Tuttoscuola: Insegnanti di sostegno. Tornare agli anni settanta?
Salvatore Nocera, figura storica dell’impegno per l’integrazione dei disabili, critica duramente la mancata preparazione degli insegnanti curricolari a gestire direttamente la formazione dei disabili, e auspica che per il futuro si provveda in tal senso
Insegnanti di sostegno. Tornare agli anni settanta?
"Negli anni 70, quando ancora non esisteva la figura dell’insegnante di sostegno, la situazione era diversa: l’integrazione era affidata esclusivamente agli insegnanti curricolari, prevalentemente di scuola elementare, che garantivano veramente l’integrazione tra gli studenti disabili e i compagni. Oggi, purtroppo, l’impegno per questa integrazione è affidato al solo insegnante di sostegno: il rischio è che l’alunno venga isolato con il ‘suo’ insegnante di sostegno".
Questa amara considerazione appartiene a Salvatore Nocera, figura storica dell’impegno per l’integrazione dei disabili, vicepresidente della Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap), che in un articolo pubblicato sulla rivista "Superabile", ripreso dal sito del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, www.sostegno.org), critica duramente la mancata preparazione degli insegnanti curricolari a gestire direttamente la formazione dei disabili, e auspica che per il futuro si provveda in tal senso. Intanto però, sottolinea Nocera, è giusto che siano assegnati agli studenti disabili tutti gli insegnanti di sostegno che le attuali norme consentono, in deroga al criterio di un insegnante ogni 138 allievi, che vale solo per il calcolo dell’organico di diritto.
Tra le misure previste dalla Finanziaria 2007 c’è peraltro anche quella volta a superare tale criterio, per pervenire alla assegnazione alle scuole di tutti gli insegnanti di sostegno necessari: un criterio che a sua volta potrebbe far aumentare ulteriormente il già cospicuo numero di quasi 90.000 unità di personale, molte delle quali in un rapporto di uno a uno (magari fuori della classe) con l’allievo disabile.
E se le risorse richieste da questo ingente numero di docenti fossero invece impiegate per formare adeguatamente tutti i docenti curricolari, magari riducendo il numero di allievi per classe, e garantendo ovviamente l’inserimento degli ex insegnanti di sostegno? Un’intuizione di questo genere (formare gli insegnanti curricolari, e non quelli di sostegno) è stata quella che ha ispirato negli anni novanta il progetto "Cigno", promosso dalla direzione generale dell’istruzione professionale con il contributo del Fondo Sociale Europeo, un progetto che ha coinvolto decine di migliaia di insegnanti. Un’utopia? Anche quella di inserire i disabili, anzi i diversamente abili, nelle classi "normali" lo sembrava...