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Tuttoscuola: Chi deve tenere pulite le scuole?/1. Oggi costa 4 miliardi l'anno

E se ci pensassero gli studenti?

17/03/2008
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Tuttoscuola

Periodicamente, e ancora in questi ultimi giorni, compaiono sui
giornali le proteste dei genitori, e qualche volta anche degli
insegnanti, per lo stato di sporcizia e degrado nel quale molti
istituti sono costretti a (mal)funzionare. E non mancano le polemiche,
da parte di coloro che protestano, per il fatto che le scuole
disporrebbero di personale ausiliario in misura piu' che sufficiente
per tenerle pulite (il quale ovviamente non svolge solo compiti di
pulizia, ma anche di vigilanza, accompagnamento e altro).
Ma quanti sono i collaboratori scolastici, meglio conosciuti con il
tradizionale nome di "bidelli"? Nelle scuole statali sono circa 167
mila, di cui il 60% di ruolo. In media 15,6 per ogni istituzione
scolastica, distribuiti sulla sede principale e sulle sezioni o sedi
distaccate (quando ci sono). Ma un altro dato colpisce di piu': ce
n'e' uno ogni 2,2 classi. Per un costo complessivo per lo Stato che
sfiora i 4 miliardi di euro all'anno (un "bidello" infatti costa,
compresi gli oneri riflessi, circa 23.500 euro all'anno). E teniamo
conto che in alcune scuole della primaria i servizi di pulizia sono
stati appaltati a ditte esterne, con costi aggiuntivi.
E questo suggerisce un'altra analisi: in media i collaboratori
scolastici costano 367 mila euro l'anno a istituto: quanto costerebbe
esternalizzare questo servizio? Certamente molto meno.

2. Chi deve tenere pulite le scuole?/2. E se ci pensassero gli
studenti?

Insomma non e' che lo Stato italiano (che si finanzia con il prelievo
fiscale, di cui si parla molto in questi giorni) non dedichi risorse
rilevanti all'organizzazione di questo servizio. Ci sono molti piu'
bidelli (appunto, 167 mila), che carabinieri (118 mila), per fare un
esempio. Eppure si raccolgono lamentele sullo stato di pulizia di
molti istituti scolastici.
Difficile dire chi abbia torto e chi ragione in questa antica
querelle. Certo e' che esistono Paesi come il Giappone, e in Europa la
Finlandia, nei quali il compito di tenere puliti i banchi, le aule e i
corridoi delle scuole fa parte dei normali doveri degli stessi
allievi. Ed altri nei quali i danni causati dagli allievi, anche
quelli lievi, sono sistematicamente (non episodicamente, come da noi)
riparati a cura e a spese delle rispettive famiglie.
In alcuni di questi Paesi la figura del personale ausiliario (almeno
nella forma dei "bidelli" addetti alle pulizie) e' pressoche'
sconosciuta, le scuole e il personale docente sono piu' rispettati e
non e' un caso che gli insegnanti siano anche meglio pagati. Forse non
sarebbe sbagliato, come sembra suggerire anche Corrado Augias nella
risposta a una lettrice di Repubblica (15 marzo), cominciare a
responsabilizzare in tal senso gli allievi (e anche i loro genitori, a
volte troppo protettivi) inserendo per esempio nell'orario scolastico
uno spazio di cura dell'ambiente scolastico. Diventerebbe tra l'altro
per gli studenti un momento di educazione alla convivenza civile
praticata, e non predicata.


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