Tribuna di Treviso: Due mannaie su docenti e ATA. SIndacati: scuola svenduta
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«E’ un colpo definitivo alla nostra scuola». Durissima la presa di posizione della sindacati della scuola dopo la «manovra d’estate» presentata dal ministro Mariastella Gelmini, che prevede in 4 anni la riduzione dell’organico docente e del personale Ata per alzare il rapporto alunno/docenti: nella Marca rischiano 826 docenti e 580 Ata.
«Così si mina il diritto allo studio dei ragazzi - spiega Ermanno Rambaldi, della Cgil - Aumentando il numero di docenti per classe si rende ancora più difficile il lavoro degli insegnanti. Stiamo svendendo quello che è stato costruito in questi anni». Ai tagli previsti dalla «manovra d’estate» si aggiungono anche quelli per l’ultima finanziaria varata dal precedente governo Prodi. A livello nazionale si parla di 20 mila cattedre in meno. E la preoccupazione dei sindacati per gli effetti di queste due nuove scuri è elevata, specie sul fronte didattico.
«Gli insegnanti devono affrontare già tanti problemi che vanno ben al di là dell’attinenza ai programmi - spiega Anna Di Cagno, dello Snals - Fra questi l’inserimento degli studenti extra-comunitari, soprattutto in province come la nostra; la disabilità; la gestione dei ragazzi che hanno difficoltà intellettive o di relazione. Ne va della qualità dell’insegnamento. Tutto questo per razionalizzare dal punto di vista finanziario l’amministrazione statale. E la scuola è la prima ad andarci di mezzo, anche perché è un settore che non produce». I sindacati promettono battaglia. «Non staremo fermi - commenta Michela Bettiol (Cisl) - Hanno dato un contentino con l’assunzione dei precari, ora parlano di una riduzione di migliaia di cattedre per sistemare i conti pubblici. Così la scuola va in apnea». (l.c.)