Tuttoscuola-I 4.037 milioni per la riforma dovranno attendere tempi migliori
I 4.037 milioni per la riforma dovranno attendere tempi migliori Nel settembre dell'anno scorso il Governo aveva definito in 8 miliardi e 320 milioni di euro il piano finanziario quinquennale pe...
I 4.037 milioni per la riforma dovranno attendere tempi migliori
Nel settembre dell'anno scorso il Governo aveva definito in 8 miliardi e 320 milioni di euro il piano finanziario quinquennale per sostenere l'attuazione della riforma: 4.238 milioni già stanziati (?) e accantonati nei precedenti bilanci e altri 4.037 milioni da stanziare nel quinquennio 2004-2008.
Di quei 4.037 previsti per il quinquennio sono stati previsti nella Finanziaria del 2004, come è noto, solamente 90 milioni, mentre il resto, molto più cospicuo, avrebbe dovuto essere messo a carico delle successive finanziarie, a cominciare da quella del 2005 presentata nei giorni scorsi al Parlamento.
Ma di quei finanziamenti (o di una parte di essi) non vi è traccia alcuna nella nuova proposta di Finanziaria 2005. Per l'anno prossimo, quindi, la riforma dovrà accontentarsi dei fondi già accantonati, ma di cui si è persa traccia, e dei risicati 90 milioni finanziati l'anno scorso che automaticamente sono stati confermati anche per il prossimo anno, in quanto finanziati "... a decorrere dall'anno 2004". Più i 110 milioni di euro previsti dalla Finanziaria in corso di discussione. Non molti rispetto agli investimenti "miliardari" (in euro) promessi.
A questo punto, secondo anno finanziario della riforma, il discorso del piano quinquennale è tutto in salita e difficile da portare a compimento.
Il Governo avrà infatti a disposizione solamente la prossima Finanziaria (quella del 2006) per sostenere la riforma. Nell'incertezza dell'esito elettorale rischierà di dissanguarsi nell'ultimo anno di mandato per poi consegnare eventualmente cospicue risorse all'opposizione?
Solo questa Finanziaria 2005 può garantire il controllo sugli investimenti da parte del Governo che ha la paternità della riforma.
Ma, visto che un sostanziale ripensamento sui finanziamenti sembra, per il momento, improbabile, la riforma rischia di rimanere per sempre orfana di quei finanziamenti che ne avrebbero dovuto consentire il funzionamento.
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