Tuttoscuola- Il Tar ascolta la Cgil e insiste sulla valutazione della religione cattolica
La Cgil-scuola ottiene un altro punto a suo favore
Nella lunga stagione di critica, senza sconto alcuno, alla riforma
Moratti la Cgil-scuola ottiene un altro punto a suo favore, anzi due.
E si puo' dire che stavolta il Miur abbia fornito l'occasione su un
piatto d'argento.
Il Tar del Lazio poco piu' di un mese fa aveva ordinato di sospendere
l'attuale modalita' di valutazione della religione cattolica,
ripristinando in attesa del giudizio di merito la stesura in una nota
separata anziche' all'interno del documento di valutazione come
indicato dalla circolare ministeriale n. 84/2005 sul portfolio delle
competenze. Ebbene, il 16 marzo il Tar ha ordinato al ministero
dell'istruzione, con una nuova sospensiva, di non fornire in merito
indicazioni ambigue alle scuole.
Promotori della precedente impugnativa che aveva determinato la
sospensiva del 1° febbraio scorso erano stati alcuni genitori che si
erano ritenuti discriminati dal nuovo documento di valutazione che
riportava anche per i loro figli, che non si erano avvalsi
dell'insegnamento della religione cattolica, uno spazio dedicato alla
valutazione dell'insegnamento facoltativo della religione cattolica o
attivita' alternativa.
Il Miur, nell'informare le scuole della sospensiva, aveva fatto
ricorso ad una formulazione a dire il vero un po' ambigua che
adombrava la possibilita' per le scuole di adeguarsi in modo
flessibile.
Un'ambiguita' che non e' piaciuta al sindacato di Panini che,
all'interno di una impugnativa contro la circolare 84/2005 ha aggiunto
questo nuovo motivo di opposizione che il Tar del Lazio, con nuova
ordinanza n. del 16 marzo ha accolto.
La Flcgil ha avuto la soddisfazione di bacchettare il Miur, ma,
soprattutto, ha ottenuto la legittimazione a costituirsi in giudizio
per la valutazione della religione cattolica, con l'implicito
riconoscimento da parte del Tar alla pari di quei genitori che avevano
ricorso per una presunta lesione di interesse.