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Tirreno-Snals: "Ombre ma anche luci nella riforma della Moratti"

Snals: "Ombre ma anche luci nella riforma della Moratti" SCUOLA No agli orari ridotti sì ad altre novità ...

23/03/2004
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Il Tirreno

Snals: "Ombre ma anche luci nella riforma della Moratti"
SCUOLA No agli orari ridotti sì ad altre novità


MASSA. Critico ma non troppo. Il sindacato autonomo Snals prende una posizione diversa da quella dei sindacati confederali rispetto alla riforma Moratti. Non nasconde contrarietà verso alcune novità del decreto Moratti ma ne riconosce alcuni aspetti positivi. "È forse affrettato esprimere un giudizio definitivo sul progetto del ministro Moratti - scrive la segreteria provinciale - se apprezziamo qualche elemento di novità, non ci trovano d'accordo la riduzione degli orari e i possibili tagli agli organici. Saranno gli sviluppi futuri a dirci quale sarà l'evoluzione di questo progetto; la nostra speranza è quella che non si tratti di una riedizione del solito gioco al risparmio, che preannuncia, fin da ora, un modello scolastico mediocre e deludente".
Da una prima riflessione sulla riforma, emergono alcune considerazioni. "Essa - rileva lo Snals - non costituisce una rivoluzione epocale né copernicana rispetto all'attuale assetto. Vi sono alcuni mutamenti tecnici, che paiono poco rilevanti, ma che in futuro potrebbero presentare pericolose ricadute sul personale e sulla costituzione degli organici. Vi è qualche aspetto positivo (informatica e inglese alle elementari, 2a lingua alle medie), ma questo avviene con sostanziale riduzione del tempo scuola, che pare dettata da motivazioni di ordine economico e contabile. In pratica si pretende di realizzare una riforma a basso costo, sulla base di risparmi di spese a danno del personale".
Il sindacato autonomo rimanda dunque a una lettura attenta "e soprattutto a una sua corretta interpretazione, che possa essere, il più possibile, obiettiva e priva di forzature e strumetalizzazioni". Il decreto, ricorda lo Snals, prevede tre anni per la scuola dell'infanzia con un numero di ore da 875 a 1700. Alla scuola dell'infanzia possono iscriversi i bambini che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile ma nella nostra provincia no in quanto i comuni non hanno dato disponibilità ad assumersene gli oneri. La scuola primaria prevede 5 anni di corso, con alfabetizzazione informatica e inglese. C'è la novità del docente tutor, che curerà il rapporto con le famiglie, l'orientamento degli allievi, il coordinamento delle attività educative e avrà almeno 18 ore con la classe. Ciò ha fatto pensare a una sostanziale cancellazione dei moduli e della parità tra docenti e un quasi ritorno, in forma larvata, al maestro unico del passato. Riguardo al tempo scuola, lo Snal ricorda che esso prevede 891 ore annue obbligatorie più altre 99 ore opzionali; a cui si possono aggiungere altre 330 per l'assistenza a mensa e dopo mensa. "Il modello 891+99+330 ore, che settimanalmente corrisponde a 27+3+10 ore, equivale alle 40 ore previste per il tempo pieno. Ma allora da cosa nasce la polemica? In parte, forse, da forzature di alcuni sindacati, ma vi è un fondo di verità. Il tempo pieno in vigore prevede attività didattiche e educative per 40 ore settimanali, incluso il tempo dedicato alla mensa, mentre il decreto prevede 40 ore come somma di tre momenti distinti, di cui il terzo (10 ore di mensa) viene a configurarsi come "assistenza"; tutto ciò a detta di alcune organizzazioni sindacali, rischia di frammentare l'unità del progetto educativo e potrebbe avere riflessi negativi sugli organici". Anche nella scuola secondaria di 1° grado - dove sono introdotti 2a lingua e docente coordinatore - si riduce l'orario obbligatorio, che scende a 27 ore settimanali, contro le attuali 30. A farne le spese italiano (2 ore in meno), educazione tecnica (2) e inglese che perde un'ora a favore della 2a lingua. Ciò potrebbe avere ricadute gravi sugli organici.


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