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Tuttoscuola: La maledizione dei grandi numeri e la regola di Robin Hood… rovesciata

Colpisce, in particolare, che il taglio del 5% scatti per chi guadagna tra 90 e 150.000 euro all’anno (quindi fino a 90.000 - che è un ragguardevole stipendio, considerando i 24.000 medi degli insegnanti - il taglio è dello 0%), e che il 10% si applichi solo per l’importo eccedente i 150.000 euro

07/06/2010
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Tuttoscuola

Nei giorni scorsi Tuttoscuola.com ha pubblicato una serie di dati, che hanno suscitato una vasta eco nei media, sulle conseguenze pratiche della manovra finanziaria sugli stipendi dei principali attori della scuola, dimostrandone la profonda iniquità. Una sorta di regola di Robin Hood rovesciata: togliere di più a chi ha di meno (insegnanti e personale ATA: tra 11 e 15% di minori entrate rispetto a quelle contrattualmente definite per il prossimo triennio per circa metà del personale), salvaguardando nella sostanza chi ha di più, dai dirigenti dell’amministrazione (meno 2,5% in media) ai direttori generali e ai sottosegretari (meno 6%).

Colpisce, in particolare, che il taglio del 5% scatti per chi guadagna tra 90 e 150.000 euro all’anno (quindi fino a 90.000 - che è un ragguardevole stipendio, considerando i 24.000 medi degli insegnanti - il taglio è dello 0%), e che il 10% si applichi solo per l’importo eccedente i 150.000 euro.

Ma anche se questa clamorosa ingiustizia, sorprendente per un governo così attento ai sondaggi e alle reazioni dell’opinione pubblica, fosse corretta nel senso, per esempio, di eliminare la superfranchigia dei 90.000 euro, la ricaduta sulla manovra sarebbe modesta, perché modesto è il numero degli interessati, qualche centinaio nel Miur, mentre il restante personale supera il milione di unità e quindi assicura, dal punto di vista macroeconomico del ministero dell’Economia, “risparmi” incomparabilmente maggiori. E’ la legge dei grandi numeri, la stessa che ha inchiodato la scuola italiana a bilanciare l’elevato numero di addetti con bassi livelli retributivi e nessuna carriera. Ma non è un motivo valido per non richiedere a tutti gli stessi sacrifici, anzi. Ecco perché proponiamo che la franchigia sia eliminata (potrete dire la vostra nel sondaggio su tuttoscuola.com di cui si parla in altra notizia).

Certo è infatti che i sacrifici sarebbero più sopportabili se almeno fossero percepiti come equi. Vale per tutti, anche per i magistrati, che dovrebbero spiegare al personale delle aule di giustizia perché decidono di scioperare contro il taglio dei loro consistenti stipendi, che sono colpiti proporzionalmente assai meno delle magre buste paga degli impiegati.


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