Torna il bonus maturità ma solo per quest'anno
Gli studenti potranno iscriversi alle facoltà oltre il numero chiuso previsto
Ormai sembra una barzelletta ma da ieri il bonus maturità è di nuovo operativo e chi ha partecipato ai test di ammissione alle facoltà a numero chiuso dello scorso settembre potrà sommare i punti extra (da 1 a 10) a quelli già ottenuti con le prove. È il risultato di un emendamento approvato ieri dalla Commissione Cultura dellaCamera.Da lunedì dovrà superare l’esame dell’Aula di Montecitorio. Se dovesse essere approvato permetterebbe ad altri duemila studenti di immatricolarsi sforando i tetti stabiliti di circa duemila studenti in base alle stime di queste ore. I duemila studenti sono quelli che sono rimasti fuori dalla graduatoria il 9 settembre quando, all’improvviso, la mattina del test di Medicina, il governo decise di cancellare il bonus con una norma inserita nel Decreto Istruzione. L’obiettivo del governo era di mettere fine alle polemiche che avevano accompagnato il bonus dalla nascita, quattro ministri fa, nel 2007, quando al dicastero dell’Università c’era Fabio Mussi. Rimasto in archivio per sei anni, Francesco Profumo l’aveva fatto resuscitare provocando la prima ondata di proteste. Poco dopo un altro ricambio alla guida del ministero: la modifica del bonus era stata una delle prime decisioni prese da Maria Chiara Carrozza stabilendo una tabella di conversione unica dal voto di Maturità al punteggio bonus e variando la soglia di sbarramento per l’accesso al bonus. Una nuova ondata di polemiche accompagnata da casi concreti per dimostrare che il sistema ancora creava troppe penalizzazioni e disparità. A quel punto era arrivata la cancellazione del 9 settembre scorso. Chi era entrato in aula con10puntidi vantaggio rispetto agli altri e ne era uscito senza più nulla, decise di protestare. E i ricorsi presentati dagli studenti esclusi diventarono di due tipi. C’era chi aveva protestato contro il bonus perché rappresentava un’ingiustizia, e chi aveva protestato, subito dopo, per il cambiamento delle regole a gioco aperto. Anche per evitare il danno economico e di immagine creato dalla valanga di ricorsi in arrivo, nei giorni scorsi lamaggioranza aveva raggiunto un accordo politico. Erano stati presentati tre emendamenti, uno del relatore Giancarlo Galan del Pdl, il secondo da parte di un gruppo di deputati del Pdl, e il terzo da parte di un gruppo di deputati del Pd. Ieri mattina sono stati uniti e hanno dato vita all’emendamento unico approvato dalla commissione. Chi è rimasto fuori per colpa del bonus, quindi, potrà andare ad iscriversi se l’eliminazione verrà approvata anche dalla Camera. Chi, invece, si è già iscritto ad altre facoltà potrà iscriversi l’anno prossimo a Medicina col riconoscimento dei crediti relativi alle materie congrue alla facoltà dalla quale sono stati esclusi. Una soluzione che provoca ancora scontento e che non cancellerà nessuno dei ricorsi. Anzi, ne creerà ancora altri. «Il risultato finale di questa lunga discussione parlamentare - dichiara Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link-Coordinamento universitario - conferma il fallimento totale del sistema del numero chiuso, testimoniato dall’ennesima soluzione di compromesso ». «Non siamo ancora soddisfatti - conferma Giancluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti - e la nostra battaglia non si ferma qui. Stiamo valutando l’opportunità di riaprire le adesioni per il nostro Maxi ricorso Udu al Tar del Lazio - aggiunge - e l’obiettivo sarà solo uno: la sospensione del numero chiuso per quest’anno accademico. L’emendamento della Camera dimostra che la possibilità di far entrare i nostri ragazzi c’è e che non è solo una questione di numeri, soprattutto con una prova come questa del 2013 caratterizzata da tante e tante irregolarità di cui il bonus rappresenta solo la punta dell’iceberg».