Tre ragioni per dire no all’autonomia differenziata
Abbiamo chiesto al costituzionalista Mauro Volpi di individuare i principali punti di criticità del progetto Calderoli
Di Fabrizio Ricci
Continua a crescere il fronte del no all’autonomia differenziata, il disegno di legge presentato dal ministro delle Regioni e delle Province Autonome, Roberto Calderoli. Ma quali sono gli elementi più critici di questo progetto, sostenuto dal governo Meloni? Lo abbiamo chiesto al professor Mauro Volpi, costituzionalista e componente del direttivo del Coordinamento per la democrazia costituzionale (Cdc).
Il professore individua fondamentalmente tre motivi principali di contrarietà al progetto, che attengono all’indivisibilità della Repubblica, all’uguaglianza dei diritti e all’uniformità dei servizi in ogni parte del Paese e alla supremazia del Parlamento e dell’interesse nazionale su quelli delle singole regioni.