo Cgil Scuola, Cisl Scuola e Uil Scuola proclamano da oggi, 23 gennaio 2004, l'immediato stato di mobilitazione di tutto il personale della scuola. Se nei prossimi giorni non verra' aperto un confronto finalizzato a determinare rapidamente risultati in termini di impegni e di certezze - conclude il comunicato - i Sindacati scuola decideranno le ulteriori iniziative di lotta".

Ed ecco le reazioni dettagliate del mondo sindacale.

PANINI (CGIL), CON DECRETO MENO SCUOLA E PIU' MERCATO - "Con l'approvazione definitiva di un decreto inaccettabile il governo procede imperterrito sulla strada del meno scuola e più mercato". Lo ha detto il segretario generale della Cgil-Scuola, Enrico Panini, dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri del primo decreto attuativo della riforma Moratti". Il decreto, sostiene Panini, "non è stato cambiato in modo significativo dalle modifiche introdotte e crea una scuola pubblica più povera, aumenta le disuguaglianze tra le persone, cancella le migliori esperienza pedagogiche, umilia gli insegnanti". Approvato "nonostante le proteste e le richieste di famiglie e sindacati, il decreto prescinde anche dal buon senso" prosegue Panini, secondo il quale "il mercato dell'offerta formativa e la privatizzazione dell'istruzione hanno preteso il loro obolo da chi li ha innalzati ad obiettivi di governo. Anche dopo l'approvazione però - conclude - la partita è tutt'altro che chiusa. La Cgil-scuola non si rassegnerà mai ad una scuola più povera, a meno diritti per i giovani e i lavoratori e per il personale della scuola. L'immediata mobilitazione unitaria rappresenta la prima risposta. La battaglia comincia adesso".

COLTURANI (CISL): UN ATTO DI FORZA CONTRO BUON SENSO - "E' un atto di forza contro il buon senso e la ragionevolezza, nell'imporre una riforma priva di consenso e di risorse". Daniela Colturani, segretaria generale della Cisl Scuola, commenta così il via libera al primo decreto attuativo della riforma Moratti. E sottolinea: "Il disssenso nasce non da un pregiudizio politico ma da ragioni di merito chiare, esplicite e motivate". Quello compiuto oggi, aggiunge Colturani in una nota, è un atto di forza anche "contro il dissenso manifestato dalle organizzazioni sindacali della scuola, contro le proteste delle famiglie, scese in piazza per il mantenimento dei livelli quantitativi e qualitativi che oggi l'attuazione del decreto mette in discussione". Per queste ragioni, conclude, "nei giorni scorsi abbiamo chiesto il ritiro del Decreto e per queste stesse ragioni proseguiremo la nostra mobilitazione chiamando ancora una volta il personale scolastico , gli studenti, le famiglie e tutti quanti hanno a cuore gli interessi della scuola pubblica statale, per dare voce e consistenza al dissenso".

DI MENNA (UIL): UNA RIFORMA CHE GUARDA INDIETRO - "E' una riforma che interviene sulla scuola elementare e media che sembra guardare più indietro che pensare alla modernizzazione". Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, contesta l'approvazione del decreto attuativo della legge Moratti: "E' una scuola - dichiara - che rischia di diventare una sorta di supermarket dell'offerta formativa". "Non sono state date risposte alle tante preoccupazioni degli insegnanti. Inizia ora - prosegue Di Menna - una forte mobilitazione finalizzata all'apertura del confronto con il sindacato per avere risposte convincenti e impegni concreti su tutti gli aspetti che hanno ricadute sull'organizzazione del lavoro e sul personale. Non c'è stato nessun confronto con il sindacato. Il Governo continua a scaricare sugli insegnanti e sulle scuole questioni complesse e delicate che incidono sul lavoro e sul funzionamento delle scuole, eludendo qualsiasi dialogo".

COBAS, MORATTI ARROGANTE, SCIOPERO NECESSARIO - Uno sciopero generale immediato di tutti i sindacati della scuola per chiedere il ritiro del decreto Moratti e bloccare la sua riforma. E' quanto chiedono i Cobas-Scuola per bocca del loro portavoce, Piero Bernocchi. "Approvando oggi il primo decreto attuativo della controriforma Moratti, il governo - afferma Bernocchi - ha mostrato ancora una volta massimo disprezzo nei confronti della volontà popolare, così come si è manifestata negli ultimi mesi con la possente mobilitazione di genitori, lavoratori e studenti, culminata con la grande manifestazione di sabato scorso". Per i Cobas, "la maggioranza del paese si è espressa chiaramente in difesa del tempo pieno e prolungato e contro la riforma della scuola, chiedendo la cancellazione del decreto. Ma la sordità morattiana e berlusconiana si è oggi clamorosamente riconfermata e anche i dissensi espressi dalla stessa maggioranza governativa sono stati messi brutalmente a tacere. La partita però - sostiene Bernocchi - è del tutto aperta: il percorso dal voto odierno all'applicabilità del decreto sarà per il governo sempre più impervia e sta a tutti noi renderla del tutto impraticabile bloccando decreto e riforma. Dai comitati dei genitori viene fortissima la richiesta rivolta ai sindacati perche' convochino uno sciopero che coinvolga la maggioranza di docenti e amministrativi e blocchi tutte le scuole italiane per imporre il ritiro del decreto e la cancellazione della riforma.

Ed Ecco le reazioni degli uomini politici.

BERLUSCONI, BRUXELLES UE SODDISFATTA OBIETTIVI DA NOI RAGGIUNTI - BRUXELLES PROMUOVE LA RIFORMA DELLA SCUOLA VARATA DAL GOVERNO DI SILVIO BERLUSCONI. LO RENDE NOTO LO STESSO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE, NEL CORSO DELLA CONFERENZA STAMPA AL TERMINE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, CITA UN DOCUMENTO DELLA COMMISSIONE UE IN CUI SI RILEVA CHE "PER QUANTO RIGUARDA L'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA L'ITALIA HA RAGGIUNTO PIENAMENTE GLI OBIETTIVI". IN PARTICOLARE, "E' STATO RIFORMATO IL SISTEMA SCOLASTICO PRIMARIO E SECONDARIO E SONO STATE INTRODOTTE MISURE APPROVATE A SOSTEGNO DELLA RICERCA E DELL'INNOVAZIONE".

MORATTI: RIFORMA DELLE SUPERIORI? UNA COSA ALLA VOLTA... - La riforma delle superiori per ora è rinviata sine die. Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti ha precisato in conferenza stampa a Palazzo Chigi che "bisogna affrontare una cosa alla volta. La scuola ha necessità di metabolizzare intanto questa riforma del primo ciclo, poi penseremo ai licei". Ed ha ricordato che "stiamo elaborando da un anno una riforma delle superiori con una commissione e stiamo cercando di fare un lavoro serio e approfondito. Ci prenderemo tutto il tempo necessario, dunque non so quando saremo pronti".

GIOVANARDI: NON SI FA POLITICA CON BAMBINI 5 ANNI - "Non si fa politica con i bambini di 5, 6 o 7 anni, mettendogli un cartello in mano 'No alla riforma Moratti'". Lo afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi.

ACCIARINI (DS): TEMPO PIENO DIVENTERA' PURTROPPO UN PARCHEGGIO - "Quella sulla garanzia del tempo pieno sarà la terza bugia del governo Berlusconi, dopo le meno tasse per tutti e le pensioni più alte per gli anziani". Lo ha dichiarato Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione Istruzione del Senato. "Ci dispiace per il presidente del Consiglio e per il suo ministro Letizia Moratti - ha aggiunto Acciarini- ma è questo governo della destra che continua a dire bugie e a dirsi perseguitato quando i mass media scoprono la verità. Nei prossimi giorni gli italiani scopriranno davvero, scontrandosi con i fatti chi davvero dice la verità. Noi - ha anticipato la senatrice - saremo accanto alle famiglie che chiederanno nelle scuole il tempo pieno com'è adesso. Se è vero quello che dice la destra, i genitori potranno ottenere il progetto didattico che già conoscono, fatto di 40 ore settimanali e di lezioni sia alla mattina che al pomeriggio. Se, come purtroppo pensiamo, quello che dice la destra è falso, i genitori italiani otterranno solo un parcheggio per bambini,un doposcuola facoltativo come negli anni Sessanta", conclude Acciarini.

CARRA (MARGHERITA): LEGGE MORATTI NON MIGLIORA LA QUALITA' E I FONDI MANCANO ANCORA - "Berlusconi conosce l'arte della disinformazione meglio di altri e oggi ne ha dato una dimostrazione". Lo afferma il responsabile Cultura della Margherita, Enzo Carra, commentando le frasi del presidente del Consiglio sulle mistificazioni che, a suo avviso, la sinistra sta propinando ai cittadini sulla riforma della scuola. "Non e' vero che la legge Moratti salva il tempo pieno e migliora la scuola", contrattacca l'esponente dei Dl. Quello del governo "è un decreto legge sbagliato, che non verra' mai applicato perche' molto probabilmente verrà considerato incostituzionale. E poi - conclude - sono curioso di vedere dove il governo prendera' i soldi per realizzare la riforma, visto che ancora non li ha trovati".

PECORARO SCANIO (VERDI): IMPOSSIBILE NASCONDERE DISASTRO - "Il guidatore straparla, la macchina del governo sbanda. Pare di capire che l'etilometro regalato da Lunardi non sia servito". Alfonso Pecoraro Scanio commenta così le parole di Silvio Berlusconi sulla scuola. "Parlare di Goebbels - dichiara il presidente dei Verdi - e accusare la stampa di fare disinformazione non serve a nascondere il disastro. La verità è che sono allo sbando. Stanno smantellando la scuola pubblica. I tagli alle risorse, le promesse alle famiglia rivelatesi poi bugie e le umiliazioni alla professionalità degli insegnanti sono una realtà impossibile da nascondere. Nemmeno con farneticanti paragoni con criminali nazisti o le solite accuse alla stampa".

DE SIMONE (RIFINDAZIONE COMUNISTA): GRAVE LA DECISIONE DEL GOVERNO - "Oggi è stata scritta una delle pagine più buie per la scuola italiana". E' quanto afferma Titti De Simone, capogruppo di Rifondazione comunista in commissione Cultura alla Camera, dopo l'approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del primo decreto attuativo sulla scuola dell'infanzia ed il primo ciclo dell'istruzione. "E' una grave decisione, un via libera - aggiunge De Simone - dato nonostante i dubbi e le lacune anche sotto il profilo della copertura finanziaria. E' in atto una controriforma che ridisegna la scuola dell'infanzia e stravolge l'esperienza del tempo pieno che, da importante modello pedagogico oltre che risposta efficace ad un bisogno sociale, viene trasformato in un parcheggio per i bambini".


tuttoscuola.com venerdì 23 gennaio 2004

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