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Troppi errori, il ministero cambia i test per i futuri professori

Allo studio l’esame unico nazionale al posto delle prove per classe di concorso

06/08/2012
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La Stampa

FLAVIA AMABILE

L’assalto I candidati ai posti disponibili per il tirocinio avevano affollato le sedi d’esame

Ancora un concorso, ancora una tragicomica serie di errori che hanno il sapore della beffa se si pensa che chi ha partecipato alle prove ha portato nelle casse delle università circa 15 milioni di euro, spendendo circa 100 euro a testa.

Dopo la disfatta del concorso per dirigenti scolastici anche le prove del Tfa destinate ad avviare i futuri prof all’abilitazione sono accompagnate da polemiche, liste di strafalcioni incredibili e anche un po’ truffaldini. Sembra una maledizione, e invece è la realtà del reclutamento nelle scuole italiane.

Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha ammesso i problemi e ha chiesto scusa. Ma ha anche subito chiarito che non si torna indietro, il futuro dei prof passerà ancora per il Tfa, la decisione su come procedere verrà presa mercoledì prossimo, 8 agosto. In ogni caso tutte le schede saranno rivalutate.

Ma non è tutto: l’esperienza negativa di questi giorni ha fatto capire che é necessaria una formulazione diversa. È stata nominata una commissione che si occuperà di introdurre alcune modifiche. E’ possibile infatti che si abbandonino le prove diverse per ogni classe di concorso che generano molta confusione e che si adotti una prova unica nazionale. Di sicuro le prossime domande saranno preparate da commissioni scelte con criteri diversi, arriveranno dal mondo dell’università e comunque saranno esterne rispetto al

Miur. Al ministero sostengono di aver ereditato dalla gestione Gelmini un team di esperti blindato. Quando il ministro Profumo si è insediato aveva già iniziato a lavorare, non si poteva rimettere tutto in discussione. Si tratta di persone interne alla struttura, che hanno lavorato senza costi aggiuntivi, probabilmente sottovalutando le prove o comunque senza esperienza.

Non si spiegherebbe altrimenti il fallimento dei test dei giorni scorsi. Gli errori e l’inadeguatezza dei test hanno provocato una strage e un’insurrezione da parte degli aspiranti ma anche delle associazioni di categoria. Secondo i dati forniti dalla Uil Scuola la media degli ammessi è stata del 30% ma ci sono stati e materie in cui le cifre degli ammessi rasentano l’assurdo. In filosofia a superare le prove sono stati il 3,3%,:su 4239 iscritti sono passati in 141. In francese il 3%: su 3mila sono passati in 96 come denuncia la Uil Scuola. In rete è visibile un video in cui le prove del Tfa vengono paragonate allo sterminio degli ebrei prendendo in prestito la frase di un recente film su Hitler: «Avevo chiesto una selezione, non una strage».

E invece strage è stata anche in questo caso ed è anche comprensibile che sia andata così. poi domande di fonetica senza i caratteri stampati, errori di battitura, lettere invertite che rendono illeggibili le parole. E intere batterie di domande copiate dai test precedenti, addirittura trenta in un colpo per il test di Alimentazione, tutte prese di sana piante dai quiz per l’accesso alle Scuole di specializzazione del 2005.

A essere stati beffati sono stati circa 150 mila partecipanti che si disputavano 20 mila posti per accedere ai corsi di preparazione da tenersi nelle università: 4275 nella secondaria di primo grado e 15.792 nella secondaria.

Dopo aver capito quello che stava accadendo, il Ministero ha nominato una commissione per valutare l’entità degli errori. L’esisto è stato totalmente negativo, prova bocciata. Di qui le scuse del ministro Profumo. La commissione nominata dal ministero si riunirà mercoledì prossimo e «rivaluterà in modo automatico le schede di tutti i candidati, assegnando il punteggio positivo anche in caso di mancata risposta per le domande riconosciute non corrette».

 


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