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Tuttoscuola: Bonus alle paritarie, divampa la polemica

Secondo la senatrice Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd, " il Ministro Gelmini esplicita, con chiarezza, la sua politica: togliere risorse alla scuola pubblica per dare un bonus alle famiglie abbienti per pagare le rette e quindi per finanziare le scuole private"

19/06/2009
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Tuttoscuola

Secondo la senatrice Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd, " il Ministro Gelmini esplicita, con chiarezza, la sua politica: togliere risorse alla scuola pubblica per dare un bonus alle famiglie abbienti per pagare le rette e quindi per finanziare le scuole private". La politica dei tagli al personale e alle risorse della scuola pubblica " serve a dare più risorse a chi già le ha, rafforzare i più forti, e avviare la costruzione di un sistema scolastico pubblico di scarsa qualità e un sistema privato forte e ben finanziato per chi se lo può permettere".

Del tutto opposto il giudizio dell'Agesc, Associazione genitori delle scuole cattoliche, che dopo aver rilevato che la scuola non statale nei Paesi dell'Ocse " accoglie almeno il 20% della popolazione scolastica (fino al 70/80% di Belgio e Olanda), mentre in Italia essa è ridotta al 5%", esprime "attenzione" nei confronti delle dichiarazioni della Gelmini.Che però non bastano. Perciò " l'Agesc chiede al Governo e al Parlamento italiano di avere finalmente il coraggio di intraprendere questa strada che porterà il Paese sulle posizioni adottate nel resto dell'Ocse e a migliorare infine l'insieme del sistema scolastico nazionale". Una reale libertà di scelta, sostiene l'associazione, farebbe abbassare il costo complessivo del sistema di istruzione (" le scuole non statali costano meno e anche per questo Svezia e Spagna le hanno incentivate"), e attiverebbe un processo di concorrenza virtuoso tra le scuole.

Sul versante sindacale, dopo la Flc-Cgil prende posizione anche la Gilda degli insegnanti, che contesta la costituzionalità del bonus e torna sulla questione delle " scuole private che sfruttano i docenti precari facendoli lavorare senza stipendio e contributi in cambio del punteggio da utilizzare nelle graduatorie statali: un meccanismo perverso, sottolinea il coordinatore nazionale del sindacato, Rino Di Meglio, " che, in pratica, rappresenta una forma di finanziamento occulto alle scuole private che così hanno personale gratis a volontà".


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