Trasferimenti primaria, l'ira delle maestre del Sud: noi trasferite al Nord, salvo chi ha meno punti
Tantissimi docenti trasferiti dal Sud agli ambiti territoriali del Nord, si dicono beffati dal “cervellone” elettronico del Miur.
Alessandro Giuliani
Sono centinaia, forse migliaia: tutti furibondi. Tantissimi docenti trasferiti dal Sud agli ambiti territoriali del Nord, si dicono beffati dal “cervellone” elettronico del Miur.
Sono quasi tutte donne e siccome la mobilità, complice il un ritardo dell’ultimo momento del ministero dell’Istruzione, è caduta di venerdì, non possono fare altro che sfogare la loro rabbia sui social. Dove si grida allo scandalo.
Il motivo, nel 99 % dei casi è sempre lo stesso: perché un collega con meno punti si ritrova nella provincia che a me è stata negata?
Ecco che così, gli esiti delle fasi B, C e D della mobilità della scuola primaria si trasformano non solo nel grande esodo dei neoassunti da GaE della fase C del piano straordinario della Legge 107/15: il primo per quasi tutti, visto che nell’anno di assunzione si erano avvalsi della possibilità di portare a termine la supplenza annuale già sottoscritta.
I numeri parlano chiaro: dei 25.752 docenti della primaria trasferiti, circa 20mila sono del Sud e delle isole. Tra questi, oltre la metà sono stati ora collocati dal “cervellone” del Miur nelle regioni del Centro-Nord Italia. Dove, del resto, è noto che ci siano più posti liberi.
A lamentarsi c’è anche chi è di ruolo da tempo. Come una docente catanese di scuola primaria indirizzo sostegno, che ci scrive: “dal 2007 sono fuori provincia dal Veneto in Sicilia e a Catania da un anno. Ho chiesto la mobilità a Trapani e Agrigento, sia su posto comune che sostegno, con un punteggio 101+6, con una bambina di 15 mesi. La mia richiesta non è stata accettata. Mi chiedo: come mai, visualizzando le graduatorie, c’è gente che con punteggi inferiori o uguali, senza nessuna precedenza, ha ottenuto l'ambito richiesto? i sindacati devono spiegare bene che cosa è successo”.
Quesi, però, a loro volta, sono i primi a non spiegarsi l’accaduto. “Giungono segnalazioni da diverse parti d'Italia riguardanti diversi errori. Di fronte al crescente disagio, la Segreteria Nazionale della Cisl Scuola è intervenuta con due telegrammi inviati il 29 luglio stesso ai responsabili ministeriali” alla dottoressa De Pasquale Rosa, capo dipartimento istruzione Miur, e alla dottoressa Bono Sabrina, capo dipartimento programmazione Miur”. Questo il testo del telegramma: “A seguito numerosissime segnalazioni possibili errori movimenti primaria chiedo urgente verifica corretto funzionamento sistema informativo rispetto applicazione Ccni Mobilità.Firmato Maddalena Gissi Segretario Generale Cisl Scuola”.
A prendere posizione è anche l’Anief, secondo cui “nel contratto sulla mobilità 2016/2017, sottoscritto l’8 aprile scorso da quasi tutti i sindacati rappresentativi, si evinceva, senza ombra di dubbio, che la mobilità doveva svolgersi secondo un criterio basato sul punteggio, al netto delle precedenze indicate nella norma: di fatto, chi ha più punti, come logica vuole, ha la precedenza nella scelta della destinazione definitiva della mobilità. Perché questo semplice concetto non sia stato applicato rimane un mistero”.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sarebbe allor “opportuno che al documento con i nominativi dei docenti trasferiti pubblicato il 29 luglio dal Miur con i 25.752 movimenti della primaria, venga aggiunta una colonna che indichi la fase della mobilità di ogni docente ed un’altra colonna contenente l’eventuale diritto ad una precedenza”. Altrimenti, continua il sindacalista, “rimarremo nel dubbio” e “si rischia di ingolfare gli uffici periferici del Miur di reclami”.
Anche il Coordinamento nazionale docenti fase C chiede che venga “immediatamente prodotta una nota che spieghi in dettaglio come sono stati attribuiti tali ambiti. Se il Miur non riesce a giustificare le numerosissime anomalie dovrà, dunque, ammettere la quantità imperdonabile di errori e provvedere immediatamente al RITIRO del bollettino della mobilità per correggerlo (così come già avvenuto per la mobilità infanzia). I sindacati da ieri sono presi d'assalto da una moltitudine di docenti sgomenti che non capiscono come sia possibile che, con punteggi superiori ad altri colleghi, siano finiti in ambiti più lontani”.
“In mancanza di immediate risposte da parte del Miur – continua il Coordinamento -, le migliaia di docenti allontanate in modo irregolare dalle proprie famiglie avvieranno ricorsi che manderanno nel caos più totale la scuola impedendo il regolare avvio delle lezioni”. Perché, concludono, “i cittadini hanno il diritto ad essere informati e a capire per poter effettuare una valutazione libera, informata e consapevole”.
A tal proposito si ricorda che il criterio di assegnazione agli ambiti ci si deve attenere a quanto riporta il CCNI sulla mobilità pubblicato l’8 aprile scorso (art. 6 ed Allegato 1): “Per ciascuna delle operazioni, l'ordine di graduatoria degli aspiranti è determinato, per ciascuna preferenza, sulla base degli elementi di cui alla tabella di valutazione dei titoli allegata al presente contratto. L'ordine in cui vengono esaminate le richieste è dato dal più alto punteggio”.
Dal Miur, sinora, non sono arrivate repliche. Proviamo noi a fare delle ipotesi. Tutte, ovviamente, da verificare. Potrebbe essere accaduto, ad esempio, che tanti docenti trasferiti vicino casa, malgrado avessero pochi punti, siano in realtà vincitori del concorso a cattedre del 2012. I quali, da contratto, hanno effettivamente la precedenza. Oppure che altri docenti fruiscano dell’assistenza continuativa ad un figlio o ad un parente non autonomo, non citate nell’elenco Miur per motivi di privacy: anche in questo caso scatterebbe la precedenza.
Se le cose stanno così, per loro non rimarrà che sperare nelle assegnazioni provvisorie. Che comunque li “salverebbero” per un anno. Gli altri due successivi, invece, allo stato attuale delle norme, dovranno prendere servizio in una delle scuole dell’ambito assegnato in quel torrido venerdì di fine luglio.