Tuttoscuola-CGIL: anticipare la sperimentazione è rischioso

CGIL: anticipare la sperimentazione è rischioso

Secondo la FLC CGIL non esistono le condizioni giuridiche che possano consentire alle singole scuole di anticipare in via sperimentale la riforma del secondo ciclo, perché il regolamento dell'autonomia (DPR 275/1999) consente alle scuole di innovare sul piano didattico, organizzativo e della ricerca, ma non su quello dell'introduzione di nuovi ordinamenti, che sono riservati a leggi di livello nazionale.

L'espressione "ferma restando l'autonomia scolastica" (art. 27, comma 4 del decreto legislativo sul secondo ciclo) non può quindi essere interpretata - secondo la CGIL - come un via libera alla sperimentazione delle innovazioni introdotte dalla legge, perché tale autonomia può essere esercitata solo con riferimento agli ordinamenti vigenti, e non a quelli futuri, che opereranno solo dal settembre 2007.

Le scuole, soprattutto gli istituti tecnici e professionali, che si avventurassero sulla strada della sperimentazione dei nuovi licei si esporrebbero perciò al rischio di modificare orari e discipline ancora provvisori e ancora passibili di importanti modifiche, che potrebbero intervenire anche a seguito dei previsti tavoli di lavoro congiunto tra Stato e Regioni. Inoltre non sarebbe possibile "garantire agli studenti il rilascio dei titoli professionali in uscita attualmente previsti in capo agli istituti tecnici e professionali che, laddove si trasformassero in licei, perderebbero tale prerogativa" (www.flcgil.it).