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Tuttoscuola: Fuoco amico su Padoa Schioppa

Per quanto riguarda il settore dell'istruzione, sono soprattutto i sindacati confederali a fare blocco contro le ipotesi di tagli di spesa, e a chiedere anzi piu' risorse

18/09/2006
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Tuttoscuola

Per certi versi sembra di tornare ad antiche consuetudini, pre
"seconda Repubblica", quando il ministro del Tesoro pro tempore doveva
vedersela piu' con gli amici (altri ministri, esponenti della
maggioranza di governo, poteri piu' o meno forti e lobby varie) che
con i "nemici", che ovviamente facevano il loro mestiere di
oppositori, ma poco potevano influire sulle decisioni.
Con l'avvento del bipolarismo, almeno dal 1996, il fenomeno e'
continuato, come mostra la storia delle leggi Finanziarie, ma la
creazione di un unico Ministero dell'Economia e ministri autorevoli
come Carlo Azeglio Ciampi e Giulio Tremonti hanno un po' arginato il
fenomeno, suscitando (soprattutto il secondo, che per un po' ci ha
anche rimesso la poltrona) forti tensioni e risentimenti all'interno
delle rispettive maggioranze di riferimento.
Ora il fenomeno del "fuoco amico" sembra ripresentarsi, tanto che e'
da segmenti politici e sociali che hanno elettoralmente sostenuto
l'attuale maggioranza che partono divieti e richieste, con toni sempre
piu' decisi. Per quanto riguarda il settore dell'istruzione, sono
soprattutto i sindacati confederali a fare blocco contro le ipotesi di
tagli di spesa, e a chiedere anzi piu' risorse, facendo presente che
l'Italia si colloca al di sotto della media europea di spesa pubblica
per l'istruzione (4.7 contro 5.1 in rapporto al Pil), e la Gilda
insiste per la rapida assunzione dei precari.
Anche dai partiti della sinistra cosiddetta "radicale" giungono
sollecitazioni pro precari e per l'aumento dell'obbligo scolastico. I
Comuni e le comunita' montane fanno sapere di essere contrari alla
chiusura delle loro scuole, anche se piccole. Le Regioni e varie
associazioni si oppongono al taglio dei docenti di sostegno. La
vicepresidente della Commissione Istruzione del Senato Maria
Pellegatta (Verdi-Comunisti italiani) chiede al governo di "dotare le
scuole di insegnanti di italiano per studenti stranieri e promuovere
un accordo con gli Enti locali per l'utilizzo dei mediatori culturali
e linguistici". Persino dall'interno dello stesso Ministero della PI
parte dalla sottosegretaria De Torre la proposta di "insegnare
l'italiano agli alunni stranieri e alle loro famiglie, cambiare i
programmi, revisionare i testi e formare i docenti". Lo stesso
ministro Fioroni (criticato dalla CGIL) e' in cerca di 167 milioni per
ripristinare il fondo per le paritarie tagliato da Tremonti.
Il conto? A Tommaso Padoa Schioppa, naturalmente.


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