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Tuttoscuola: Il biennio della discordia

e' stata trovata, e inserita in Finanziaria, una sofferta formula

09/10/2006
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Tuttoscuola

Ancora una volta, come in una sorta di coazione a ripetere, la
questione delle modalita' di adempimento dell'obbligo di istruzione
innalzato a 16 anni rischia di diventare il principale ostacolo sulla
strada della riforma del sistema educativo italiano.
Scartata la soluzione dei due "sistemi" paralleli e (teoricamente) di
"pari dignita'" previsti dalla riforma Moratti, ma scartata anche
l'alternativa di un obbligo a 16 anni da adempiere esclusivamente
all'interno del sistema scolastico, e' stata trovata, e inserita in
Finanziaria, una sofferta formula secondo la quale deve essere
consentita a tutti gli allievi "l'acquisizione dei saperi e delle
competenze previste dai curricola relativi ai primi due anni degli
istituti di istruzione secondaria superiore", ma "possono essere
concordati tra il Ministero della pubblica istruzione e le singole
Regioni percorsi e progetti che, fatta salva l'autonomia delle
istituzioni scolastiche, siano in grado di prevenire e contrastare la
dispersione e di favorire il successo nell'assolvimento dell'obbligo
di istruzione".
Questi progetti saranno affidati ad apposite "strutture formative che
(...) devono essere inserite in un apposito elenco predisposto con
decreto del Ministro della pubblica istruzione", sentita la Conferenza
Stato-Regioni (meccanismo che desta peraltro qualche perplessita' di
non coerenza con il nuovo quadro di competenze definito dalla riforma
del Titolo V). In pratica anziche' i due "sistemi" paralleli voluti
dalla Moratti, avremmo un unico sistema ma sdoppiato al proprio
interno tra un'area scolastica "pura" e un'altra che potremmo definire
"progettuale", gestita in sostanza dai soggetti attualmente impegnati
nell'offerta dei corsi triennali sperimentali di cui all'accordo
quadro Stato-Regioni del 19 giugno 2003.
Una soluzione di evidente compromesso, destinata a suscitare contrasti
all'interno dell'Unione, certamente migliorabile, ma per molti aspetti
obbligata, perche' mira a farsi carico - piu' del mero innalzamento
dell'obbligo scolastico all'interno della attuali scuole secondarie
superiori - delle fasce deboli della popolazione scolastica.


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