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Tutti in classe a programmare: scuola scocca l’ora del codice

Lanfrey (Miur): «Le lezioni di programmazione presto diventeranno strutturali» e quest’anno coinvolgeranno due milioni di studenti. Al via la settimana europea del Codice: Italia prima per eventi organizzati. Sfida (con premio) a chi coinvolge più alunni

18/10/2016
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

Il  «coding» raddoppia: se l’anno scorso un milione di studenti si è cimentato con la programmazione informatica, quest’anno l’obiettivo è arrivare a due milioni. Parola di Damien Lanfrey, membro della segreteria tecnica del Miur e del team che ha scritto il piano di riforme della scuola. Laurea in Economia a Parma, varie esperienze all’estero come ricercatore, esperto di politiche per l’innovazione, Lanfrey sta seguendo da vicino il processo di «ammodernamento» della scuola italiana. E monitorando il livello di soddisfazione degli insegnanti - dice - «si vede che il Coding è una delle novità più apprezzate». «È una delle aree di competenza che hanno generato più entusiasmo e che i docenti hanno maggiormente identificato come veicolo di metodologie interessanti».

Nuova lingua

Non attività per informatici, ma competenza trasversale. Nuova lingua che è fondamentale acquisire fin dai primi anni di studio e che «costituisce un modo straordinario per entrare nel mondo con il piede giusto», aveva riassunto il ministro dell’Istruzione a chiusura del secondo anno di attività di «Programma il Futuro», l’iniziativa realizzata dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) per introdurre tra i banchi di scuola i primi rudimenti della cultura informatica in maniera semplice, divertente e accessibile.

Coding, la materia

Ora che è arrivata al suo terzo anno nelle classi della Penisola, dalle elementari alle superiori, il Miur alza l’asticella e punta a coinvolgere molti più insegnanti (quasi 14mila di 54mila classi, lo scorso anno). Ma soprattutto sta pensando di rendere l’ora del codice un percorso strutturale, «quasi ordinamentale», spiega Lanfrey.
L’adesione oggi è lasciata alla libera scelta delle scuole («ma è fortemente consigliata», spiega l’esperto). E il programma è ancora solo un «assaggio»: si va dal percorso-base, con una sola «ora del Codice», un avviamento soft al pensiero computazionale; a uno più approfondito, in dieci lezioni. Però lo scorso anno «la maggior parte delle scuole ha svolto il percorso da dieci ore», dice Lanfrey; e il pensiero computazionale prende sempre più piede. Nelle primarie, c’è un’«azione», la n. 17 del Piano Nazionale Scuola Digitale, che spiega che ogni studente deve svolgere un corpus annuale di 10 ore. Non si tratta di chiedere agli insegnanti di ritagliare nel proprio orario un’ora o due di coding, come se fosse qualcosa da fare a parte, ma «di applicarlo come competenza durante l’insegnamento per concettualizzare procedimenti e soluzioni», spiegano dal Miur.

Settimana del Codice

Intanto, l’entusiasmo delle scuole si manifesta con l’alta partecipazione alla European Code Week, la Settimana europea della programmazione, campagna di alfabetizzazione funzionale promossa dalla Commissione Europea per stimolare lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale. La quarta edizione, appena inaugurata, vedrà fino al 23 ottobre decine di migliaia di partecipanti, in ogni parte d’Europa, coinvolti in eventi ed esperienze di programmazione. Lo scorso anno l’Italia è stato il Paese guida per numero e varietà di iniziative: 2.369 eventi (il 31% del totale) che hanno coinvolto più di 150mila persone (il 27% del totale). E anche l’edizione 2016 vede il nostro Paese protagonista con attività di coordinamento e 4600 eventi registrati (qui la mappa): fab lab, cacce al tesoro, programmazione con Scratch, con i mattoncini Lego, con l’arte. Per tuta la settimana, sarà possibile inserire eventi nella mappa europea.

Eccellenti

L’obiettivo rimane quello di offrire a giovani e giovanissimi l’opportunità di applicare il pensiero logico per capire, controllare, sviluppare contenuti e metodi per risolvere problemi e cogliere opportunità. Gli istituti che riusciranno a coinvolgere in attività di coding più del 50% degli alunni iscritti, riceveranno dalla Commissione Europea un «Certificate of Excellence in Coding Literacy» (certificato di eccellenza nella diffusione del coding).


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