Tuttoscuola: Il tagliaposti colpisce le scuole meridionali
I settemila mila posti di insegnante, che verrebbero "tagliati" dall’organico di diritto per effetto della Finanziaria 2007, in maggior parte riguardano scuole meridionali
I settemila mila posti di insegnante, che verrebbero "tagliati" dall’organico di diritto per effetto della Finanziaria 2007, in maggior parte riguardano scuole meridionali.
Non si tratta di una scelta politica. È piuttosto la naturale conseguenza del calo demografico in atto in quei territori, non compensato dalla presenza di alunni stranieri.
Al centro nord, invece, il calo demografico è minore (nel Nord Est è addirittura a saldo positivo) ed è compensato dalla maggiore presenza di alunni con cittadinanza non italiana.
Il ministero, nell’operare il taglio di classi (e di posti di docente) ne ha dovuto tener conto.
Alla fine, messi insieme i diversi tagli operati in tutti i settori scolastici dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori per un totale di riduzione di 6.979 posti, le regioni meridionali e insulari ne sono uscite con le ossa un po’ rotte, con percentuali di decremento che, per tutte, si attestano al di sotto della media nazionale del -1,01%.
La Campania perderà per l’anno prossimo complessivamente 1.566 posti rispetto all’organico attuale; la Sicilia ne perderà 1.139.
In termini non di valori assoluti, ma percentuali, la Calabria perderà il 2,48% dei posti che ha in questo anno scolastico.
Al nord, invece, i tagli non incideranno molto sull’organico attuale: l’Emilia-Romagna perderà solamente 12 dei 39.834 posti che ha attualmente (aumenta in ogni settore, ma va in rosso solamente nel settore della secondaria superiore, dove tutte le regioni perdono posti).
La Lombardia, con una perdita di 236 posti (in rosso la secondaria di I e II grado), subirà un decremento dello 0,25%; il Veneto perderà lo 0,32%.