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Tirreno-Volterra-Moratti: la scuola finisce, le polemiche no

Moratti: la scuola finisce, le polemiche no Gli insegnanti firmano un documento contro la riforma del ministro ...

04/06/2004
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Il Tirreno

Moratti: la scuola finisce, le polemiche no
Gli insegnanti firmano un documento contro la riforma del ministro


VOLTERRA. Il mondo della scuola è in fermento. A fine anno scolastico continua a fare discutere è la riforma Moratti. Molti i comitati che si sono formati, anche in provincia, per criticare l'impianto complessivo della riforma. A Volterra gli insegnanti di materne, elementari e medie hanno approvato un documento di dissenso con quanto stabilito dalla nuova riforma.
Un documento nato dalla convinzione che la scuola pubblica debba restare l'organizzazione educativa e sociale che ponga al centro la crescita culturale e umana della persona e del cittadino, manifestando quella autorevolezza che le deriva da ciò che propone e dalle buone pratiche educative sviluppate in decenni di esperienza.
Il documento manifesta dissenso all'impianto complessivo della riforma perché "è animata da motivazioni che non giustificano lo stravolgimento di un intero impianto organizzativo e didattico, riduce le risorse umane, realizza un marcato abbassamento dell'offerta educativa, istituisce la funzione tutoriale in un contraddittorio quadro normativo, abolendo di fatto la con titolarità e la collegialità, sostituisce l'opportunità di un apprendimento individualizzato con un'astratta e discutibile personalizzazione dei piani di studio, crea confusione nei ruoli specifici dei docenti e dei genitori".
Insomma, secondo gli insegnanti "trasforma la scuola pubblica da agenzia educativa unica e inconfondibile a servizio a domanda individuale, abbassando il tempo scuola e accrescendo le disuguaglianze tra gli studenti".
Alla parte critica del documento ne segue una propositiva per un percorso di crescita della scuola pubblica che preveda di "includere l'ultimo anno della scuola dell'infanzia nell'obbligo scolastico, consentire tempi distesi di insegnamento/apprendimento, salvaguardando trenta ore curricolari, ampliare e sviluppare i percorsi di didattica curricolare verticale, favorire l'unità del sapere e strutturare percorsi formativi aperti, fin dal primo segmento scolastico, mantenere la possibilità di compresenza, garantire un adeguato rapporto numerico tra alunno e insegnante, consentire una più adeguata accoglienza e valorizzazione di tutte le differenze, salvaguardare la contitolarità tra docenti, potenziare la formazione di tutto il personale che opera nella scuola, rafforzare la collaborazione tra famiglia e scuola, nel rispetto dei reciproci ruoli".
Cecilia Guelfi


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