Tuttoscuola-Il crocefisso. Tanto rumore per nulla
Il crocefisso. Tanto rumore per nulla La questione dell'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche è approdata alla Corte costituzionale, a seguito di un'eccezione di presunta incos...
Il crocefisso. Tanto rumore per nulla
La questione dell'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche è approdata alla Corte costituzionale, a seguito di un'eccezione di presunta incostituzionalità presentata dal Tar del Veneto.
La vicenda del crocefisso, come si ricorderà, arrivò agli onori delle cronache quando un genitore di fede musulmana ne chiese la rimozione dall'aula frequentata dal figlio. L'episodio divise l'opinione pubblica e riaccese la discussione sulla laicità dello Stato e sul rispetto delle radici cristiane della nostra cultura.
Ora la vicenda, avviata ad Abano Terme da un altro cittadino non credente, è arrivata alla Corte chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalità delle norme che prevedono l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche.
Ma i giudici della Corte, con sentenza n. 389/2004, hanno risposto che il ricorso è inammissibile, perché non spetta a loro decidere se il crocifisso deve rimanere o no nella aule. La questione è di carattere amministrativo, mentre la Consulta si pronuncia sugli atti legislativi.
Nessun giudizio di costituzionalità o di incostituzionalità, dunque. Le cose restano come prima.
Sembrano quindi un po' eccessive le dichiarazioni di esponenti politici che hanno considerato la pronuncia della Corte come riconoscimento del "valore della tradizione cristiana e il crocifisso come simbolo di amore universale" o anche con la sentenza è stata posta la parola "fine alle malcelate critiche laiciste nel nostro Paese".