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Tuttoscuola:INVALSI: siamo corretti, attendiamo disposizioni

A 5 anni di distanza l'Istituto di valutazione sembra vivere una nuova crisi, sia pure per motivi diversi.

11/09/2006
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Tuttoscuola

"Il governo non puo' interferire con l'autonomia del lavoro di ricerca
dell'Invalsi: con questa motivazione il consiglio d'amministrazione
dell'Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione si e'
dimesso".
Lo scriveva "TuttoscuolaNEWS" il 20 settembre 2001 (cioe' proprio a
inizio legislatura, come adesso), dando in anteprima la notizia delle
dimissioni, causate dalla richiesta del ministro Moratti di porre
l'attivita' dell'Istituto in sintonia con gli orientamenti del nuovo
governo.
A 5 anni di distanza l'Istituto di valutazione sembra vivere una nuova
crisi, sia pure per motivi diversi.
L'INVALSI (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione
e di Formazione) "opera sulla base di direttive del Ministro
dell'Istruzione, annuali e triennali, che finalizzano l'uso del
finanziamento statale alla realizzazione di specifici obiettivi".
L'Istituto reagisce cosi', in una nota ufficiale, alle critiche e alla
"cattiva stampa" che ne hanno messo da piu' parti in discussione
l'operato, senza escludere lo stesso ministro Fioroni. E' noto
peraltro che l'istituto, le cui funzioni sono state ridefinite
nell'ambito della riforma Moratti (Decreto legislativo n. 286/2004),
anche nella scorsa legislatura era stato insistentemente accusato dai
sindacati, soprattutto dalla FLC-CGIL, di utilizzare metodologie
inadeguate dal punto di vista scientifico, e soprattutto di
subordinare la propria azione agli obiettivi politici del ministro pro
tempore.
Ovvio, ribatte l'Istituto, e' la legge che lo prevede, tanto che
l'INVALSI "si e' subito attivato per riprogrammare le proprie
attivita' dopo che lo scorso giugno il ministro Fioroni aveva
prospettato la necessita' di un ripensamento del modello di
valutazione sinora realizzato". Nel mirino di Fioroni erano finiti i
test annuali di apprendimento, che in attuazione della riforma Moratti
- gia' operativa per il primo ciclo - sarebbero diventati obbligatori
per tutti gli studenti. A questo modello "universalistico" il
ministro, e una parte del mondo accademico che si occupa di
valutazione, ne contrappongono un altro, fondato su campioni
individuati con rigorosi criteri scientifici: una querelle ben nota
anche nei paesi che hanno una lunga consuetudine con le metodologie e
le tecniche della valutazione di sistema. Paesi che peraltro non hanno
mai nascosto all'opinione pubblica l'esito di tali valutazioni, a
differenza di quanto si e' fatto finora in Italia, dove le
informazioni raccolte sono state restituite esclusivamente alle
singole scuole interessate.

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