FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3954542
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Troppo piccoli per cominciare a essere valutati

Troppo piccoli per cominciare a essere valutati

di Mariapia Veladiano

15/02/2020
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Le tre emoticon lasciano perplessi, perché stanno sulla stessa linea dei voti e anzi rappresentano una ulteriore semplificazione del processo valutativo che invece di una scala dieci adotta una scala tre e soprattutto perché le faccine sono irrimediabilmente oggi icone associate a prodotti di mercato, e la scuola a questo deve essere attenta. Però il problema sollevato dall’Istituto comprensivo di Modena è importante. Da un lato l’assurdo educativo di dare voti per disciplina a bambini di cinque anni che vanno a scuola da tre mesi, e dall’altro l’opportunità di attivare precocemente processi di autovalutazione. I voti sulle pagelle fanno parte dell’arsenale demagogico più accessibile alla politica, che infatti li ha fatti sparire e riapparire dalla scuola del primo ciclo più e più volte a seconda delle stagioni. Quando la scuola è stata pensata per la sua vocazione inclusiva, si è messo in discussione il voto e si sono cercati strumenti di valutazione formativa, i giudizi, capaci di riferire i risultati e insieme le potenzialità del bambino.

Quando invece, nelle stagioni più restaurative, la scuola è stata offerta all’elettorato come arena meritocratica, i voti sono stati enfatizzati come le dieci tavole della legge. In realtà sono spesso proprio le maestre e i maestri più impegnati e pedagogicamente più avvertiti che manifestano la preoccupazione nei confronti del voto, soprattutto alla scuola primaria dove la valutazione è regolamentata da uno dei decreti attuativi della cosiddetta “buona scuola”. Ma come si fa? Il Trentino nella sua autonomia non dà i voti alla primaria. I bambini ricevono giudizi sintetici per disciplina e poi un giudizio globale. Inoltre nel primo biennio della primaria la valutazione viene data per aree di apprendimento. Il numero è un falso amico se ha la pretesa di raccogliere la valutazione dell’apprendimento in un’età in cui tutto è ancora nuovo e possibile. È ovvio che il voto non dice il valore del bambino ma dovrebbe essere un indicatore per genitori e insegnanti. Di fatto non è mai solo così . I voti arrivano ai bambini eccome.

Riempiono le chat dei genitori.

Creano precocissime ansie famigliari. Le emoticon rappresentano il disagio per una valutazione precoce degli apprendimenti che così come la legge la prevede non va bene.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!