Tuttoscuola:Cultura, scuola, persona. Verso le nuove Indicazioni Nazionali
la presentazione del documento di base al quale si ispireranno le nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
Posti in piedi oggi, nella pur vasta sala delle conferenze della Biblioteca Nazionale centrale di Roma, per assistere alla presentazione del documento di base al quale si ispireranno le nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
La relazione introduttiva è stata svolta dal prof. Mauro Cerutti, presidente della Commissione che ha preparato il documento, e subito dopo ha preso la parola, in un buon italiano che ha reso inutili le cuffie degli interpreti, Edgar Morin, forse lo studioso francese contemporaneo che più ampiamente si è dedicato ai problemi dell’innovazione educativa, pubblicando saggi ben conosciuti anche in Italia.
A sorpresa, prima delle conclusioni del ministro Fioroni, e dopo alcune testimonianze seguite da una platea rispettosa ma silenziosa (De Monticelli, Vesentini, Vian, Casavola), è intervenuto l’ex ministro Luigi Berlinguer, che ha saputo invece coinvolgere emotivamente il pubblico con un discorso tutto centrato sul nuovo ruolo della scuola di massa nella società contemporanea, al di là di ogni nostalgia per il modello astratto e selettivo di Gentile. E anche di Gramsci, ha aggiunto Berlinguer, che della scuola aveva una concezione altrettanto selettiva.
Concludendo i lavori il ministro Fioroni ha annunciato l’avvio di una fase di audizioni di associazioni professionali ed esperti, a conclusione della quale il documento di base sarà implementato con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi alla stesura delle nuove Indicazioni Nazionali. Le quali, ha detto il ministro prendendo spunto dalle relazioni Ceruti e Morin, dovranno consentire alle scuole autonome e agli insegnanti di "educare istruendo", puntando sullo sviluppo integrale della persona umana e sulla condivisione dei valori (il documento di base parla di "nuovo umanesimo").
La scuola italiana però non parte da zero, ha detto Fioroni. Al di là di bullismo e telefonini ci sono molte buone esperienze dalle quali ripartire. A questo proposito il ministro ha annunciato che nel prossimo mese di maggio ci sarà una giornata nazionale dedicata alla valorizzazione delle buone pratiche. E quello, ha detto, "sarà il giorno dell’orgoglio della nostra scuola".