«Torneranno tutti sui banchi questa settimana è decisiva»
La scuola riapre. Dopo tre settimane dalla terribile scossa di terremoto del 30 ottobre
La scuola riapre. Dopo tre settimane dalla terribile scossa di terremoto del 30 ottobre, che è tornata a devastare il Centro Italia dopo due mesi dal sisma di Amatrice, le lezioni riprendono anche per l'ultima parte di studenti rimasti senza aule. Si tratta di quasi 500 ragazzi, su una popolazione di oltre 9mila coinvolti dal sisma dalle materne alle superiori, alle prese con un'emergenza difficile da dimenticare. Per loro, quindi, la speranza riparte anche dai banchi di scuola. E così domani torneranno in classe gli studenti di Pievebovigliana e Muccia, mercoledì quelli di Pieve Torina e venerdì i ragazzi di Visso.
I TEMPI«Questa sarà la settimana risolutiva spiega il ministro all'Istruzione, Stefania Giannini riceviamo in queste ore ottime notizie dai territori coinvolti. E' stata risolta anche la criticità per le scuole di Visso: venerdì torneranno in classe anche loro. Si completa così il quadro grazie a un grande lavoro svolto in oggettiva difficoltà». I ragazzi di Visso, per i quali fino a ieri sera non era stata trovata una sede e si pensava che avrebbero dovuto attendere fino a dicembre, probabilmente andranno nel Monastero di Loreto. Una soluzione da ufficializzare, trovata grazie al lavoro svolto dalla task force del Miur, presente nei paesi colpiti dal sisma dalla fine di agosto, che lavora di concerto con protezione civile e soccorsi. Ma non è sempre stato tutto semplice: «Abbiamo reperito spazi nelle sedi agibili organizzando doppi e tripli turni e abbiamo cercato di allestire i moduli quanto prima, lì dove le strutture presentano la necessità di interventi per messa in sicurezza e ripristino. Ognuno ha fatto il proprio dovere. Lo Stato è presente e l'Italia ha dimostrato di essere un Paese che, nell'emergenza, trova l'energia per rialzarsi». La scuola è composta di studenti ma anche di docenti, colpiti egualmente dal sisma nella loro vita e nei loro affetti. E per questo sono entrate in vigore le norme di flessibilità per il personale scolastico, per prendere servizio in altre sedi senza incorrere nel passaggio burocratico che troverebbero in una situazione di normalità. Inoltre, nel decreto emergenza, erano previste deroghe alla durata dell'anno scolastico per far sì che nessuno si trovi in difficoltà per i troppi giorni di mancate lezioni. In questi casi potrebbe essere a rischio la validità dell'anno scolastico ma, per il momento, sembra che non ci sia la necessità di una deroga. Domenica prossima il ministro Giannini tornerà sui luoghi del sisma ad Amatrice, per il liceo, e ad Aquasanta per la donazione di Ubi Banca a favore della ricostruzione della scuola. «Vogliamo che il motto Ripartiamo dalla scuola non sia solo a parole ma si trasformi in un progetto di ripartenza per un nuovo slancio della comunità». Una ripartenza di cui c'è davvero bisogno. Sul territorio infatti, oltre alle scuole inagibili, ci sono aziende a pezzi e una produzione in gravissima difficoltà.
LA VISITA«Compito della Stato è quello di dare assistenza quotidiana, i cittadini hanno bisogno ora di sentirsi accompagnati. Non saranno mesi facili e ne siamo consapevoli. Penso ad esempio al Centro storico di Camerino, di cui si parla poco, ho avuto modo di visitarlo una settimana fa e ho constatato che versa in una situazione oggettivamente difficilissima». Domani negli istituti parte anche la tre giorni di progetti e iniziative per celebrare la prima Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole in ricordo di Vito Scafidi, il giovane di 17 anni rimasto ucciso il 22 novembre del 2008 nel crollo del liceo Darwin di Rivoli. «Non deve essere solo una celebrazione spiega il ministro coincide fatalmente con un momento di grande sensibilità sul tema e deve essere quindi un vero e proprio progetto educativo. Tra le tante attività proposte dalle scuole, nei prossimi tre giorni, ci saranno anche lezioni per gestire l'emergenza. I ragazzi sapranno come comportarsi, ad esempio, in caso di eventi sismici».
Lorena Loiacono