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Tuttoscuola-Cartello di "Lavori in corso" sulle Indicazioni nazionali

Cartello di "Lavori in corso" sulle Indicazioni nazionali/1 Nel corso dell'incontro del 6 maggio del ministro Moratti con le organizzazioni sindacali sono state messe in discussione le "Ind...

16/05/2004
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Tuttoscuola

Cartello di "Lavori in corso" sulle Indicazioni nazionali/1

Nel corso dell'incontro del 6 maggio del ministro Moratti con le organizzazioni sindacali sono state messe in discussione le "Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nelle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di 1° grado", adottate come allegato al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n.59, e non già con il regolamento previsto dall'art.7, comma 1, lettera a) della legge di riforma.

Dopo l'impugnativa del decreto da parte di Cgil, Cisl e Uil, la presentazione al Senato della mozione con la quale l'opposizione chiede al governo l'immediato ritiro delle indicazioni e la nomina di una commissione nazionale, a sollevare la questione di merito e di metodo per la loro definizione è stata questa volta l'Anp che, dopo aver ricordato che l'adozione delle "Indicazioni" come regolamento provvisorio di attuazione del decreto legislativo 59/2004 non ha seguito l'iter procedurale previsto dalla legge, ha evidenziato aspetti di criticità che già mettono in difficoltà le scuole che devono progettare i percorsi didattici e gli obiettivi formativi, nonché realizzano inammissibili invasioni di campo dell'autonomia didattica, di ricerca e organizzativa delle scuole.
Del resto, sulle falle delle "Indicazioni nazionali" basterebbe pensare all'incidente dell'evoluzionismo...

Cartello di "Lavori in corso" sulle Indicazioni nazionali/2

Che ha risposto il ministro? Ha confermato di ritenere necessario approfondire la questione ed ha costituito un gruppo di lavoro espressione della comunità scientifica e della scuola, per l'adattamento degli obiettivi culturali e scientifici che verranno recepiti in un nuovo provvedimento di natura regolamentare.
È bene precisare che la legge di delega n. 53/2003 aveva previsto (e prevede) che i regolamenti attuativi dei decreti delegati per la riforma siano approvati a parte con una procedura che prevede il preventivo parere del Consiglio di Stato, i pareri obbligatori della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari, prima di essere approvati definitivamente dal Consiglio dei Ministri.
Le "Indicazioni nazionali" sono state invece "criptate" e allegate al decreto legislativo come sua parte integrante senza che fossero oggetto di uno specifico parere da parte della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari. Qualcuno, convinto che il più (decreto legislativo) contiene il meno (il regolamento), ha ritenuto in tal modo soddisfatta la previsione legislativa.
Stando così le cose, come si può capire, è opportuno che le Indicazioni ricevano quanto prima un salutare bagno consultivo e una nuova approvazione, dal quale potrebbero uscire più o meno sostanzialmente modificate.


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